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Danza di spade

Le lame leggendarie infiammano l'Europa!

RECENSIONE di Matteo Santicchia   —   31/01/2012

Versione testata: PlayStation 3

Le ultime stagioni hanno visto una vera e propria invasione dei picchiaduro ad incontri, declinati un pò in tutte le salse. Oltre ai ritorni di franchise storici, come Street Fighter, Tekken e King of Fighters, abbiamo visto tanti titoli "minori", spin off di manga e nuove IP contendersi i nostri pad o meglio i nostri arcade stick. Una vera e propria golden age per gli amanti di mosse e contromosse; mancavano insomma solo le armi bianche di Project Soul. Dopo circa tre anni e mezzo di riflessione Namco Bandai torna a imporre i suoi duelli di cappa e spada forte di una giocabilità peculiare e immediatamente riconoscibile, capace di piacere tanto agli utenti più tecnici e smaliziati quanto a quelli che chiedono un titolo spettacolare e da subito divertente e immediato.

Spade leggendarie

L'offerta di gioco proposta dagli sviluppatori si divide nettamente tra quella offline e quella online. Tralasciando l'addestramento, l'arcade (composto da sei scontri sino al boss, europeo od occidentale) e l'uno contro uno, le modalità in solitario ci impegnano nella Storia e negli scontri versus, questi ultimi contro avversari di varia difficoltà creati con il completo e profondo editor di creazione e in Legendary Souls che si sblocca a particolari condizioni e che rappresenta una sorta di arcade ad un livello di difficoltà "proibitivo", decisamente impegnativo e non per neofiti.

Danza di spade

La Storia, chiamata Story ~1607 A.D.~, narra le vicende accadute diciassette anni dopo quelle di Soul Calibur IV. Soul Edge è stata distrutta, Sigfried insieme al gruppo di mercenari Schwartzwind lotta contro i malfestati, ovvero i contaminati dalla spada votati al recupero dei singoli frammenti della Soul Edge. Sullo sfondo dell'Europa in fiamme si muove Patroklos Alexandra, figlio di Sophitia alla ricerca della sorella Pyrrha, rapita in giovane età dalla vecchia conoscenza Tira. La storia, lunga venti episodi, si snoda attraverso numerosi colpi di scena e ribaltamenti di prospettiva, visto che non vestiremo solo i panni di Patroklos, ma anche quelli dei mercenari Schwartzwind, Z.W.E.I in primis e altri, che non possiamo rivelare visto l'alto tasso di spoiler. L'utente occasionale non particolarmente interessato all'arco narrativo totale della saga molto probabilmente rimarrà piuttosto freddo verso il racconto delle vicende, ma senza dubbio è apprezzabile il modo in cui gli sviluppatori hanno cercato di rendere il più varia possibile la narrazione. Senza poi dimenticare i numerosi e bellissimi filmati realizzati col motore del gioco e la buona implentazione del tasso di sfida che sale pian piano sino agli scontri finali, davvero ostici e che richiedono molto di più di un semplice button mashing. Non sarà il piatto principale dell'offerta di gioco, ma risulta essere comunque apprezzabile. Possiamo solamente imputargli una durata non eccelsa e scene di intermezzo disegnate piuttosto scarne che stonano non poco con i filmati.

Vecchi e nuovi amici

Il roster dei personaggi è molto ampio. Il pannello di selezione, tra vecchie conoscenze, nuovi ingressi, lottatori da pre order, personaggi sbloccabili una volta terminata la Storia e quelli creati da zero si compone di trenta slot di selezione. Come scritto abbondantemente in sede di anteprima le "nuove leve" più interessanti sono certamente Z.W.E.I con il suo lupo, lo special guest Ezio Auditore perfettamente in parte nel titolo, al contrario dei personaggi di Guerre Stellari del quarto capitolo, Viola, con la sua sfera posizionabile a piacimento utile per colpi ravvicinati anche sulla distanza e la velocissima ninja Natsu, con tanto di teletrasporto, se così possiamo chiamarlo.

