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Final Fight, recensione

In evidente crisi nostalgica, Capcom ha deciso di rispolverare alcuni dei suoi vecchi classici e riproporli alla giovane utenza mobile: ma dopo gli alterni risultati di Street Fighter e Mega Man, ora tocca a Final Fight tentare di ristabilire l'ordine...a suon di cazzotti.

RECENSIONE di Fabio Palmisano   —   21/04/2007

Una tra le pietre miliari più monumentali dell'oramai semi-scomparso genere dei picchiaduro a scorrimento, Final Fight vede tre personaggi lottare lungo le strade più malfamate di una città alla ricerca di una ragazza rapita: si tratta del sindaco-wrestler Haggar (il padre di lei), del biondo Cody (il fidanzato di lei) e del letale Guy (che con lei, apparentemente, non c'entra nulla). Come tutti sanno, il gioco si risolve nell'attraversamento di diversi scenari bidimensionali, preventivamente infarciti di una pletora di avversari da prendere a pugni. In questa versione per cellulare, Final Fight sfrutta un sistema di controllo abbastanza semplice: quattro tasti dedicati al movimento, uno all'attacco di base, uno al colpo speciale e due riservati ai calci volanti. In un quadro generale tutto sommato decoroso, solo quest'ultimo aspetto appare realizzato con grande superficialità, visto che nonostante i due pulsanti è comunque necessario unire una direzione per colpire dall'una o dall'altra parte. Fa storcere un po' il naso anche l'eccessivo addolcimento del livello di difficoltà, attuato probabilmente per venire incontro all'eterogeneo pubblico mobile: complici anche dei continue infiniti, andare avanti in Final Fight è fin troppo semplice, al punto da rendere l'azione ludica a tratti noiosa.

Fortunatamente, tutti gli elementi caratteristici del classico Capcom intervengono a dare sollievo all'utente in tal senso: gli stage sono dunque ben riconoscibili, così come le varie tipologie di nemici e i loro diversi attacchi; ancora, fanno la loro comparsa le pittoresche armi (tubi di ferro, coltelli, spade, molotov e così via) che è possibile trovare all'interno dei barili o raccogliere dagli avversari caduti. Anche se un po' facile, Final Fight è comunque sempre godibile, e oltretutto piuttosto "grosso" per gli standard del mobile gaming: tra i tre personaggi selezionabili e i numerosi livelli di gioco, il titolo Capcom garantisce una longevità non indifferente. Se sul fronte del gameplay -come abbiamo visto- Final Fight alterna alti e bassi, lo stesso si può dire per quanto riguarda la realizzazione tecnica, da una parte abbastanza fedele all'originale ma dall'altra un po' datata rispetto ad altri videogames per cellulare. A fronte di background sufficientemente vari e curati e personaggi ben definiti, duole infatti constatare la pochezza delle animazioni, oltre che il dubbio gusto estetico delle enormi barre energetiche su sfondo nero piazzate sulla parte alta dello schermo. Risicato infine anche il sonoro, ridotto ad un accompagnamento musicale polifonico che obiettivamente viene a noia nel giro di qualche minuto.

Conclusioni

Multiplayer.it
ND
Lettori (5)
8.0
Il tuo voto

Se fosse stato identico in tutto e per tutto all'originale, Final Fight sarebbe stato un eccellente titolo mobile: così com'è invece, quest'ultima versione del classico Capcom si ritrova penalizzata da una grafica priva di acuti, un sistema di controllo migliorabile e soprattutto un livello di difficoltà decisamente basso che rende un po' sonnolento il procedere dell'azione. Ma è pur sempre Final Fight, e la possibilità di portarsi sempre in giro il più classico dei beat'em up a scorrimento compensa in parte le lacune del prodotto.

PRO

CONTRO

Pro: E' sempre Final Fight Fedele all'originale Contro: Sistema di controllo così così Livello di difficoltà basso Graficamente non impressionante