La grafica, questa sconosciuta…
“International League Soccer” si apre con una presentazione in CG che ricorda tanto i mitici anni 90 sul piano cosmetico. Niente di orribile ma siamo ben lontani dagli standard qualitativi odierni. Non bisogna dimenticare che ci si trova nel pianeta PS2… Dopo i settaggi preliminari il gioco Taito mostra tutto ciò che un videogiocatore non vorrebbe mai vedere o sentire sulla sua amata console nera. Infatti sul campo si sprecano difetti grafici della più svariata natura. I giocatori sono animati in modo davvero approssimativo e la lentezza con cui si muovono ricorda tanto i cari zombies di “Resident Evil”. Il frame rate si attesta sugli ormai superati 30 fps circa e l’engine poligonale risulta abbastanza affaticato in presenza di più giocatori su schermo. I pixel sono ben visibili anche da molto lontano (sigh… ndr) e svolazzano a destra e a manca sul video. Il pubblico è stato realizzato dai programmatori Taito utilizzando immagini bitmap di scarsa fattura, ed è dotato di un animazione che fa davvero ridere (si parla di 2-3 fps!). L’unica animazione carina che si può notare è quella che si presenta nel momento in cui si effettua una finta di tiro ma siamo comunque ambientati nella preistoria. Chiunque si potrebbe sforzare a trovare qualche nota positiva nel comparto grafico del gioco in questione ma tale ricerca risulterebbe vana in tutti i casi. I programmatori hanno quindi svolto un lavoro molto approssimativo per ciò che riguarda il comparto cosmetico del gioco il quale fa rimpiangere anche i tempi dell’ottimo, seppur vecchiotto, “Winning Eleven 3” per PlayStation. Se poi si desidera confrontare “International League Soccer” con l’ultimo nato di casa KCET su PS2, beh! C’è davvero un abisso tra i due titoli.
International League Soccer VS Winning Eleven 5 0 – 1.
Un gioco molto arcade…
Per quanto concerne la giocabilità del titolo recensito bisogna dire che ben si addice alla sua grafica (e questo non è certo un complimento .ndr). I comandi infatti presentano una facilità estrema affiancata da una tanto imprevedibile risposta nel gioco. I tempi di reazione dei giocatori ai comandi impartiti al joypad sono troppo lenti, particolare non secondario in un gioco, come quello del calcio, in cui la freneticità e l’immediatezza svolgono un ruolo fondamentale. Per non parlare poi degli assurdi interventi chilometrici in tackle scivolato da dietro che troppo spesso non sono visti dall’arbitro che sembra essere affetto da cecità cronica. L’impostazione dei tasti è configurabile a piacimento del giocatore il quale può scegliere sia di usare un solo tasto multifunzione e cioè per tutte le occasioni di gioco, sia più tasti (ipotesi consigliata). Le manovre eseguibili dai giocatori virtuali sono davvero ridotte all’osso. E’ infatti possibile camminare, correre, passare, crossare e tirare. Tramite la doppia pressione del tasto L1 è anche possibile effettuare un doppio passo che serve a sbarazzarsi di qualche avversario che intralcia la strada verso il goal. Le manovre di gioco della squadra sono davvero lente e le reti che si segnano derivano spesso da azioni degne della migliore puntata di Mai dire Goal. La tattica più efficace per vincere consiste infatti nel rubare la palla al difensore avversario grazie ad una scivolata da macellaio (anche da dietro, no problem!) ed involarsi verso la porta piazzando poi il pallone ai lati del portiere. Ma che divertimento! Anche sotto quest’aspetto il gioco Taito non riesce a coinvolgere il gamer facendolo anzi annoiare dopo solamente un paio di partite. Una magrissima consolazione è la possibilità di giocare fino in 4 contemporaneamente grazie al multitap, cosa che comunque non riesce ad elevare la giocabilità di questo titolo che rimane a livelli scarsi.
International League Soccer VS Winning Eleven 5 0-2.
