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Gran Turismo 4 Prologue

Multiplayer.it vi propone un accurato test dell'antipasto di Gran Turismo 4 che Polyphony Digital ha messo in commercio per la gioia dei propri fan. Varrà davvero la pena pagare per una demo? Scopritelo con noi...

RECENSIONE di La Redazione   —   20/12/2003
Gran Turismo 4 Prologue
Gran Turismo 4 Prologue

Un piatto dolceamaro

L’antipasto offerto da Polyphony per i suoi affezionati fan è fondamentalmente diviso in 2 sezioni, denominate rispettivamente Arcade Mode e School Mode. Quest’ultimo è costituito da una serie di prove strutturate in maniera del tutto simile alle “patenti” che abbiamo avuto modo di conoscere coi precedenti episodi; si tratta quindi perlopiù di percorrere brevi tratti di pista, raramente giri completi, con una macchina prestabilita e cercando di completare il percorso entro un tempo indicato. Malgrado la formula sia collaudata, o proprio a causa di questo, lo School Mode fatica a divertire realmente il giocatore, spronato in realtà quasi esclusivamente dall’idea di sbloccare, coi propri successi, le auto utilizzate nelle singole sfide. Il motivo è semplice: l’acquirente di GT4 Prologue, ovvero colui che si priva di una trentina abbondante di euro per una demo import, è nella stragrande maggioranza dei casi un amante della serie, che difficilmente può trovare attraente l’idea di imparare da zero le più basilari tecniche di guida a bordo di un furgoncino 1.4 incapace di raggiungere i 100 all’ora. Certo, si tratta di un esempio, e proseguendo nelle varie prove si viene messi al volante di auto sempre più competitive e veloci; ma restiamo comunque dubbiosi riguardo all’effettivo tasso di divertimento che tale sezione sia in grado di fornire. Discorso fortunatamente diverso per l’Arcade Mode, che di certo è la modalità verso cui tutti si rivolgeranno una volta completata la tediosa fase di sblocco dell’intero parco macchine. In questo caso infatti, viene offerta finalmente la possibilità di dimostrare tutte le proprie doti di pilota, all’interno di 5 tracciati del tutto nuovi. In dettaglio si tratta di due autodromi, Tsukuba Circuit e Fuji Speedway, del percorso urbano di New York e dell’italiana Citta di Aria; a questi va aggiunto un circuito da rally, ovvero quel Grand Canyon che ha fatto spalancare le mascelle durante le prime presentazioni del gioco. Per quanto riguarda i primi due, ad un buon track design fa fronte una desolante povertà di dettagli a bordopista, soprattutto del caso di Fuji Speedway che di fatto si risolve in un serpente di asfalto immerso nel verde delle colline circostanti. Discorso estremamente diverso per quanto riguarda gli altri tre percorsi, sicuramente di maggiore impatto visivo e capaci di esprimere in maniera migliore il talento indiscutibile dei grafici nipponici. New York è una vera orgia di dettagli, con enormi palazzi perfettamente riprodotti e ricchissimi di insegne pubblicitarie; ancor più appagante risulta essere Città di Aria, ambientato negli strettissimi vicoli di una città dei colli umbri ricreata splendidamente. Eccellente Grand Canyon, probabilmente il percorso tecnicamente più bello della rosa presente in GT4 Prologue e in grado di offrire scorci assolutamente mozzafiato. Per una scelta che testimonia il livello assolutamente work-in-progress della produzione Polyphony, la presenza di avversari non è possibile gareggiando su Città di Aria e Grand Canyon. In realtà però, nella demo della produzione Sony la presenza o meno di piloti controllati dalla CPU si risolve solamente in un vezzo estetico o poco più, data la loro totale ed assoluta pochezza nel rappresentare un reale elemento di sfida. A testimonianza di quanto affermato, basti sapere che al più alto livello di difficoltà tra i tre presenti, chi vi scrive ha dato 5 secondi di distacco al primo degli inseguitori al termine di un primo giro tutt’altro che perfetto. La speranza, ma dovremmo dire la certezza data la situazione attuale, è che Polyphony abbia implementato routine di intelligenza artificiale largamente incomplete e ben lontane da quelle destinate a far parte del titolo destinato ad uscire nei negozi.

