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Hell's Kitchen - Recensione

L'inferno in cucina e Chef Ramsey è il diavolo. Cosa succede quando un reality arriva sul DS?

RECENSIONE di Ludovica Lagomarsino   —   20/11/2008

Non è certo una novità veder arrivare sulla portatile Nintendo un titolo che si occupi di cucina e ricette, i vari filoni di stampo Cooking Mama o Guida in Cucina ci hanno abituati a spentolare virtualmente o tentare di migliorare le nostre doti culinarie seguendo consigli e ricette. Questa volta però ci troviamo di fronte ad un prodotto che si distacca dal panorama comune, unendo le caratteristiche dei software di cucina a quelli dei puzzle game, il tutto in quella che di fatto è la conversione di un genere che raramente ha visto essere tradotto in videogioco: quello dei reality show.
Hell's Kitchen è infatti la serie televisiva che, condotta dal celebre chef Gordon Ramsey, vede impegnati dodici aspiranti cuochi che divisi in due squadre si dovranno sfidare per contendersi il titolo ambitissimo di chef di un importante ristorante di Las Vegas. Il tutto ovviamente a colpi di pentolame ed ingredienti, in un clima di frenesia ed enorme tensione che caratterizzano il genere. E' su quest'impronta che si sviluppa il gioco, mettendoci in condizione di dover da soli gestire un intero ristorante, in tutti i suoi molteplici aspetti. Non saremo infatti relegati alla mera preparazione delle ricette in cucina, dovremo anche accogliere i clienti, raccogliere gli ordini, sparecchiare e soddisfare, in generale, tutte le esigenze degli avventori.

Hell's Kitchen - Recensione
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Fuoco e fiamme: quando l'inferno va in tavola

Il gioco ci accoglie con un'atmosfera tutt'altro che serena: fiamme infernali si levano sullo schermo superiore della portatile, nel titolo campeggia un tridente di diabolica ispirazione, il tutto ci prepara a dover affrontare delle prove non particolarmente semplici. Una volta creato un profilo potremo scegliere fra due diverse modalità: la "Carriera" è quella principale, affiancata da una modalità "Arcade". Lo chef Ramsey ci accoglie con un atteggiamento duro e minaccioso che lo renderà un burbero despota pronto a richiamarci all'ordine al minimo errore o ritardo per tutto il gioco. Il suo indubbio carisma sarà sfruttato, nel gioco, per metterci continuamente sotto tensione e stressarci per ottenere migliori prestazioni e rapidità di esecuzione, punti focali per avere successo nell'impresa che dobbiamo affrontare: superare cinque settimane di vita in un ristorante per diventare, infine, chef provetti e padroni del campo.
La prima settimana ci vede iniziare con il nobile rango di lavapiatti, che dovremo innalzare di settimana in settimana, passando dal più dignitoso apprendista, per diventare poi aiuto cuoco, cuoco e terminare come chef di partita. La struttura del gioco è piuttosto semplice: ogni settimana si ripartisce in sette giorni nel ristorante, ognuno dei quali rappresenta una sessione di gioco da terminare con la massima percentuale possibile, che accumulata servirà per passare di rango. Il gioco vero e proprio comincia quando avviamo la prima giornata nel locale che ci viene presentata con un piccolo tutorial sullo schermo superiore e la ricetta del giorno su quello inferiore. Nota interessante: le ricette non sono lì per bellezza: sono consultabili e curate in ogni dettaglio, per permetterci di cimentarci ai fornelli della nostra cucina reale e sfornare vere delizie di haut cuisine. A questo punto siamo pronti per accogliere i primi clienti. Ci troviamo nel cuore del gioco, che si svolge interamente in due ambienti: la sala e la cucina. A colpi di click dovremo accogliere i clienti in sala, prendere i menu dopo che li avranno consegnati, cuocere le pietanze ordinate, portarle ai tavoli ed infine sparecchiare una volta terminato il pasto.

Hell's Kitchen - Recensione
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Click frenetici fra un piatto ed un menu: e che non impazzisca la majonese

Solo pochi, semplici click. In questo consiste il gioco, nella capacità di coordinarsi per riuscire a far fronte alle ordinazioni incrociate dei clienti mantenendo velocità nel servizio e qualità nei piatti preparati. Una volta effettuata la semplice sequenza di click che ci impegnerà in sala, infatti, la vera sfida comincia in cucina. Quando entreremo nel vero regno di un ristorante ci troveremo infatti di fronte ad un bancale su cui fanno bella mostra gli ingredienti da preparare, diversi per ogni piatto, ed i relativi forno e fornelli su cui cuocerli. La difficoltà aumenterà progressivamente, inserendo semplicemente nuovi ingredienti ed un maggior numero di tavoli e relativi avventori nel locale. In cucina arriveremo ad avere fino a sei scodelle, di diverso colore, che contengono gli ingredienti da preparare. Un click sulla scodella li renderà pronti per essere usati nei contenitori delle pietanze. Ogni pietanza può essere composta da uno o più ingredienti ed avrà un tempo di cottura predefinito. Quando avremo inserito l'ultimo ingrediente nel contenitore relativo si accenderà il fuoco e partirà il contatore del tempo di cottura. Questo particolare è fondamentale, perchè pietanze diverse hanno tempi di cottura diversa. Dovremo quindi giostrarci per riuscire a far coincidere il tutto, dosando gli ingredienti e calcolando il tempo relativo alla loro preparazione, in maniera tale da far terminare allo stesso momento la cottura di tutte le pietanze e portarle in tavola senza che alcuna di esse si sia bruciata o freddata. Lo Chef Ramsey supervisiona ogni nostra mossa e gli indicatori fiammeggianti ai suoi lati ci indicano il suo serbatoio di pazienza. Inutile dire che se terminerà saremo precipitati nel girone degli squalificati, con grande umiliazione e stridore di denti.
Il gioco, molto semplice concettualmente, fonde elementi strategici alla necessità di essere estremamente coordinati e precisi nelle nostre azioni. Non sono tollerati errori di calcolo, che causeranno l'inevitabile riavvio della missione. Il tutto è estremamente frenetico, ma anche molto ben strutturato e gestibile, riuscendo ad essere divertente senza essere frustrante. Una conversione estremamente ben riuscita ed insolita, per un titolo che merita di essere giocato anche da chi non abbia mai sentito parlare di Gordon Ramsey.

Hell's Kitchen - Recensione
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Commento

Hell's Kitchen si presenta come un'insolita conversione videoludica di un reality show di successo. Il gioco, che può banalmente essere definito un puzzle game ma che in realtà fonde elementi strategici a necessità di grande coordinazione e prontezza di riflessi riesce a mantenere alto il livello di attenzione ed a divertire senza essere frustrante, nonostante la difficoltà dei suoi livelli più avanzati. La struttura ripetitiva e schematica riesce a non annoiare e la grafica piacevole e chiara quanto la colonna sonora, anch'essa più che gradevole, danno il tocco finale ad un titolo che non ci saremmo aspettati di poter giudicare tanto positivamente. L'introduzione di una modalità arcade e di un ricettario vero e proprio lo rendono ancora più completo e ci permettono di consigliarlo a tutti per passare spensierate anche se impegnative sedute di gioco.

    Pro
  • Frenetico ma tecnicamente impeccabile
  • Divertente, senza mai cedere al tedio
  • Ricettario e modalità arcade
    Contro
  • Ramsey può non essere simpatico a tutti
  • Lodi e sgridate poco varie