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Football Manager 2020: la recensione

La recensione di Football Manager 2020, manageriale calcistico realizzato da Sports Interactive

RECENSIONE di Rosario Salatiello   —   14/11/2019

Per chi non ha mai provato a giocare a nessuno tra Football Manager 2020 e i suoi predecessori, è difficile capire la passione con cui la serie sviluppata da Sports Interactive riesce a tenere i giocatori incollati allo schermo. Come ogni anno, anche nel momento di scrivere questa recensione abbiamo sentito rinnovarsi il sacro fuoco calcistico che abbiamo dentro, spingendoci a passare decine intere di minuti a studiare schemi di gioco che si adattassero alla nostra rosa, per poi scendere in campo e guidare il nostro club con lo stesso fervore con cui lo faremmo stando realmente seduti sulla panchina di uno stadio. Poco importa se i giocatori che alleniamo sono quelli della nostra squadra del cuore o quelli di una compagine sperduta nei campionati minori asiatici: l'amore dei fan per Football Manager è rimasto intatto per oltre vent'anni, durante i quali il manageriale calcistico ha continuato a crescere e a espandersi nelle sue dinamiche.

Al di là di alcuni aggiornamenti di rito come quello riguardante le rose della stagione in corso, la sfida principale affrontata da Sports Interactive è sempre stata quella di creare anno dopo anno un Football Manager che risultasse appetibile per gli esperti così come per i neofiti, aggiungendo allo stesso tempo meccaniche in grado di differenziare una nuova edizione rispetto a quella precedente. Un compito per niente semplice, al quale Miles Jacobson e i suoi ragazzi hanno ovviamente dovuto sottoporsi anche stavolta con Football Manager 2020. Andiamo a scoprire che cosa hanno pensato per noi.

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Le novità: visione societaria e pianificazione

Tra nuove funzionalità più pubblicizzate e altre un po' meno note, ogni anno Football Manager porta con sé almeno un aspetto sul quale il team di sviluppo si è concentrato in modo particolare. L'edizione 2020 è dedicata alla gestione del club a lungo termine con l'obiettivo di rendere più vario il gioco tra un salvataggio e l'altro, conservando allo stesso tempo il coinvolgimento iniziale col trascorrere delle stagioni calcistiche. Nel dettaglio, SI Games ha introdotto il concetto di visione societaria, alla quale è legato il modo in cui l'apparato dirigenziale valuta ora il nostro lavoro. Ci sono per esempio club che tengono particolarmente alla valorizzazione dei giovani, mentre altri puntano a indebolire gli avversari e altri ancora a far quadrare i conti in modo impeccabile. Con una pianificazione spalmata nel tempo, il nostro operato non viene più valutato quindi solo in base alla posizione in classifica ma anche considerando altri fattori, i quali vanno tenuti presenti durante la gestione se si vuole accontentare a pieno il volere del presidente. Si tratta di fatto della novità più rilevante di Football Manager 2020, per un'edizione che dopo le corpose modifiche alle tattiche e l'introduzione del VAR di un anno fa si presenta piuttosto conservativa.

Questo non vuol dire ovviamente che manchino altri innesti nell'impianto di gioco, come quello che (sempre nell'ottica della gestione a più lungo termine) ci permette di fissare un minutaggio per i giocatori in fase di rinnovo contrattuale. Prima di passare alle questioni economiche, è possibile stabilire un percorso di crescita di una potenziale stella, oppure in modo mettere le cose in chiaro con un giocatore a fine carriera dal minutaggio calante. In termini di gameplay le aggiunte più rilevanti sono queste, al netto di una riorganizzazione di alcuni aspetti gestionali destinati a rendere più semplici compiti come la supervisione del vivaio e dei giocatori in prestito, ai quali è stata dedicata anche una delle nuove figure dello staff presenti nel gioco.

Il gameplay: limato qualche difetto

Come sanno bene i fan di Football Manager, esistono alcuni aspetti del gioco che per un motivo o per un altro con l'avvicendarsi delle varie edizioni sono diventati critici durante gli anni. Uno di questi è senza dubbio l'insorgenza degli infortuni all'interno della squadra allenata dal giocatore, spesso troppo elevati con squadre decimate dagli acciacchi sin da subito. Dopo aver toccato con mano Football Manager 2020 ci sentiamo di dire che l'incidenza degli infortuni non ci è sembrata sopra la media reale, tenendo comunque conto che nella simulazione così come nella realtà possono esistere dei casi eclatanti.

Un altro difetto storico, quello dei mugugni da parte delle seconde linee, sembra essere stato definitivamente ridotto da Sports Interactive, che ha lavorato su una migliore gestione del morale all'interno dello spogliatoio per mettere così il giocatore in condizione di adottare una gestione più rilassata del turnover. Nella gestione della squadra trova spazio anche l'introduzione di un codice etico, al quale tutti i giocatori accettano di sottostare: le multe che potevamo dare anche in precedenza scattano così in automatico, evitando così che il giocatore di turno se ne risenta come spesso succedeva.

