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Dragon Quest: Le Cronache dei Prescelti - Recensione

La più classica e imitata serie di JRPG riparte dai remake dei capitoli più significativi: ecco Dragon Quest IV.

RECENSIONE di La Redazione   —   22/10/2008
Dragon Quest: Le Cronache dei Prescelti - Recensione
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Arcaico?

Il gameplay de Le Cronache dei Prescelti è sicuramente fedele al suo spirito originale, e per quanto profondo e ben strutturato, resta comunque un po' troppo classico per i palati del 2008. Le battaglie casuali, per esempio, sono ancora caratterizzate da un'eccessiva difficoltà fin dalle prime battute, nonostante la semplicità concettuale che le contraddistingue: tradizionali scontri a turni con la possibilità di scagliare magie, oltre ad attaccare con l'arma in dotazione, e nient'altro. Certamente, la varietà di incantesimi a disposizione, spesso necessari anche per gli scontri più semplici, contribuisce ad approfondire un battle-system tuttavia obsoleto, che risplende comunque durante gli scontri con i boss più imponenti, davvero micidiali se non vengono affrontati con la strategia giusta.
Si sente tuttavia la mancanza di tutte quelle features proposte ormai dalla stragrande maggioranza degli RPG moderni, a cominciare dall'equipaggiamento, qui davvero limitato, o dall'interfaccia, vera nota dolente di questo remake, talmente minimalista e antiquata da stonare perfino con la nuova veste grafica ibrida. Sia i ritratti che rappresentano i nostri personaggi che i più semplici menù sembrano usciti direttamente dal NES, con palette cromatiche ai minimi storici e una lentezza di navigazione eccessiva.
E tuttavia, Dragon Quest IV è ancora oggi uno dei JRPG più profondi in commercio, ricco di sidequest, minigiochi e segreti. Per l'occasione, Square Enix ha anche implementato una modalità multigiocatore a dire il vero piuttosto inutile: mantenendo il Nintendo DS acceso è possibile rilevare un altro Nintendo DS con Dragon Quest IV predisposto per uno scambio di oggetti tra i giocatori tramite wi-fi. Una possibilità piuttosto remota e poco plausibile, ma apprezziamo lo sforzo, per così dire.

Dragon Quest: Le Cronache dei Prescelti - Recensione
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Dragon Quest: Le Cronache dei Prescelti è disponibile per Nintendo DS.

Le Cronache dei Prescelti, edizione DS

Si è accennato al fatto che Dragon Quest IV sia stato molto imitato, e per fare un esempio possiamo citare Wild ARMs, serie che ha metabolizzato una caratteristica di questo Dragon Quest che ai tempi era decisamente originale: la storia vera e propria del gioco ha inizio dopo un breve prologo e una serie di capitoli separati in cui facciamo conoscenza con vari personaggi, scoprendo le loro motivazioni e avventure, prima che si uniscano al vero protagonista, componendo il gruppo che, nelle ultime fasi dell'avventura, dovrà affrontare il solito super-cattivo prima che conquisti il mondo.
In realtà, la trama di Dragon Quest IV, seppur deliziosa, appare oggi un po' datata, e si risolve in una caccia al cattivo che può magari apparire ingenua, pur mantenendo un tono decisamente epico e accattivante.
Rispetto all'originale giapponese e all'edizione PlayStation, questa versione per Nintendo DS propone testi riveduti e corretti, per la prima volta in un ottimo italiano: possiamo quindi assaporare le sfumature dei vari personaggi, forse tra i più carismatici della serie, e apprezzare maggiormente il folle mondo che fu di Enix e ora di Square Enix.
La softco di Final Fantasy, comunque, non si è fermata qui, e ha riposto una cura decisamente particolare in questa versione di Dragon Quest IV. Invece di ricostruirla da zero, come accaduto con il recente Final Fantasy IV, ne ha invece proposto un riuscitissimo miscuglio tra vecchio e nuovo, che si esplica già dal comparto grafico: il mondo, le città e le varie ambientazioni esplorabili sono tridimensionali, mentre i vari personaggi sono sprite 2D piuttosto classici; la peculiarità della nuova impostazione è costituita dalla rotazione attorno a un immaginario asse Y che è possibile praticare premendo i tasti dorsali, mentre la prospettiva degli sprite cambierà di conseguenza. Questo incrocio funziona a meraviglia e mantiene inalterato il feeling classico proiettandolo però in una veste più moderna, anche se spartana.
A stupire davvero è invece la cura maniacale riposta nelle animazioni dei nemici durante i combattimenti: come da tradizione (almeno, prima di Dragon Quest VIII per PlayStation 2) solo il nemico è visibile, e ogni sua animazione o attacco speciale gode di un elevato numero di frame e, in certi casi, di particolari rotazioni dell'inquadratura che ne spettacolarizzano le fattezze.
Per quanto riguarda il reparto sonoro, la maggior parte delle melodie è stata riarrangiata, ne risulta così un accompagnamento musicale di buona qualità anche se non particolarmente memorabile, mentre gli effetti sonori si sono rivelati assolutamente terribili e obsoleti.

Dragon Quest: Le Cronache dei Prescelti - Recensione
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Commento

Dragon Quest: Le Cronache dei Prescelti è un ottimo punto di partenza per chi non ha mai giocato un episodio di questa storica saga, grazie anche all'ottima traduzione in italiano. C'è da fronteggiare sicuramente l'impatto con lo spirito arcaico del gioco, ma i suoi vent'anni di eredità sono ancora carichi di un'affascinante potenza ludica. Un battle-system troppo classico ma ancora oggi avvincente, coadiuvato da un comparto visivo ibrido ottimamente realizzato e una longevità eccellente... l'operazione nostalgica di Square Enix è decisamente riuscita, ma il gioco è davvero antiquato e i neofiti ne sentiranno il peso, a causa sopratutto della grezza interfaccia e della mancanza totale di supporto del touch-screen. Forse si poteva fare di meglio con questo remake, ma siamo solo all'inizio della trilogia, e con Dragon Quest V - già uscito in Giappone - e Dragon Quest VI ne vedremo delle belle.

Pro

  • Tecnicamente molto buono
  • Ancora oggi è un JRPG avvincente
Contro
  • Gameplay antiquato
  • Effetti sonori all'antica, okay, ma pessimi comunque

C'è da fare una premessa, prima di parlare di questo Dragon Quest. Si tratta di un remake, naturalmente, e per la precisione del quarto capitolo della serie. Ma è anche un porting, dell'edizione PSOne che ne era il primo, vero remake, e che per prima ha proposto in Occidente quest'avventura. E' giusto anche sottolineare come Dragon Quest IV sia un gioco di quasi vent'anni fa per NES, e di come sia considerato un po' il paradigma di molti Japanese Role Playing Game moderni.
Detto questo, benvenuti nel solito mondo fantasy disegnato da Akira Toriyama, mangaka che ha dato i natali a Dragon Ball, dove micidiali gelatine colorate dal sorriso ebete sono alcune tra le minacce più mortali. Chi ama Dragon Quest non può mancare per questo appuntamento storico con il passato - e il futuro! - della serie.