Gran Turismo 4 Prologue
Gran Turismo 4 Prologue

Una Skyline nel garage

Cosa resta quindi, oltre alla possibilità di ammirare il paesaggio? Fortunatamente, GT4 Prologue permette di toccare con mano le novità nella fisica e nel controllo delle auto, fattore questo sicuramente non da poco. I programmatori nipponici hanno evidentemente cercato di spostare il baricentro della propria fatica leggermente più verso la simulazione; infatti, già da questa demo è possibile denotare una maggiore pesantezza delle vetture, realisticamente meno reattive agli ordini del giocatore e soggette ad imbarcate e perdite di stabilità in seguito a manovre troppo brusche. Si ha quindi finalmente la sensazione di doversi impegnare maggiormente per ottenere il perfetto controllo del mezzo, tenendo conto di ulteriori fattori come l’inerzia e dando maggior importanza al corretto utilizzo di acceleratore e freno. Lascia perlomeno interdetti, in questo senso, l’impossibilità di utilizzare la leva analogica destra per questi due comandi, costringendo così a doversi riadattare ai meno precisi e comodi tasti del pad. Alla ricerca di un maggiore realismo in questo aspetto, purtroppo non corrisponde una analoga revisione del sistema di collisioni: gli urti contro le ambientazioni e gli oggetti a bordopista si risolvono in uno stop immediato dell’auto come in passato, mentre è ancora possibile utilizzare le vetture avversarie come sponde a proprio vantaggio. In questo senso, il tentativo di inserire un sistema di penalizzazioni risulta come la scelta più pigra ed indolore per evitare di riprogrammare un aspetto sicuramente non eccelso della serie. In sintesi, gli urti di grande entità contro l’ambientazione o gli avversari provocano una limitazione della velocità dell’auto, costretta a proseguire a 50 Km/h per 10 interi secondi. Riprendiamo il discorso grafico, sfiorato in precedenza: GT4 Prologue è al tempo stesso fonte di ottime impressioni assieme ad altre decisamente meno positive. Della altalenante qualità del dettaglio sui 5 percorsi presenti abbiamo già parlato; purtroppo un motore auspicabilmente ancora non definitivo offre spesso il fianco a evidenti fenomeni di aliasing e pop-up, questi ultimi ancor più marcati utilizzando la nuova visuale introdotta dai programmatori. Sì perché oltre alla classica in prima persona e a quella esterna, Polyphony ne ha introdotta una terza sempre esterna, ancora più in alto e capace di offrire una maggiore visibilità del tracciato. Purtroppo il risultato è tutt’altro che soddisfacente, dal momento che attraverso tale prospettiva l’auto rimane immobile al centro dello schermo, e l’ambientazione ruota in relazione ai comandi impartiti con un risultato davvero poco appagante tanto dal punto di vista estetico quanto da quello pratico. Delude anche la mancanza di strisciate, sgommate o segni sull’asfalto al passaggio delle auto, così come solchi nei prati in seguito a potenti accelerazioni nei fuoripista. Passando agli aspetti positivi, va detto che GT4 Prologue resta sicuramente uno spettacolo visivo, e sarebbe difficile che fosse diversamente dati i risultati ottenuti dai precedenti capitoli. In realtà, questo antipasto del quarto capitolo si discosta solo leggermente da GT3, a conferma dell’incredibile lavoro di ottimizzazione svolto da Polyphony sull’hardware Ps2 all’epoca del lancio di quest’ultimo. Il passo in avanti più evidente è senza dubbio rappresentato dal pubblico, rimasto in 2d ma ora animato in maniera piuttosto credibile e capace di offrire un buon effetto complessivo; nei rally inoltre, si è letteralmente soverchiati da moltissimi spettatori a bordopista, con alcuni temerari che attendono il nostro arrivo in mezzo al tracciato per fare una foto e poi fuggire a gambe levate. Impeccabile la modellazione delle auto, da sempre tra i veri punti di forza della serie: la cinquantina di vetture presenti sono a tutti gli effetti fedelissime controparti delle versioni reali, con un livello di dettaglio elevatissimo capace di lasciare a bocca aperta, specialmente durante gli oramai immancabili replay. Granitico invece il frame rate, capace di restituire sempre una fluidità perfetta. Per ultimo il sonoro, che accompagna brani non certo indimenticabili ad effetti sonori al contrario ai vertici della categoria, in particolar modo per quanto riguarda il rombo dei motori.

Gran Turismo 4 Prologue
Gran Turismo 4 Prologue

COMMENTO

In conclusione quindi GT4 Prologue fa fatica a non apparire come una operazione commerciale volta a monetizzare sulla base dell’hype che circonda ogni nuovo capitolo della serie: l’evidente stadio largamente incompleto di parecchi aspetti, la generale mancanza di spunti di reale interesse ed una struttura dallo scarso appeal complessivo fanno della demo di Polyphony un “assaggio” che avrebbe tutto sommato avuto motivo di esistere solo come dono, magari volto a premiare i milioni di persone hanno reso la serie il campione di vendite che tutti conosciamo.

Tra i più grandi vanti di ogni possessore di console Sony, dapprima con Psone e poi con Ps2, c’è sempre stata la possibilità di godere in esclusiva della splendida serie Gran Turismo made in Polyphony Digital, vera e propria pietra miliare del genere automobilistico. Il passaggio dalla console a 32-bit al monolito nero ha portato con sé un sofferto –per via dei ritardi- ma esaltante terzo capitolo, seguito poi dal piacevole excursus arcade di Tokio-Geneva; come è ovvio che sia, da quel momento è iniziata l’attesa per il quarto episodio, l’ultimo destinato ad apparire su Ps2 e quindi auspicabilmente in grado di sfruttarne appieno il potenziale hardware. Nell’attesa della versione completa, prevista per la primavera, i programmatori nipponici hanno avuto l’ardita idea di lanciare sul mercato una demo a pagamento, destinata a placare momentaneamente la fame degli appassionati e dare modo di toccare con mano le differenze rispetto alla precedente versione. Tutto ciò risponde al nome di GT4 Prologue.