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Ti spacco la faccia

Dei tre picchiaduro nella line-up di lancio del nuovo portatile Sony, ce n'è uno in cui il lottatore potete essere davvero voi.

RECENSIONE di Christian Colli   —   24/02/2012

Di certo non ci si può lamentare della varietà della line-up iniziale di PlayStation Vita: per quanto riguarda i picchiaduro, poi, oltre al pirotecnico Ultimate Marvel Vs Capcom 3 e al tecnicissimo Blazblu Continuum Shift II Extend, troviamo sugli scaffali anche questo strano Reality Fighters. Magari lo ricorderete per l'imbarazzante commentatore che ne ha accompagnato la presentazione durante l'ultimo Electronic Entertainment Expo, esaltandosi per una combo da cinque colpi, ma il picchiaduro di Novarama Company, aldilà della sua qualità, che come potete intuire sbirciando il voto non è esattamente eccelsa,

Ti spacco la faccia

merita quantomeno attenzione per una serie di feature che i suoi più illustri concorrenti non hanno, tutte basate su alcune funzioni peculiari del nuovo sistema portatile Sony. Ecco quindi che Reality Fighters si inquadra meglio come uno di quei titoli pensati appositamente per lanciare una nuova console pubblicizzandone le caratteristiche salienti, attorno alle quali si è effettivamente costruito un gioco. Il problema è che questo gioco non diverte granché...

Dai la faccia, togli la faccia...

Se non altro, adesso potrete realizzare uno dei vostri sogni più emozionanti. La prossima volta che incontrate vostra suocera, chiedetele di farle una foto con PlayStation Vita perché le volete così bene che volete portarla sempre con voi. Più tardi, potrete lanciare Reality Fighters e usare il volto della vostra adorata suocera per personalizzare un lottatore che provvederete a gonfiare di botte ogni volta che sentirete il bisogno di sfogarvi. Perché è questa la principale caratteristica di Reality Fighters: vi permette di creare il vostro combattente personale, sostituendone il volto con una foto scattata con la console a voi stessi o ad amici e parenti. E' ovvio che, partendo da questi presupposti, è impossibile prendere sul serio un gioco di questo tipo, e infatti il menù di creazione del personaggio tende a ricordarcelo con una serie di costumi e accessori assolutamente folli con cui è possibile adornare il modello poligonale in questione. Pur rimanendo entro certi limiti, l'editor è abbastanza soddisfacente e permette di modificare, tra le altre cose, anche la stazza e la voce del personaggio, allo scopo di renderlo il più simile - o diverso! - possibile all'originale.

Ti spacco la faccia

Un'altra opzione importante nell'editor del personaggio riguarda il suo set personale di mosse speciali: il giocatore può scegliere uno degli stili disponibili, che sono poi quelli dei personaggi predefiniti, che spaziano da arti marziali celebri come il kung-fu a stili completamente inventati. Qui casca l'asino, però, perché non è possibile scegliere le mosse speciali singolarmente e ogni stile ha a disposizione soltanto una manciata di tecniche che certamente non permettono chissà quali combinazioni o strategie di attacco. E' a questo punto che diventa davvero evidente la natura totalmente casual e superficiale del picchiaduro Reality Fighters, quando si entra nel ring giocando magari la demenziale modalità Storia, guidati da Pat Morita, il leggendario maestro Miyagi di Karate Kid: le animazioni tutto sommato convincenti dei personaggi fanno a pugni, scusate il gioco di parole, con una fisica e un sistema di collisioni tutt'altro che preciso, un difetto decisamente grave per un gioco di questo genere.

Ti spacco la faccia

Trofei PlayStation 3

Per sbloccare i 18 Trofei Bronzo, i 5 Argento, i 6 Oro e l'immancabile Platino i giocatori dovranno avere il fegato e la pazienza per sviscerare completamente il gioco, per esempio completando le varie modalità offline, sconfiggendo un certo numero di giocatori online e collezionando gli oggetti, gli indumenti e gli stili presenti nel gioco.

Realtà parallele

Nessuna delle modalità di gioco offerte da Reality Fighters brilla per originalità o profondità: oltre alla debolissima Storia (peraltro la trama è uguale per qualunque personaggio) possiamo cimentarci con le tradizionali Sopravvivenza, Sfida a tempo e Combattimento veloce. A queste si aggiungono una modalità multigiocatore che permette di sfidare un avversario in locale oppure online, anche se dubitiamo che il bacino di giocatori interessati potrà mantenersi ampio a lungo. In nessun caso, comunque, si riesce a provare soddisfazione nell'affrontare combattimenti in cui si ha la netta sensazione di vincere o perdere premendo tasti a caso: per qualche ragione la risposta gli input del giocatore, anche attraverso il touch-screen, è lenta e vagamente imprecisa. La maggior parte delle mosse speciali, molto semplicemente, non viene riprodotta istantaneamente e si finisce con l'affidarsi sopratutto ai colpi normali e alle modeste combo concesse dal loro casuale concatenamento. Ad aggravare ulteriormente la situazione ci si mettono anche un frame-rate incostante e la discutibile efficacia della realtà aumentata.

Ti spacco la faccia

Quest'ultimo problema merita una spiegazione un po' più chiara; la realtà aumentata ultimamente sembra una moda e già in alcuni software per Nintendo 3DS è stata implementata in modo più o meno utile. In Reality Fighters è possibile sostanzialmente trasformare in arena da combattimento qualunque scenario reale, sia in foto che ripreso sul momento dalla fotocamera della console Sony. L'impatto iniziale è davvero piacevole, sopratutto perché alcune mosse speciali dei lottatori tendono ad alterare lo scenario, per esempio distorcendone il terreno di scontro. Bastano però pochi minuti per rendersi conto di quanto sia deleteria questa feature, la quale comporta tutta una serie di problemi, spesso casuali, che inficiano la già deludente esperienza di gioco. Aldilà delle proporzioni spesso sballate dei lottatori in rapporto agli elementi dell'immagine ripresa, il problema più grave è che il software non riconosce elementi come pareti o ostacoli, lasciando che i modelli poligonali li attraversino noncuranti e rompendo a tutti gli effetti l'illusione della realtà aumentata.

Conclusioni

Multiplayer.it
4.0
Lettori (13)
7.2
Il tuo voto

Le banali modalità di gioco, la bassa intelligenza artificiale della CPU e lo scarso numero di combo e mosse speciali rendono Reality Fighters un picchiaduro per principianti, indirizzato più a chi vuole giocherellare con la realtà aumentata e la fotocamera che agli amanti del genere. E se la personalizzazione del lottatore è un processo in fondo divertente e ricco di possibilità, metà del già poco fascino del gioco va in fumo quando ci si rende conto che la realtà aumentata non funziona poi così bene. A conti fatti Reality Fighters è il tipico titoletto da lancio dagli scopi promozionali, godibile forse soltanto dai giocatori più casual che vogliono farsi quattro risate in compagnia.

PRO

  • Mister Miyagi!!
  • L'idea tutto sommato è carina e l'editor è abbastanza soddisfacente

CONTRO

  • Come picchiaduro è veramente pessimo
  • Modalità di gioco banali e limitate
  • La realtà aumentata funziona in modo superficiale e lacunoso