Burnout vs. GT3?
Burnout non può essere paragonato a Gran Turismo 3 A-Spec in quanto non avrebbe senso il confronto fatto tra un racing estremamente arcade e un titolo tipicamente simulativo quale viene considerato il capolavoro di Polyphony. Non mancano comunque le qualità per questo gioco che cerca di trovare il successo laddove altri avevano fallito.
All'avvio del gioco noterete con piacere la presenza della tanto agognata opzione 50/60hz, spesso ingiustamente snobbata dai produttori. Non è presente alcun filmato introduttivo e, dopo le immancabili schermate iniziali, ci si ritrova in un menù principale forse un po' spoglio ma di grande concretezza. Abbiamo ivi la possibilità di scegliere di partecipare ad una gara singola, di prendere parte ad un serie di campionati e di giocare con un nostro amico nell'immancabile modalità a 2 giocatori garantita dal solito split screen. In ognuna di queste sezioni è presente una schermata di selezione dell'auto da utilizzare di cui possiamo cambiare il colore a nostro piacimento e sceglierne la versione con cambio manuale o automatico. La presenza dei danni sulle carrozzerie ha purtroppo costretto Criterion a dover fare a meno della licenza ufficiale per l'utilizzo di modelli reali di automobili, possibilità negata dalle case costruttrici anche a causa dell'alto livello diseducativo di questo gioco. Ciò non giustifica comunque l'assenza di un parco macchine più vasto, ridotto invece all'osso nonostante la presenza di alcuni interessanti bolidi.
Una sola regola: non ci sono regole
Le piste disponibili sono 16, non poche, anche se alcune di queste sono semplicemente dei mirror. Almeno inizialmente potrete esibirvi solo su tre tracciati che costituiscono il primo campionato, vincendo il quale si potrà accedere al successivo set di piste. La varietà e la lunghezza dei circuiti è notevole e così vi capiterà di ritrovarvi in aperta campagna, sull'autostrada che costeggia una metropoli o nelle ben più intricate vie di un ipotetico centro cittadino. Lo scopo del gioco è ovviamente quello di vincere le gare, cosa non facile perchè la vostra strada sarà colma di ostacoli da superare (non solo metaforicamente). Il vostro obiettivo sarà purtroppo lo stesso di altri tre pirati della strada che si comporteranno da tali in ogni occasione. Burnout è sicuramente il gioco di guida più veloce e frenetico tra quelli disponibili per PlayStation 2 e la cosa non sarebbe sostenibile se non avessimo a disposizione un sistema di controllo efficace e preciso. Fortunamente le cose stanno proprio così e, nonostante le folli velocità che raggiungerete, sarete in grado di districarvi anche dalle situazione più complicate. L'unica regola presente in Burnout è quella che non esistono regole. Dimenticatevi quindi del codice stradale e della prudenza che dovrebbe contraddistinguere ogni automobilista dotato di buon senso. I reati a vostra disposizione saranno infatti numerosissimi e potrete per esempio sfrecciare a 200 km/h per una via cittadina, attraversare un incrocio alla medesima velocità o, cosa ancora più grave, passare col semaforo rosso. I piloti più abili potranno invece scegliere di rischiare la propria pelle percorrendo contromano ogni strada e persino le autostrade. Credo che i rischi corsi siano facilmente intuibili.
Burnout
Per quanto azzardate possano sembrare certe manovre, vi permetteranno di "riempire" progressivamente la barra del Burnout, posta nell'angolo inferiore sinistro dello schermo. Ogni volta che rischierete la vostra incolumità, e quella della vostra vettura, contribuirete anche al completamento del Burnout che altro non è che un portentoso turbo che vi permetterà di dotare per qualche secondo la vostra auto di una dose massiccia di cavalli aggiuntivi. A questo punto credete che per arrivare alla vittoria sia sufficiente guidare con abilità e sfruttare il Burnout? Sfortunatamente le cose non stanno proprio così e vi accorgerete che il vero nemico non è costituito dai vostri avversari ma dal traffico che non sarà possibile dribblare con troppa facilità. Vi capiterà infatto molto spesso di causare paurosi incidenti con uno o più dei 300 differenti modelli di veicoli che caratterizzano il traffico. Che si tratti di un'utilitaria o di un poderoso autotreno, gli effetti devastanti degli scontri vengono sottolineati non solo da una serie di replay instantanei ma anche dai danni causati alla carrozzeria del vostro mezzo e a quella degli altri veicoli incidentati. Questo è contemporaneamente l'elemento più spettacolare del gioco ma allo stesso tempo il più frustrante. Il fatto che gli scontri vengano rappresentati con grande cura, soprattutto per quanto riguarda la dinamica degli urti, non toglie però che i continui rallentamenti dovuti agli incidenti e la conseguente perdita di tempo vi porteranno il più delle volte ad una inevitabile sconfitta. Il livello di difficoltà avrebbe potuto essere bilanciato meglio e la cosa è accentuata ancora di più dal fatto che l'esito di una gara viene il più delle volte deciso dal caso. Potrete infatti incappare in incidenti causati da altri o, cosa ancora più snervante, attraversare un incrocio proprio nel momento del passaggio di una macchina, non potendo fare niente per evitare lo scontro.
