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I Segreti di Da Vinci: Il Manoscritto Proibito - Recensione

Avrebbe mai potuto immaginare il Leonardo che dopo 500 anni sarebbe stato uno dei personaggi più trendy ed in voga del secondo millennio? E sulla scia de Il Codice Da Vinci, arriva la produzione di Nobilis che però è ambientata solo pochi anni dopo l'epoca del nostro grande inventore...

RECENSIONE di Fabrizio Montebello   —   12/06/2006

Cercando così di mettersi in scia al clamoroso successo di Dan Brown, la software house transalpina propone un titolo che in realtà con Il Codice da Vinci non ha poi molto a che fare. Il gioco infatti si ambienta nel lontano 1522 e dovremo vestire i panni di Valdo, un ambizioso apprendista che ha lavorato per Francesco Melzi, quest’ultimo discepolo proprio del grande Leonardi Da Vinci. Il giovane Valdo è estremamente deluso quando l’erudito lo allontana improvvisamente per la sua eccessiva bramosia di successo.

I Segreti di Da Vinci: Il Manoscritto Proibito - Recensione
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Tuttavia il nostro alter ego trova subito un modo per potersi vendicare: riceve infatti una lettera da parte di un misterioso patrono che gli chiede di individuare uno dei codici mancanti del grande maestro e che dovrebbe contenere degli incredibili segreti. Per avere accesso all’ultima residenza di Da Vinci, il Manoir du Cloux vicino Ambrosie in Francia, Valdo finge così con la nuova abitante del castello, una cortigiana di nome Babou de la Bourdaisière, di essere ancora un apprendista di Francesco Melzi per esaminare le invenzioni del genio ancora presenti nella proprietà e scoprire quindi il codice richiesto dal suo misterioso mandante.

il gioco si dipana in 14 capitoli in cui dovremo risolvere un buon numero di puzzle, enigmi e combinare oggetti per proseguire lungo il corso della trama

Tanto caro mi fu quel punta e clicca...

Come avrete già intuito dalle immagini, Secrets of Da Vinci si mantiene sulle coordinate tipiche delle avventure punta e clicca in prima persona, alla Myst per intenderci. Il gioco si dipana in 14 capitoli in cui dovremo risolvere un buon numero di puzzle, enigmi e combinare oggetti per proseguire lungo il corso dell’interessante trama senza alcuna sbavatura di sorta. Come prevedibile, tali elementi sono tutti riconducibili alle invenzioni e alla creatività di Leonardo Da Vinci tra alchimia, codici cifrati, pittura (poteva mai mancare la Gioconda???) ed invenzioni geniali. Niente variazioni sul tema come sequenze in stile laser game o simili: l’unica caratteristica particolare risiede in una sorta di indice di moralità che cambierà a seconda della nostra condotta etica. Tale elemento non porta grandi novità nell’interazione ludica in senso stretto ma influisce sulla conclusione del gioco che prevede infatti finali multipli (sono 4 le conclusioni possibili).

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Château du Close Lucè

I Segreti di Da Vinci: Il Manoscritto Proibito - Recensione

Pur non potendo contare sulla ben più nota licenza di Dan Brown, The Secrets of Da Vinci - Il Manoscritto Proibito è stato sviluppato attraverso una partnership esclusiva con Château du Close Lucè, (in passato conosciuto come Manoir du Cloux), l’ultima residenza nell’esistenza di Leonardo Da Vinci. The Clos Lucè è oggi annoverato tra i più famosi monumenti francesi ed è meta di molti turisti provenienti da ogni parte del mondo per ammirare la magione e scoprire vari reperti provenienti dai laboratori di Leonardo. Il coinvolgimento dei proprietari del castello per il videogame è stato importante al fine di garantire all’avventura il massimo rispetto storico e la ricostruzione più simile possibile dell’immobile e delle opere del Leonardo.

Estetica Rinascimentale

Passando alla realizzazione tecnica, i programmatori francesi di Kheops Studio (che nel loro portfolio hanno altre avventure punta e clicca come Return to Misterious Island, Journey to the Moon e Secret of the Lost Cavern) hanno svolto probabilmente il loro miglior lavoro con un motore tridimensionale capace di offrire un’ottima esperienza visiva al giocatore con tanto di buoni effetti luce, ottima solidità poligonale e texture di buon livello. Certamente il fatto che il gioco si sviluppi esclusivamente nella Château du Close Lucè, l’ultima residenza di Leonardo Da Vinci, e nelle sue vicinanze ha portato ad un lavoro quantitativamente non impressionante ma tutto quello che si vede sul monitor è di assoluta qualità, senza dover avere un PC di ultimissima generazione (crediamo che anche con le richieste minime previste dal gioco, 900 MHz di processore, 64 MB di ram e 64 MB di memoria video, l’esperienza visiva sarà comunque soddisfacente). Promosso anche il sonoro con le tracce musicali molto suggestive e in perfetta sintonia con l’atmosfera rinascimentale di cui è intriso il gioco ed un buon doppiaggio in italiano, assolutamente al di sopra della media.

I Segreti di Da Vinci: Il Manoscritto Proibito - Recensione
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Commento finale

Al di là della bieca operazione commerciale fin troppo palese (far uscire il gioco in contemporanea con il film ed il videogame ufficiale de Il Codice Da Vinci, al fine di sfruttarne la “scia” e creare un po’ di confusione tra i videogamers più distratti), The Secrets of Da Vinci è una discreta avventura grafica che si mantiene sulle coordinate tipiche del genere di riferimento ma senza alcuna sbavatura di sorta nella realizzazione di enigmi, puzzle e oggetti da combinare, tutti incentrati, e non poteva essere altrimenti, sulle invenzioni e sulla creatività del Leonardo. Buona realizzazione audiovisiva, finali multipli influenzati dall’indice di moralità che avremo nel corso dell’esperienza interattiva, trama intrigante e ricostruzione fedele della Château du Close Lucè, l’ultima residenza di Da Vinci. Tra un enigma e l’altro così ci faremo anche un po’ di cultura, alla faccia di chi reputa i videogames diseducativi…

Pro

  • Trama intrigante con finali multipli
  • Buona Realizzazione Audiovisiva
  • Enigmi, puzzle e combinazioni di oggetti senza sbavature di sorta
Contro
  • Niente di particolarmente innovativo
  • Solo per gli amanti del punta e clicca

I Segreti di Da Vinci: Il Manoscritto Proibito - Recensione
Ci sono vari modi per una produzione videoludica di ottenere riconoscibilità da parte degli utenti: si può puntare su un personaggio, su un testimonial, oppure acquisire una licenza di un film o di uno show televisivo. Oppure c’è un’altra via: sfruttare il trend del momento e confondere i giocatori. E indubbiamente è stata questa la logica che ha portato Nobilis a far uscire in tutta Europa “The Secrets of Da Vinci” in contemporanea con la pellicola de “Il Codice da Vinci” e la trasposizione ufficiale per PC e Console realizzata da Take 2. [CC]Nobilis propone un titolo che in realtà con Il Codice da Vinci non ha molto a che fare[/CC]