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Un ulteriore nervo storicamente scoperto per Football Manager riguarda la gestione del mercato, nella quale la versione 2020 presenta luci e ombre. La contrattazione con squadre e calciatori è ormai molto approfondita e permette di calibrare offerte economiche e contrattuali nei modi più disparati, ma tenendo d'occhio le valutazioni sembra esserci qualcosa che non va. Nel caso in cui un giocatore non sia sul mercato le squadre tendono giustamente a sparare alto nelle richieste per la cessione del cartellino, ma quando l'Inter ci ha chiesto ben 120 milioni per Gabriel Barbosa (aka Gabigol) non abbiamo potuto fare a meno di sorridere. Va bene che in Brasile il ragazzo sta facendo faville, ma una valutazione del genere non sta né in cielo né in terra e non è l'unico caso in cui ci è stata fatta una richiesta così spropositata per un non-top player.

Siamo infine costretti a riportare la nota dolente di tutti gli anni, ovvero l'interazione coi media. Le dinamiche ormai trite e ritrite rendono le interviste tremendamente noiose, al punto da lasciare senza particolari sensi di colpa che sia il nostro vice a occuparsene. Perlomeno, prima di trovarci di fronte alle domande è presente una schermata dove vengono descritti i probabili argomenti di discussione, permettendoci così di decidere se sia il caso di partecipare per dare una risposta in prima persona. Stesso discorso per l'interazione coi giocatori nello spogliatoio e durante il match, rimasta in alcuni casi poco chiara nelle sue dinamiche. Ci è capitato per esempio che giocatori della formazione titolare si risentissero di fronte al nostro buon augurio nei confronti di un membro della rosa in prestito in un'altra squadra, cosa senza alcun nesso logico apparente.

Poco da dire stavolta sull'interfaccia di gioco, che si presenta simile a quella rinnovata dell'anno scorso. Anche l'introduzione di alcune nuove schermate come quella del Centro Sviluppo altro non è che una raccolta di funzionalità in precedenza già presenti ma più sparpagliate.

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Grafica e motore di gioco

Da quando le partite di Football Manager sono state arricchite col motore 3D, il lavoro di Sports Interactive è stato annualmente dedicato anche a migliorare la resa grafica della propria creatura. In particolare Football Manager 2020 ci ha permesso di apprezzare una maggiore qualità nelle animazioni, comprese quelle di raccordo la cui mancanza un anno fa rendeva goffi alcuni movimenti dei giocatori. In generale il motore grafico si presenta più pulito e dettagliato rispetto all'edizione precedente, grazie all'aggiunta di nuovi effetti luce in grado di illuminare lo stadio e i suoi elementi in modo più naturale.

Per quanto riguarda l'aspetto simulativo, anche stavolta siamo di fronte a un prodotto sul quale SI Games dovrà continuare a lavorare dopo l'uscita del gioco, limando alcuni aspetti poco realistici che abbiamo potuto riscontrare durante le partite disputate dalla nostra squadra. In particolare abbiamo notato un netto abuso dei cambi di gioco da parte dei giocatori, anche quando nelle tattiche era stato chiaramente indicato di prediligere passaggi di tipo corto. Da rivedere anche la gestione dei calci di rigore, vista la presenza di una tendenza abbastanza spiccata (fonte di innumerevoli epiteti) a sbagliarli. Così come in fase di allenamento, anche durante le partite gli infortuni sembrano avere meno incidenza rispetto al passato, mentre per fortuna non accade più così spesso di vedere numerose partite dove vengono fatti decine di tiri in porta senza riuscire a segnare.

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Conclusioni

Versione testata PC Windows
Digital Delivery Steam
Prezzo 54,99 €
Multiplayer.it
8.2
Lettori (16)
7.9
Il tuo voto

Come accennato nel corpo della recensione, Football Manager 2020 si presenta all'uscita con una veste decisamente conservativa rispetto al suo predecessore. Stabilizzato l'aspetto dell'interfaccia e definito un sistema di tattiche convincente, il lavoro di Sports Interactive è stato dedicato allo smussamento di alcuni dei difetti riscontrati un anno fa, soprattutto nella fase di gestione della rosa e degli infortuni. Anche se chi ha intenzione di macinare parecchie ore di gioco troverà l'introduzione degli obiettivi a lungo termine uno stimolo interessante, l'assenza di altre novità di particolare rilievo potrebbe far storcere il naso ai meno appassionati di questa serie.

PRO

  • L'aggiunta della visione del club rende ogni squadra una realtà a sé
  • La presenza di nuove schermate rende più accessibili elementi un po' nascosti in precedenza
  • Limati alcuni difetti storici

CONTRO

  • Motore di gioco migliorabile
  • Mercato esagerato in alcune valutazioni
  • Quando cambierà l'interazione coi media?