Quando il dovere chiama!
Call of Duty narra le inflazionate vicende, videoludicamente parlando, della Seconda Guerra Mondiale: siamo negli anni 40’, Hitler con il suo esercito nazista sta invadendo senza scrupoli l’intera Europa. Voi prenderete le parti delle forze alleate con l’obbiettivo di fermare il piano folle dei nazisti. Durante il gioco non impersonerete un solo personaggio, ma vivrete la tragica esperienza delle guerra sotto tre punti di vista: inizialmente vestirete i panni di due soldati russi (il primo di sesso maschile, il secondo femminile), mentre in seguito comanderete un militare britannico. Ogni combattente disporrà di capacità differenti: la donna sovietica ad esempio è un’abilissima tiratrice scelta, il soldato inglese invece è in grado di piazzare potenti esplosivi. Questo caratteristica permetterà alle missioni di essere abbastanza variegate e mai troppo ripetitive. I luoghi da visitare saranno abbastanza numerosi, si passerà infatti dalla Russia al Nord Africa, fino ad arrivare nella stessa Germania. Durante il tragitto non sarete mai soli, ma agirete in cooperativa con altri compagni, i quali saranno contraddistinti dai nemici grazie ad un’icona sopra le loro teste. Chiaramente gli alleati saranno manovrati dalla CPU, ma, come accade sempre in questi casi, il lavoro “grosso” spetterà a voi; in diverse occasioni comunque il loro sostentamento si rivelerà utile, soprattutto nelle missioni in cui impersonerete la donna cecchino, dove vi verranno continuamente segnalate le posizioni dei nemici. A proposito di quest’ultimi, sono dotati di una discreta IA, ma soprattutto vi attaccheranno spesso e volentieri in gruppo. In ogni caso la difficoltà del gioco non sarà mai troppo elevata né tantomeno frustrante, e con un po’ di pazienza e tattica riuscirete a venire a capo d’ogni situazione (ad ogni modo sarà possibile selezionare tre livelli di difficoltà). Una nota "negativa" è rappresentata dalla possibilità di salvare solo quando si raggiunge un checkpoint e non ovunque come accadeva nella versione pc: se verrete sconfitti prima di aver raggiunto un punto di salvataggio, sarete costretti quindi a ripartire da capo. Le armi sono presenti in gran numero, e variano secondo il soldato che impersonerete: avrete a disposizione svariate tipologie di fucili, come il Browning, l’M1 Garand, Mosin-Nagrant, Sten ed altri, ed un ottimo arsenale di mitragliatrici, ossia l’Mp40, il Thompson, DPM e così via, per arrivare infine ai lanciagranate. Ma non finisce qui, poiché in alcune sezioni del gioco prenderete le redini dei carri armati, grazie ai quali potrete seminare il caos più totale con estrema facilità. Padroneggiare il vostro alter ego sarà un compito piuttosto semplice, grazie all’ottimo collaudo dei comandi nonché alla precisione con cui essi rispondono. Unica pecca riguarda il sistema di mira non troppo preciso, causato dall’eccessiva sensibilità della levetta analogica. Questo neo comunque affligge quasi tutti gli sparatutto su Ps2, e purtroppo anche in questo caso il problema non è stato risolto.
Analisi Tecnica
Le pecche più grosse risiedono purtroppo nel comparto grafico. Ci troviamo infatti decisamente lontani dalle versioni per Pc con delle ambientazioni tecnicamente non realizzate al meglio ed a tratti un po’ spigolose, ma soprattutto si nota l’assenza di particolari effetti grafici tipici delle migliori produzioni. Altro difetto riguarda il frame-rate ballerino, il quale si mostra decisamente tentennante nelle situazioni più caotiche. La situazione migliora fortunatamente con le texture di personaggi ed armi, non eccezionali ma comunque di discreta fattura. La situazione migliora su Gamecube e Xbox, soprattutto per quanto riguarda la risoluzione delle texture e la pulizia grafica, ma per il resto rimane piuttosto simile, con rallentamenti presenti in tutte le versioni. Nonostante la grafica non sia nel complesso esaltante, l’atmosfera della Seconda Guerra Mondiale è stata ricreata abbastanza bene: gli edifici devastati, i bombardieri che sbucano dal cielo all’improvviso, i proiettili che svolazzano dappertutto in aria, il rumore delle bombe lanciate a terra contribuiscono a far immedesimare al massimo il giocatore nel proprio ruolo. A coadiuvare ulteriormente l’atmosfera c’è un ottimo comparto audio, composto da musiche esaltanti che si sposano perfettamente con il contesto, e da effetti sonori realistici e ben campionati. A questo aggiungiamo le urla e gli incitamenti dei compagni nell’attaccare il nemico, interpretati da un doppiaggio piuttosto buono (completamente in italiano).
Commento
Call of Duty: L’ora degli eroi risulta nel complesso un buon titolo in grado di far divertire l’utente, grazie soprattutto ad un’atmosfera pregevole, una difficoltà ben calibrata ed una buona longevità (15-20 ore di gioco, aggiungendo poi il gioco online). Purtroppo c’è da asserire anche che la grafica sotto alcun punti di vista convince poco, il frame-rate tentennante infastidisce, ed il sistema di mira poco preciso alla lunga risulta abbastanza frustrante. In ogni caso se cercate un buon gioco di guerra su console con il quale passare qualche piacevole ora, potreste fare un pensierino sul titolo Activision.
- PRO
- Atmosfera della seconda guerra mondiale ricreata molto bene
- Ottimo comparto sonoro
- Difficoltà ben calibrata
- CONTRO
- Grafica un pò deludente
- Mira talvolta imprecisa
- Frame-rate ballerino
Pur possedendo probabilmente il parco titoli più vasto e vario in assoluto, bisogna comunque costatare che c’è un campo dove fino a adesso il monolite nero non è mai riuscito ad eccellere: stiamo parlando degli FPS, genere che non si è mai trovato perfettamente a proprio agio su Ps2 e che, salvo rare eccezioni, non annovera titoli di particolare spicco. Nonostante questo, Activision ha deciso ugualmente di tentare la fortuna nell’universo console (anche con Xbox e Gamecube, quindi) immettendo sul mercato Call of Duty: l’ora degli eroi, titolo inedito appartenente al pluriacclamato franchise di Call of Duty, molto famoso su Personal Computer.