I misteri di Criterion
La Criterion Games oltre ad avere sviluppato Burnout è stata anche artefice del buon Airblade uscito qualche settimana fa. Entrambi i giochi sono stati realizzati grazie alla piattaforma Renderware creata dalla stessa Criterion e utilizzata anche per Grand Theft Auto 3. A differenza degli altri due titoli appena citati, Burnout presenta purtroppo degli evidenti problemi grafici che sembrano piuttosto inspiegabili soprattutto alla luce dell'ottimo lavoro svolto dagli stessi programmatori con Airblade. Preparatevi quindi alla ricomparsa degli odiatissimi aliasing e flickering, presenti in dose abbastanza massiccia ma comunque non troppo evidenti a causa della notevole velocità del gioco. La grafica risulta comunque più che apprezzabile soprattutto grazie all'ottima realizzazione delle piste, sempre molto dettagliate, al convincente uso della palette dei colori e agli ottimi modelli delle automobili sebbene GT3 ci abbia abituato ad altri standard. Molto convincente è inoltre il motore grafico del gioco che praticamente mai si distacca dai 60 frames al secondo. Il sonoro, da parte sua, risulta di discreta qualità sia grazie a dei convincenti effetti sonori (ottimi quelli degli urti) che a delle musiche sempre incalzanti e appropriate al tipo di gioco.
Ultimo incrocio...
Nonostante alcuni difetti che potevano essere tranquillamente eliminati, Burnout è tutto sommato un ottimo gioco di guida. La sua incontenibile velocità e frenesia e la spettacolarità di scontri e sorpassi ne fanno indubbiamente un gioco consigliato a tutti coloro che amano uno stile di guida puramente arcade. Proprio del genere arcade, Burnout può essere considerato il miglior interprete, almeno su PlayStation 2, insieme a quel Rumble Racing che secondo me avrebbe meritato maggior attenzione in passato. Gran Turismo 3 rimane intoccabile ma credo che sia giunto il momento di affiancargli questo gioco che vi permetterà di fare tutto ciò che in GT3 sarebbe stato impossibile anche solo da immaginare.
- Pro:
- Incredibilmente veloce
- Controllo convincente
- Incidenti molto spettacolari
- Buona grafica...
- Contro:
- ...nonostante alcuni difetti
- Difficoltà elevata
- A volte frustrante
L'erede di Need for Speed
Poche settimane dopo averlo visto in azione per la prima volta, ecco arrivare su PlayStation 2 la versione definitiva di quel Burnout che ha fatto parlare molto di sè nelle ultime settimane. All'epoca della prova in anteprima ero già rimasto favorevolmente impressionato da questo nuovo gioco di guida di Acclaim che sembra portare finalmente qualcosa di nuovo in un genere a dir poco inflazionato su console. A Burnout sono attribuibili degli illustri antenati, primo fra tutti Need for Speed che non credo abbia bisogno di alcuna presentazione. I possessori di PlayStation ricorderanno bene soprattutto il primo capitolo della lunga serie del racing game di Electronic Arts che all'epoca (almeno 6 anni fa) riscosse un notevolissimo successo a dispetto anche del "collega" Ridge Racer. La caratteristica che più di altre accomuna Need fo Speed e il nuovo gioco sviluppato dai Criterion è sicuramente la presenza del traffico, che costituisce non solo un elemento di contorno ma che, mai come in Burnout, assume il ruolo di protagonista e di giudice della gara.