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Antiterrorismo portatile

Dopo il debutto con Sand Storm, Qplaze torna al lavoro sulla serie Heroes of War e ci regala un nuovo sparatutto "sui binari" ricco d'azione.

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   03/04/2009

In un futuro non molto lontano, le organizzazioni terroristiche diventeranno sempre più forti e difficili da colpire, nascondendo i propri avamposti all'interno di territori inaccessibili. In risposta a tutto ciò, i governi del mondo investiranno le proprie risorse in una nuova tecnologia bellica, capace di fare la differenza nella lotta al terrore. Stiamo parlando di corazze da combattimento, che risultano come una seconda pelle per chi le indossa e possiedono un sistema difensivo mai visto prima, basato sui campi di forza e sulla presenza di nanomacchine riparatrici.

Antiterrorismo portatile

Un unico soldato dotato di tale equipaggiamento può fronteggiare un esercito, ed è appunto ciò che si appresta a fare il protagonista di Heroes of War: Nanowarrior. Addestrato duramente alla battaglia, il nostro personaggio dovrà addentrarsi all'interno di location piene zeppe di nemici e fare piazza pulita nel minor tempo possibile, utilizzando un gran numero di armi differenti. Il suo contatto con il quartier generale, rappresentato dalla sarcastica ex moglie, avrà il compito di coordinarne le mosse e di indicargli la strada da percorrere nonché gli obiettivi che di volta in volta dovrà conseguire.

Chi ha già avuto modo di provare il primo episodio della serie Heroes of War non troverà l'azione proposta da Nanowarrior molto innovativa, anzi si tratta fondamentalmente di fare le stesse cose: ci troviamo di fronte a uno sparatutto completamente in 3D ma in cui il movimento del personaggio è predeterminato, ovvero percorre dei "binari", e al giocatore viene data libertà di spostarsi solo nell'ambito degli immancabili scontri a fuoco. I territori che andremo a visitare sono molto diversi fra loro e contano sezioni al coperto e altre in esterni, mentre quello che non cambia è la presenza di tanti terroristi pronti a spararci addosso. Non appena si presenta una minaccia, la corazza da combattimento ci avvisa della posizione dei nemici per permetterci di mirare e aprire il fuoco con l'arma equipaggiata. L'interfaccia ci mostra il livello degli scudi e dell'energia, strettamente correlati in quanto utilizzando la seconda è possibile ripristinare i primi mentre godiamo di un momentaneo scudo impenetrabile. Si tratta di un'operazione inevitabile, vista la generale difficoltà degli scontri: i nostri avversari tendono a resistere a più raffiche e poi a nascondersi, costringendoci a seguirne le mosse e a subire qualche danno. Potremo comunque ricorrere a tanti trucchetti extra per variare l'azione, ad esempio utilizzare un dispositivo che ci rende invisibili o un visore a infrarossi per individuare anche i pericoli nascosti. Il sistema di controllo, nonostante le tante possibilità, appare semplice e abbastanza intuitivo, anche se durante i combattimenti non può che rivelarsi macchinoso e non molto preciso.

Come accennato più volte, il gioco fa uso di una grafica completamente poligonale, che in un contesto di movimento libero avrebbe potuto davvero impressionare. Purtroppo gli spostamenti sono predeterminati, dunque gran parte della spettacolarità degli ambienti finisce per perdersi. Ci sono dei buoni effetti di luce, le location sono piuttosto varie e l'uso dei colori sembra buono. Chiaramente le texture non sono definite, ma si tratta di un limite comune anche ai migliori titoli 3D per i dispositivi Java-compatibili. Gli avversari che ci troveremo a fronteggiare sono purtroppo anonimi e poco dettagliati, anche se vantano un discreto set di movimenti.

Conclusioni

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Lettori
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Il tuo voto

Al di là di una buona realizzazione tecnica, Heroes of War: Nanowarrior purtroppo non si discosta molto dal primo episodio della serie Qplaze per qualità e spessore. Il gameplay è infatti fortemente limitato dalla presenza dei "binari", ma ancora più da una gestione dei combattimenti che non restituisce soddisfazione e si rivela sempre più difficile di quanto dovrebbe: i nemici sono troppo coriacei, persino i primi che incontreremo, e ci costringono a macchinose combinazioni del d-pad per seguirli mentre i loro compagni ci sparano addosso (colpendoci inevitabilmente). Le armi a nostra disposizione appaiono dunque inadeguate e troppo poco potenti, oltre che quasi del tutto prive di precisione (capiterà spesso di effettuare degli headshot assolutamente improbabili). Insomma, gli sviluppatori hanno messo in ballo tante idee anche valide e una trama di fondo abbastanza interessante (grazie soprattutto ai dialoghi fra il protagonista e la sua ex moglie), montate su di una struttura che però appare piuttosto traballante.

PRO

  • Buona realizzazione tecnica
  • Location varie e abbastanza dettagliate
  • Trama interessante

CONTRO

  • Azione limitata e ripetitiva
  • Scarsa precisione e potenza delle armi
  • Spesso macchinoso, talvolta frustrant