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Guilty Gear: Dust Strikers - Recensione

I personaggi di Guilty Gear si rimpiccioliscono in maniera da entrare nei due schermi del Ds. Ne sarà valsa la pena?

RECENSIONE di La Redazione   —   19/09/2007

Lo scenario dei picchiaduro in due dimensioni non si può considerare di certo tra i più floridi ed in crescita. Con Capcom che ormai ha voltato le spalle al mondo che tanta fortuna gli ha portato, e SNK ormai presente solo sotto la facciata di copertina chiamata Playmore, il mercato ha saputo offrire ben poco per quanto riguarda i leggendari videogiochi 'rullacartoni'. Ed è in questo mercato senza concorrenti che ha saputo infilarsi ARC system Works, piccola casa di sviluppo emersa dal nulla con un gioco chiamato Guilty Gears, pronto a far rivivere gli anni d'oro del genere ormai dimenticato. Gli anni dalla prima apparizione della serie sono passati, ma gli sviluppatori non sembrano voler mollare la presa su quello che ormai è considerato un genere a loro quasi esclusivo, e dopo tanti esperimenti riusciti su console casalinghe è giunto il tempo di esplorare nuovi terreni portatili.

Guilty Gear: Dust Strikers - Recensione
Guilty Gear: Dust Strikers - Recensione
Guilty Gear: Dust Strikers - Recensione

4 is megl di 2?

Guilty Gears Dust Strikers, questo il nome completo del gioco per Nintendo Ds, è da considerarsi in tutto e per tutto un esperimento. Per prima cosa è un esperimento perchè vuole bissare il successo della saga anche su portatile, ed in seconda istanza perchè stravolge quelle che sono state le basi del gioco in tutti questi anni, in favore di un qualcosa che sulla carta dovrebbe risultare più 'catchy', più accattivante ed immediato, tramite l'uso del pennino e di un paio di accorgimenti a livello di struttura del combattimento studiati appositamente per la piattaforma di gioco. La prima modalità con cui è possibile mettersi alla prova è quella in assoluto più classica per i picchiaduro: l' arcade, sfida in cui il giocatore si ritrova a combattere contro una serie di avversari in scontri 1vs1, senza alcun prestesto particolare, ma solo per il gusto di battagliare. La modalità principale rimane comunque quella dedicata al vero e proprio story mode, in cui si concentrano di fatto le maggiori novità di questo Dust Strikers. I combattimenti 1vs1 lasciano il posto ad una sorta di royal rumble tra 4 personaggi, in combattimenti con una forte connotazione in stile Smash Bros, Jump Superstar o Powerstone. Il giocatore prosegue il suo cammino combattendo contro 3 avversari all'interno di stage multipiano (suddivisi tra schermo inferiore e superiore del Ds), intermezzando i combattimenti con stralci di dialoghi utili a comprendere i retroscena del personaggio che si sta utilizzando. Lo stravolgimento degli stage, unito al sostanziale cambio di struttura di gioco (con 4 giocatori sul campo), ha fatto sì che ARC System Works mettesse mano anche al sistema di combattimento levigandolo per venire incontro a quelle che sono le esigenze del Nintendo Ds. Il controllo che ne è scaturito è di fatto una versione incompleta ed imprecisa di quello che è sempre stato il fighting-style dei vari Guilty Gears, con due soli bottoni relegati ad attacco leggero e pesante, un tasto utile per utilizzare il proprio potere speciale e tutta una serie di combo drasticamente accorciate per adattarsi al nuovo stile di combattimento 'mordi e fuggi'. Per quanto riguarda l'innalzamento delle ambientazioni di gioco, che passano dal classico mono-piano ad architetture che ricordano da vicinissimo lo splendido Jump Superstar, uno dei problemi maggiori che si possono riscontrare nel corso dei combattimenti è dovuto ad un poco curato studio di quelle che sono le animazioni dei personaggi ed il loro comportamento all'interno di stage a forte connotazione verticale. Per farla breve e semplice, per quanto sia immediato passare da un livello all'altro (muovendosi verso l'altro e verso il basso con la freccia direzionale) è macchinoso e dannoso il movimento obbligato che il giocatore si ritrova a compiere se muovendosi si ritrova a dar le spalle al nemico.

Guilty Gear: Dust Strikers - Recensione
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Sprite decapitati

A voler chiudere un cerchio decisamente poco benaugurante ci si mette inoltre uno degli elementi in assoluto più importanti legati da sempre alla saga di Guilty Gears: gli sprite dei personaggi. In questo capitolo per Ds, vuoi per un'effettiva ridotta capacità dello schermo, vuoi per le nuove meccaniche di gioco che richiedono molto più spazio per muoversi, gli sviluppatori si sono ritrovati purtroppo a 'tagliare' quelli che sono da sempre uno dei vanti del gioco, le animazioni, rendendo i personaggi quasi minuscoli e praticamente inespressivi. Sul fronte multiplayer, Guilty Gears Dust Strikers, mette sul piatto la possibilità per 4 giocatori di misurarsi in una modalità wireless multi-cartuccia in tutto e per tutto simile allo story mode, ed un'altra modalità studiata sulla falsariga dell'arcade per scontri 1vs1, sempre per due giocatori dotati di cartuccia. Completano la lista delle possibilità offerte dal gioco, due vere e proprie novità studiate appositamente per Ds, che hanno il preciso intento di aumentare la longevità del gioco e -per quanto possibile- differenziarla. La prima delle due è quella dedicata alla 'costruzione' di Robo Ky, personaggio robotico di cui è possibile customizzare interamente il set di mosse, in modo da adattarlo alla perfezione a quello che è lo stile e le preferenze di combattimento del giocatore. La Robo Ky factory non è però una modalità a se stante, dato che si interfaccia direttamente con quella che è la seconda novità studiata per Ds: i minigiochi. Questa modalità permette infatti al giocatore di mettersi alla prova con una serie di minigiochi decisamente basilari (dall'equilibrismo passando per il biliardo), utili -se superati battendo il punteggio massimo- di sbloccare una serie di mosse speciali da equipaggiare a Robo Ky. Questa raccolta di minigiochi, pur non rappresentando qualitativamente nulla di particolare (soprattutto guardando agli altri giochi per Ds basati su questa struttura) è l'effettiva riprova della buona volontà espressa dagli sviluppatori nella creazione di un prodotto che si adattasse a quella che è l'utenza Ds. Una delle note in assoluto più positive del gioco viene dalla colonna sonora, un'altra volta heavy-rock/metal, che fa da perfetto sfondo a quelle che sono le azioni su schermo.

Guilty Gear: Dust Strikers - Recensione
Guilty Gear: Dust Strikers - Recensione
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Commento

Guilty Gears Dust Strikers non delude, ma nonostante tutti gli sforzi degli sviluppatori non riesce ad eccellere ed imporsi come uno tra i migliori picchiaduro su Ds. Le evidenti mancanze in fase di struttura di combattimento, di level design e di grafica fanno sì che questo gioco sia un esperimento riuscito a metà, da cui si riesce a salvare davvero poco. La strada tracciata potrebbe essere quella giusta, con le dovute correzioni e magari un passo indietro verso quelle che sono le basi delle versioni casalinghe, si potrebbe giungere ad avere tra le mani qualcosa di davvero importante. Fino ad allora, non resta che attendere e sperare.

    Pro:
  • Molti nuovi spunti di gioco
  • Modalità di creazione del personaggio
    Contro:
  • Nuovo sistema di controllo poco adatto a Guilty Gears
  • Qualche problema nella struttura di gioco
  • I combattimenti in 4 sono troppo spesso troppo caotici