Tutto molto bello, ma...
Seguito di un racing game più che discreto, Asphalt: Urban GT 2 si presenta nel migliore dei modi: menu accattivanti, musica vera in sottofondo, grande quantità di competizioni e le Pussycat Dolls ad allietare le schermate di caricamento. Peccato solo che l’unica canzone nella lista sia la ultra-inflazionata (e nemmeno straordinaria) Lift Me Up di Moby, che le Pussycat Dolls non c’entrino assolutamente nulla con tutto il resto e che le gare siano tanto numerose quanto carenti sotto il profilo del gameplay. Ecco, Asphalt: Urban GT 2 si rivela già dai primi momenti un prodotto che punta tutto sull’apparenza e che cela ben poco dietro ad una parete di contenuti invero assolutamente notevole. Si, perché il titolo Gameloft offre numeri da grande racing game: 15 tracciati ambientati in altrettante città, 37 auto e 8 motociclette sotto licenza, una modalità Evolution costituita da 61 mini-campionati, una sezione Arcade divisa in sei specialità (Single Race, Quick Race, Time Attack, Cop Chase, Bandit Chase, Elimination) e un supporto Multiplayer via Bluetooth per un massimo di quattro giocatori. Il tutto senza contare le possibilità di customizzazione del proprio veicolo, che vanno dall’acquisto di pezzi per migliorarne le prestazioni all’elaborazione puramente estetica, comprensiva di aerografie, neon, cerchioni e scocche. Una quantità di elementi davvero stupefacente per un titolo N-Gage, che purtroppo perde totalmente di significato una volta scesi in pista. Asphalt: Urban GT 2 soffre infatti di una serie di gravi lacune che ne inficiano pesantemente la giocabilità, a partire da un sistema di controllo imbarazzante, che rende legnose le auto e quasi inguidabili le moto: il comportamento delle vetture su strada è del tutto irrealistico e realizzato in maniera superficiale, come pure la gestione degli urti, talmente grossolani da risultare letteralmente ridicoli. Va dà sé come modalità quali Bandit Chase, che si basano proprio sulla sportellata selvaggia, risultino sostanzialmente ingiocabili...
Vicini orizzonti
Molti degli aspetti più negativi di Asphalt: Urban GT 2 derivano poi dal suo comparto tecnico, la cui inadeguatezza si riflette in maniera palpabile anche sul gameplay. Graficamente piuttosto grezzo e decisamente non fenomenale a livello di frame-rate, il prodotto Gameloft presenta massicci problemi di pop-up e di bad clipping, al punto da impedire spesse volte un appropriata visualizzazione della strada davanti a sé. Un limitato orizzonte visivo che, unito ad una scarsa definizione generale e a correzioni prospettiche assolutamente arbitrarie, non consente nemmeno di distinguere bene se quello a cui si sta andando incontro sia un’auto, un bonus o un bel muretto di cemento. Inutile dire come a fronte di queste lacune, giocare ad Asphalt: Urban GT 2 non sia certo il massimo della piacevolezza. La ciliegina sulla torta è però rappresentata da un bel mazzo di bug comprendenti sparizioni di oggetti, compenetrazioni poligonali e dulcis in fundo convulsi movimenti di telecamera privi di qualunque logica. Ed è doloroso ribadire quanto sia un peccato che il titolo Gameloft sia stato realizzato con così tanta imperizia, perché sarebbero bastati un gameplay ed una cosmesi di qualità anche solo accettabile per permettere ai corposi contenuti ludici del gioco di avere un reale significato. Così com’è, invece, Asphalt: Urban GT 2 è un racing game frustrante e scarsamente godibile, tanto ambizioso nei suoi propositi quanto incredibilmente ingenuo nella loro effettiva messa in atto. Qualche riga infine va spesa nei riguardi di un comparto sonoro disarmonico, con musiche accettabili ma effetti sonori terribili, e di uno sfruttamento non proprio esaltante del servizio N-Gage Arena, limitato alle classiche scoreboard e alla poco accattivante pratica dello Shadow Racing.
Commento
Asphalt: Urban GT 2 è senza troppi giri di parole un racing game estremamente approssimativo nella sua realizzazione, il cui grave errore è stato quello di cercare di andare troppo oltre le proprie effettive potenzialità. La smania da parte degli sviluppatori di Gameloft di inserire elementi cool tratti da serie di grido quali Need For Speed e Burnout ha appesantito oltremisura un gioco che, semplicemente, non riesce a reggersi sulle proprie gambe. Poco curato nei suoi aspetti fondamentali e colpevole di un comparto tecnico decisamente grezzo e inadatto allo scopo, Asphalt: Urban GT 2 è un titolo che impallidisce letteralmente nei confronti di esponenti del genere molto più dignitosi quali Glimmerati o il suo stesso prequel.
Pro
- Grande quantità di contenuti
- Discreta realizzazione delle vetture
- Le Pussycat Dolls sullo sfondo
- Gravi lacune dal punto di vista grafico
- Sistema di controllo inaccettabile
- Alcuni bug macroscopici
Squadra che vince non si cambia. Questo uno dei motti imperanti nell’industria dei videogiochi (e non solo), nella quale difficilmente una struttura ludica di successo viene stravolta nella qualità e quantità dei suoi contenuti in occasione del rilascio di un sequel. Il segreto è mantenere intatte le virtù del gioco originale, arricchendo il tutto di quanto basta per attirare l’attenzione del maggior numero di utenti già familiari col franchise e degli altri estranei ad esso. Un modus operandi che gli sviluppatori di Gameloft sembrano avere adottato con imperdonabile leggerezza per questo Asphalt: Urban GT 2.