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Jak X

Quarta apparizione di Jak su ps2, è tempo per di abbandonare le esplorazioni e di scaldare i motori della propria vettura...c'è più di una vita in palio

RECENSIONE di La Redazione   —   04/01/2006
Jak X
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Jak X

Krew's crew

Il pretesto allo spin-off della serie lo offre la morte di Krew, tutti i suoi nemici/amici vengono invitati dalla figlia per la lettura del testamento. Un ologramma di Krew li avverte che, ironia della sorte al posto che trovarsi per le mani una ricca eredità, i partecipanti all’evento si trovano contaminati da un veleno dal lento decorso e costretti loro malgrado a partecipare (e vincere) al campionato di Kras City, e realizzare così il sogno del defunto Krew per poter così avere salva la propria vita. Lungo tutto il gioco, tra una corsa e l’altra, una serie di cut-scene intratterranno il giocatore spezzando il ritmo frenetico delle corse e per svelare altri particolari della storia e portare il giocatore verso l’incognito finale.

Jak X
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La modalità su cui regge l’intero gioco è di fatto la cosiddetta avventura, in questa modalità il giocatore seguendo step predeterminati dovrà portare a termine una serie di gare in quattro differenti coppe (che corrispondono a rispettivi livelli di difficoltà) che gli permetteranno di completare il gioco. A seconda della gara selezionata ci saranno svariate regole da seguire: ai normali gran premi infatti, Naughty dog ha deciso di aggiungere pepe alla competizione modificando leggermente l’approccio alle gare inserendo limitazioni, obiettivi e spargimenti di bulloni. Una prima modalità è quella della corsa ghiacciata che si presenta come una particolare corsa contro il tempo dove la buona riuscita della prova è data anche dall’abilità del giocatore di saper maneggia re i veicoli per recuperare lungo il tracciato una serie di bonus che congeleranno letteralmente il tempo; la componente tattica della pista consiste nel semplice fatto che i cristalli raccolti non si rigenerano nell’arco dei due giri e quindi starà alla saggezza personale lasciarsi bonus disseminati per la pista in previsione del secondo e decisivo passaggio. La seconda modalità è la cosiddetta gara mortale, figlia del traffic attack di burnout, dove l’unico obiettivo è quello di distruggere in numero più alto di avversari nel tempo assegnato. Si discosta leggermente da quest’ultima la gara ‘ora di punta’ dove, come suggerisce il nome, ci si ritroverà a guidare contromano nel tentativo di colpire e distruggere quanti più veicoli possibili (a seconda del colore del veicolo corrisponde un punteggio, per le vetture più ostiche bisognerà dare fondo al turbo per distruggerle ed essere così ricompensati in lauta maniera). Chiude la serie di gare su pista la modalità turbo scatto, un normale gran premio corso in solitaria dove l’obiettivo è vincere contro il tempo e l’unico modo di farlo è quello di continuare a raccogliere cristalli di turbo per girare quindi a velocità smodata senza un attimo di respiro in ogni punto della pista. Alle comuni piste si affiancano nel gioco veri e propri deatchmatch in arene dove l’obiettivo preposto è a turno o quello di distruggere il maggior numero di avversari (e chi arriva prima a dieci vince, tipico retaggio da gare ai giardinetti) o quello di raccogliere prima degli altri una serie di artefatti disposti in maniera casuale all’interno dell’ambiente che ospita la gara. All’avventura solitaria si affianca il classico multiplayer che si arricchisce della modalità online per sfidare avversari da tutto il mondo.

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Echo Boosting

Vero fulcro delle gare è la gestione dei cristalli echo, questi di si dividono in quattro distinte categorie in base all’utilizzo: i cristalli blu si accumulano nella barra del boost e sono attivabili tramite la pressione di R2, sono soprattutto utili in alcune piste con rampe ed aiutano il giocatore a superare i punti più critici; i cristalli rossi sono difensivi e servono -a seconda del tipo- a creare barriere protettive, deviare i missili lanciati da dietro o semplicemente lasciare una scia di bombe dietro di se’; i cristalli gialli sono riservati all’attacco alle altre macchine, anche qui a secondo del tipo si distinguono in missili teleguidati, mitragliatrice o scarica elettrica che una volta lanciata va a colpire direttamente il giocatore in testa; infine ci sono i cristalli verdi curativi che rimettono completamente in sesto le vetture danneggiate dagli avversari. Va purtroppo detto che la gestione degli item è troppo dipendente sull’esito della gara: capiteranno gare passate sempre in prima posizione ed un semplice razzo sul traguardo per perdere, così come chi avrà più boost al termine delle gare avrà un indubbio vantaggio sullo scatto finale; così facendo diminuisce di fatto la credibilità delle gare che si riducono ad un mero utilizzo sconclusionato di armi e turbo.

