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Fuoco da Campo: Agonia

RECENSIONE di La Redazione   —   22/04/2003

Agonia

Oscurità, freddo sulla mia pelle... attorno a me il nulla, il vuoto più assoluto, oblio, interrotto solo occasionalmente dal suono di goccie d'acqua sulla roccia, un "plinck" continuo, martellante, ossessivo nel suo eterno perdurare.

Non ho idea del tempo in cui sono stata prigioniera, le uniche cose di cui ho la certezza è che sono incatenata su una superficie rigida, roccia probabilmente, e non posso muovere un muscolo, e sempre quel suono martellante, oscurità, i pensieri si fanno vacui, assenti... da quanto sono qui? ore? giorni? mesi? Non lo so, tutto è confuso; perchè sono viva?

Sempre oscurità, nulla cambia attorno a me; inizio a sentire la fame, la Sete; chi mi sta facendo questo? cosa vuole da me? E' sempre buio, la mia libertà è cessata da un'eternità... non sono mai stata libera nella mia esistenza, non ho altri ricordi all'infuori di questa prigionia... chi? perchè?

Pensare diventa faticoso... plinck plinck plinck plinck... la mia stessa mente sembra essersi uniformata ai suoni della mia prigionia... ma è davvero prigionia? Mi sembra di essere sempre vissuta in questo modo... odore di cibo nell'aria, lo avverto... campi verdi, dove correvo... ma è il passato, un passato doloroso da ricordare...

Rabbia, ira, furia cieca, non riesco a provare altro... la testa mi fa male, sento pulsare il sangue nelle mie vene, un altro suono martellante si è aggiunto al plink... il tu-tunf del mio cuore... no... non del mio... è il cuore di cio' che è qui con me... chi? cosa?

Impotenza, dolore, ferite, sangue... avevo dei vestiti, ora non li ho più; il mio sangue bagna la roccia su cui sono incatenata uscendo da una ferita non causata da armi... e il martellare nella mia mente dell'acqua e del cuore, l'odore del sangue, la rabbia, la calma, l'impotenza della cattivita'...

Ancora violenza, ancora sangue... un caleidoscopio di umiliazioni senza fine, perchè? sono qui da sempre... e non ho mai mangiato, mai bevuto... ho fame, tanta fame... ho sete, tanta sete; e ancora il martellare del cuore del mio molesto amante... ancora più martellante dell'acqua, ancora più fastidioso...

Sangue di nuovo, ma stavolta non il mio... qualcosa o qualcuno mi ha liberata, e mi ha permesso di sfamarmi... il suo cuore, com'era bello il suo ritmo, così veloce, e poi così lento... mi ha guardata con orrore, vedevo i riflessi chiari delle sue pupille fisse nelle mie, "tu sei morta" mi ha detto... ma alla fine è stato il suo sangue a bagnare la roccia, e le mie labbra... così buono... così dolce: ho provato piacere.

E' continuato così a lungo... non ho idea del tempo che ho passato a bere, a sfamarmi... veniva sempre uno nuovo... e sempre si divertiva a trarre godimento dal mio corpo... com'è divertente osservare il loro sguardo, all'apice del piacere, tramutarsi nello sguardo impaurito di una persona che muore senza aver neanche coscienza della sua morte... li sentivo abbandonarsi sopra di me, e mi sfamavo...

Qualcosa di nuovo... qualcosa di diverso... l'ultimo visitatore ha tolto i vestiti che aveva solo per metterli su di me, li ho sentiti... ho sentito le sue parole dolci, preoccupate... pensava che io fossi in pericolo, pensava che fossi una creatura da difendere, da proteggere... la fame mi spinse a uccidere lui pure, ma con lui è morta una parte di me, la ho sentita svanire dal mio cuore... cos'era? la mia umanita' forse... sono fuggita.

La luce infine... dolore agli occhi, agli arti, dolore ovunque, come mai lo avevo provato prima... sono fuggita, di nuovo nell'oscurità, la calda oscurità... ho continuato la mia vita fatta di morte... l'acqua non fa più rumore... neanche i cuori dei miei amanti fanno più rumore... tutto è piatto; perchè?

Nuovi ospiti... diversi dagli altri, questi mi hanno fatto male.. hanno ferito il mio corpo, lasciando scorrere il suo sangue per terra... non ho provato dolore, è stata una sensazione strana... li sentivo urlare, recitare strane litanie che facevano sfrigolare la mia pelle... vedevo tanto odio nei loro occhi, nelle loro armi che mi colpivano? perchè? che cosa ho fatto? ma è tardi per pensare... è di nuovo tutto buio... non c'è più neanche il rumore dell'acqua... non c'è più neanche il rumore dei cuori...

E' finito un incubo... devo solo attendere il seguente.

Andrea "Skree" Giongiani