Una cronaca da cabaret…
Altri aspetti di ILS che deludono sono la longevità e il sonoro. La prima, anche se supportata da diversi tipi di competizioni disputabili, viene a mancare molto presto soprattutto a causa della mancanza di giocabilità che non diverte il giocatore già dai primi istanti di partita. Le squadre selezionabili sono circa una quarantina e si riferiscono alle nazionali maggiori. Nel gioco è possibile disputare una partita amichevole, i gironi finali della coppa del mondo, il torneo mondiale suddiviso in gironi e, a sorpresa, una modalità di gioco chiamata World ranking mode che permette di giocare diverse partite con conseguente voto affibiato dalla CPU ai singoli reparti della squadra controllata (attacco, centrocampo e difesa). A fine girone poi, a secondo della votazione globale ricevuta, ci verrà dato un codice che, se inserito nel sito ufficiale del gioco, darà la posizione del fruitore nella classifica mondiale di ILS! Non vi sembra una cosa fantastica? A me no. Questione di gusti. Altra nota dolente che contribuisce a peggiorare la scarsa qualità del prodotto Taito è senza dubbio il sonoro. Senza tenere conto delle musichette rilassanti che ci accompagnano nella navigazione dei vari menù (sicuramente migliori di quelle altalenanti sentite in WE5), i cori da stadio che fanno da sfondo alle partite sono troppo ripetitivi e malamente realizzati. Alle nostre orecchie giunge infatti solo frastuono e confusione. La situazione non migliora se poi si aggiunge una telecronaca che ha del ridicolo. I due cronisti (immaginari) sono dotati di voci digitalizzate che si adatterebbero meglio ad uno spettacolo televisivo, essendo dotati anche di un repertorio di battute esilaranti non indifferente. Non è raro infatti imbattersi in loro uscite comiche e demenziali che fanno la gioia dei fan del cabaret. Davvero comico! Gli effetti sonori delle azioni in campo sono mediocri e ricordano molto quelli sentiti in Virtua Striker su DC. International league soccer VS Winning Eleven 5 0-3. In definitiva il game targato Taito perde su tutti i fronti lo scontro diretto con il colosso Konami. La causa è palese: giocabilità inesistente. Un titolo questo di cui non se ne sentiva proprio il bisogno e la sua uscita non farà saltare di gioia nessuno, neanche il fan più sfegatato di questo bellissimo sport. Purtroppo i possessori di PS2 pal dovranno aspettare il mese di ottobre prima di poter mettere le mani sul miglior titolo di calcio di sempre, ovvero il mai troppo blasonato Winning Eleven 5! Mentre coloro che hanno la possibilità di giocare la versione jap, continuino a goderselo in pieno, almeno fino all’uscita del sesto episodio previsto per l’estate del 2002.
International League Soccer - World Ranking Mode: www.internationalleaguesoccer.com
- Pro:
- E’ un gioco di calcio…
- Contro:
- Realizzazione tecnica mediocre.
- Ingiocabile e poco divertente.
- Sonoro tutto da ridere…
Lo sport più bello del mondo
Da anni ormai il regno calcistico dei videogames è dominato da Konami che quasi ogni anno riesce a superarsi sfornando un nuovo titolo ancora più bello e divertente del suo predecessore. Basta dare uno sguardo a Winning Eleven 5 per rendersene subito conto. Il collaudato sistema di controllo e la grafica sempre più realistica fanno della saga di KCET un must per gli appassionati di calcio e non. Come sovvertire, quindi, questo monopolio? A fornire una risposta ci prova Taito con questo “International League Soccer” (versione europea di “Greatest Striker” jap), gioco in cui, solo nella versione “occhi a mandorla”, si poteva utilizzare un microfono usb per interagire tramite dei comandi vocali impartiti in alcune fasi d’azione come il fuorigioco, l’uscita del portiere e così via, per un totale di circa 40 comandi. Dispiace dirlo ma in questo titolo bastano pochi minuti per entrare nel club dei videogamers depressi. Non oserei definire questo “International League” un gioco di calcio in quanto infangherei la fama di tale sport. Purtroppo erano in tanti ad aspettare un bel gioco europeo con cui potersi trastullare in attesa dell’uscita nel vecchio continente di quel capolavoro targato Konami. Un vero peccato per tutti. Infatti il game di Taito non convince per niente sotto tutti i punti di vista ma soprattutto sotto quello della giocabilità, davvero ridicola! Basta davvero poco per accorgersi di trovarsi di fronte ad un titolo che si attesta su livelli qualitativi davvero molto bassi. Mi duole constatare tutto ciò, soprattutto se si premette che il sottoscritto è un amante del calcio.