Jak X
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Pimp my Van

Tra una gara e l’altra, come ogni buon gioco di macchine che si rispetti, è possibile mettere mano alle fattezze della propria vettura sia per quanto riguarda i colori della carrozzeria sia per quello che concerne i pezzi che la compongono. A seconda dei risultati ottenuti in gara si verrà insigniti di particolari premi e di denaro utile ad acquistare pezzi di ricambio. Il parco macchine è anch’esso a completa dipendenza dei progressi nel gioco: all’inizio ci sarà solo un veicolo all’interno del garage, proseguendo si sbloccheranno bolidi utili per le gare in arena e altri perfetti per sfrecciare tra le strade di Kras city. I Naughty dog, invece che sobbarcarsi anche la responsabilità del design delle macchine hanno preferito affidarsi ad un collaboratore esterno specializzato in car design che ha creato da zero tutto il parco macchine e le sue relative modifiche.

Jak X
Jak X
Jak X

Le ambientazioni proposte da questo Jak X oltre ai continui richiami per gli aficionados della serie, risultano ben strutturare ed elaborate, anche se a causa della notevole velocità (e confusione) del gioco ben poco capiterà di notare i particolari a bordo pista. I tracciati, larghissimi, ben si adattano alla struttura di gioco e sono pensati in maniera da dare al giocatore abbastanza libertà sia per quanto concerne la guida che per la fuga dai missili avversari. Il motore del gioco regge molto bene gli sforzi a cui viene sottoposto dalle 8 vetture sputafuoco in gara e non mostra particolari tentennamenti nemmeno nelle situazioni più critiche. Il comparto sonoro non vive particolari momenti di gloria se non nella presentazione con gli ormai classici Queen of the stone age in sottofondo (ancora un paio di giochi e i produttori di videogames dovranno andare a spulciare le prime demo del gruppo...) e nula più, giusto una serie di basi musicali elettroniche che passano senza lasciare il segno. Il doppiaggio, completamente in italiano, rimane comunque di ottima fattura ed eseguito da professionisti del settore legati al doppiaggio di cartoni animati e film d’animazione (dire che la voce di dexter è riconoscibile è probabilmente dire poco)

Jak X
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Il gioco, seppur di buona fattura e divertente, non aggiunge nulla di nuovo alle produzioni del genere. A volte viene quasi da pensare che sia stata una mossa più legata alla tradizione che altro (per chi ha buona memoria, sulla prima Playstation dopo tre platform venne realizzato Crash Team Racing, su ps2 dopo tre action/platform viene realizzato questo Jak x). I grossi difetti del gioco sono tutti di fatto legati all’utilizzo degli echo, anche nella gara migliore che mai si possa disputare basterà un solo missile per spedirvi indietro di quattro posizioni, così come nel multiplayer basterà un giocatore con un minimo di esperienza di turbo per trasformare la sessione in qualcosa che rasenta da molto vicino la noia. Rimane comunque la consepevolezza di un gioco divertente, ben realizzato e con una trama godibile per quanto si tratti di gioco di corse. Al momento si hanno notizie del fatto che questo Jak x avrà legami con Daxter per PSP, non resta quindi che aspettare e vedere in che modo potrà espandarsi questo strano universo.

    Pro:
  • Divertente.
  • Longevo.
  • E' uno dei pochi racing game con una storia credibile.

    Contro:
  • A tratti molto confusionario.
  • Poco innovativo.
  • La gestione degli echo e il loro peso in gara sono da rivedere.

Dai tempi del primo Crash Bandicoot sono passati nove anni e due generazioni di console Sony, Naughty Dog è cresciuta come software house e abbandonando il mondo bramato dal Dottor Cortex ha fatto nascere Jax il biondo elfo col pizzetto verde e il suo loquace compagno Dexter. Dopo l’abbandono di Jason Rubin alla guida dei Naughty, gli americani non si sono persi d’animo e prima di buttarsi a capofitto sulla produzione di titoli ps3, si sono lanciati coraggiosamente nel mondo delle corse realizzando Jak X, un prodotto che mette temporaneamente da parte le meccaniche tipiche della serie, per realizzare un folle gioco automobilistico che risulta essere una crasi tra elementi di Burnout, di Twisted metal e di Mario kart. Resta da vedere se approcci alla guida così fondamentalmente diversi porteranno ad un prodotto meritevole, per questo e altri interrogativi non resta che proseguire nella lettura...