Danza di spade

Più in generale tutti i personaggi sono egualmente divertenti e immediati da utilizzare, grazie al tanto vituperato o apprezzato button mashing della saga, e anche ben bilanciati nelle loro caratteristiche, in modo che pro e contro creino un buon equilibro generale per non mettere in mano al giocatore personaggi troppo potenti, croce e delizia di molti picchiaduro. In quest'ottica un diagramma a pentagono delle statistiche di ogni singolo lottatore ci dice a colpo d'occhio chi stiamo per scegliere. Portata dell'attacco (Reach), velocità di spostamento, frequenza dei colpi e potenza degli stessi e soprattutto facilità di utilizzo ci guidano nella scelta del combattente. Ognuno troverà il suo preferito, oltre ai nuovi davvero appaganti sono sembrati il solito immarcescibile Mitsurugi, adatto a tutti, in special modo ai novizi, il rettiliano Aeos, doppia ascia e ali per attacchi Critical devastanti o Devil Jin, grazie alla creazione tramite il potente editor.

Danza di spade

Lame coraggiose

A livello di meccaniche molte sono le differenze con Soul Calibur IV. Scomparse le Critical Finish, Project Soul ha introdotto le Critical Edge e le Brave Edge. Si effettuano al caricamento della barra (Critical Gauge) posta accanto a quella dell'energia, che si riempie semplicemente portando colpi a segno o parandoli, e possono essere un attacco speciale devastante (Critical) o una versione potenziata dei "semplici" colpi speciali (Brave). La cosa interessante è la facilità con cui si eseguono visto che le Critical sono uguali per tutti i personaggi, ovvero un doppio Hadouken insieme ai tre tasti d'attacco (replicati di base su R2), mentre le Brave Edge, che variano da combattente a combattente, si effettuano di norma dopo un attacco speciale seguito da R2. Inutile dire che entrambe non sono istantanee, la scelta di tempo è necessaria, soprattutto per i potenti Critical, visto che assorbono tutta o buona parte della barra di caricamento. Sul versante difensivo grande enfasi è stata posta sullo spostamento laterale, i cosiddetti quick step, per evitare attacchi "piatti" o verticali, mentre molto importanti sono le parate "attive".

Danza di spade

Anche qui sono di due tipi, Guard Impact e Just Guard. Le prime (che si effettuano allontanandosi dall'avversario e premendo i tre tasti d'attacco) premiano il giocatore con il vantaggio della contromossa aperta, con nessuna perdita di energia ma soprattutto con l'abbassamento della Critical Gauge dell'avversario. Le seconde si limitano al solo vantaggio temporale per eseguire una rapida stoccata, cosa comunque da non sottovalutare. Tutte queste nuove introduzioni, non particolarmente difficili da eseguire, fermo restando una buona pratica iniziale, danno l'idea di essere un viatico per allargare il bacino d'utenza del gioco. Soul Calibur V come da tradizione è un titolo non particolarmente tecnico, ma che è capace di dare grandi soddisfazioni anche agli smanettoni più incalliti, e che soprattutto come scritto in apertura diverte e appassiona da subito vista la sua capacità di essere immediatamente gratificante. Le nuove introduzioni funzionano, così come i personaggi che per la prima volta fanno parte del franchise. Grandi momenti di esaltazione e di pura goduria sono all'ordine del giorno. Più delle combo, degli attacchi speciali, Critical o Brave che siano, la cosa che più ci è piaciuta è la facilità con cui tra schivate e parate attive la fase difensiva renda Soul Calibur V una vera e propria danza mortale con i personaggi che si muovono fluidamente graziati da animazioni fuori parametro senza stacchi di frame o tentennamenti vari. Insomma velocità e forza bruta rendono questo quinto capitolo davvero divertente da giocare.

Trofei PlayStation 3

Soul Calibur V premia il giocatore con 51 Trofei: 38 Bronzo, 10 Argento, 2 Oro, 1 Platino. I trofei toccano un pò tutti i settori del gioco, e ci impegnano tanto online quanto offline. La maggior parte dei trofei di bronzo si ottengono eseguendo particolari mosse, salendo di livello o creando un lottatore. Quelli d'argento rappresentano come giusto che sia uno step sensibilmente più arduo (arrivare al level cap, vincere tutti gli avversari in Battaglia Rapida e via dicendo) mentre l'oro ci impegna a vincere 50 partite online e a portare a compimento la Storia. Il platino, come da prassi si porta a casa dopo aver ottenuto tutti i trofei.

Anime intrecciate

Sul versante multiplayer l'obiettivo principale era quello di risolvere la questione lag che aveva afflitto il quarto capitolo senza dimenticare ovviamente di aggiungere carne al fuoco. Oltre alle semplici partite online, secche o mediante tornei personalizzati, inedita è l'introduzione del Global Colosseo, grazie al quale è possibile effettuare match casuali o classificati con altri giocatori che contribuiscono a far salire il nostro Rank. Rank da non confondere col livello, con quest'ultimo che sale col giocare al titolo in ogni sua modalità, tanto offline quanto online. Le partite classificate sono disponibili per qualche giorno al mese, e solo sfidando giocatori più forti (o al nostro pari) è possibile salire in classifica, con una scala di valori che va dal gradino più basso E5 sino al massimo A1 (punteggio che troviamo anche nelle partite Versus offline). Molto interessante è anche il Soul Link, ovvero una sorta di Autolog in cui è possibile seguire fino ad un massimo di tre utenti per controllare i loro progressi in ogni sezione, per avere insomma sott'occhio tutte le informazioni e statistiche su alcuni avversari scelti. Chiudiamo la disamina dei contenuti parlando del profondo editor grazie al quale creare, con la base data dagli stili di combattimento del roster ufficiale, il proprio personaggio liberamente. Possiamo davvero pasticciare con tutto, i parametri sono tanti e vanno a incidere anche a livello di gameplay, visto che altezza e corporatura hanno un peso su forza e velocità.

Danza di spade

Una volta scelto il modello fisico è tempo di passare decine di minuti vestendolo, partendo da un equipaggiamento base (ninja, samurai, pirata e via dicendo) per poi cambiare ogni singolo capo di abbigliamento e accessorio. Ogni cosa si sblocca con la progressione; una volta terminata la scelta dell'outfit è possibile decidere anche l'impostazione della voce, il tipo di effetto visivo legato ai colpi e anche posa, fondale e cornice per la fotografia. Insomma c'è molto con cui divertirsi. Da un punto di vista tecnico Soul Calibur V è un vero e proprio splendore. Character design, modellazione, texture e fondali sono da togliere il fiato. Come da tradizione poi ogni colpo, ogni attacco viene sottolineato da una esplosione pirotecnica di lampi e saette, in special modo Critical e Brave Edge, ma soprattutto quello che più ci è piaciuto è il sistema di illuminazione dinamica dei vari stage che getta lunghe ombre sui combattenti o li colora della fioca luce delle candele o della luna. Una vera gioia per gli occhi.

Conclusioni

Multiplayer.it
9.0
Lettori (104)
8.6
Il tuo voto

Soul Calibur V strizza certamente l'occhio ad un tipo di utenza meno tecnica, ma nonostante tutto riesce a farsi amare tanto dai giocatori "occasionali" quanto dai fanatici di hit box e combo chilometriche. Le nuove introduzioni a livello di gameplay funzionano, così come i nuovi combattenti. Il tutto insomma dà l'impressione di essere ben bilanciato. A livello contenutistico poi la Storia è ricca di spunti e piuttosto varia, riesce ad essere una valida alternativa alle veloci modalità single player, anche se non è particolarmente lunga. Interessante infine la struttura del multiplayer che diventerà ben presto il regno dei giocatori più smaliziati.

PRO

  • Tecnicamente superbo
  • Le novità in ogni settore funzionano
  • Le nuove meccaniche sono immediate e da subito gratificanti...

CONTRO

  • ...l'utenza più tecnica potrebbe però non gradire questa svolta "più facile"
  • Partite classificate pochi giorni al mese. E chi non può?