A Woman's Lot è ciò che tutti i DLC di Kingdom Come: Deliverance avrebbero dovuto essere: originale, interessante e capace di aggiungere senso alla storia di Henry, mantenendo il focus sui fatti della trama principale pur affrontandoli da un'altra prospettiva. Riassumendo all'osso aggiunge due linee di missioni all'esperienza di base, entrambe legate ai drammatici eventi di Skalitz che danno l'avvio al gioco.
Partiamo dalla seconda, la meno interessante, chiamata La Madonna di Sasau, in cui Henry si occupa di aiutare la sua amica Johanka a superare il trauma del massacro di Skalitz, recandosi nei luoghi oggetto dei suoi incubi per scoprire cosa nascondono. L'abbiamo definita meno interessante perché, a conti fatti, si tratta di una serie di missioni perfettamente in linea con quelle della storia principale, elaborate in modo non dissimile da quello degli altri due DLC narrativi di Kingdom Come Deliverance (The Amorous Adventures of Bold Sir Hans Capon e Band of Bastards). Quindi abbiamo una buona scrittura, una serie di sotto trame interessanti, ma allo stesso tempo uno svolgimento fine a se stesso, che va bene come aggiunta estemporanea, ma che possiamo considerare quasi superfluo rispetto a quanto fatto e visto nel resto del gioco. È solo una quest in più che si aggiunge alla moltitudine di eventi analoghi che abbiamo già giocato. Sicuramente non brutta, ma nemmeno essenziale.
La storia di Theresa
Il fulcro di A Woman's Lot è però un altro, ossia la linea di missioni Il destino di una donna. Se avete giocato a Kingdom Come Deliverance saprete sicuramente che Theresa, uno dei personaggi principali, non racconta mai a Henry cosa le è successo dopo i fatti di Skalitz.
Com'è sopravvissuta? Come è arrivata al mulino? In quali avventure si è cacciata? Come ha fatto a trovare Henry? Sono tutte domande che finalmente trovano le loro risposte, in una splendida avventura vissuta dal punto di vista della ragazza e affrontata nella sua dimensione. Theresa è una ragazza giudiziosa, direbbero i nostri nonni, ma allo stesso tempo è determinata e capace di cavarsela anche in situazioni molto rischiose. Non vi stiamo a raccontare tutte le sue peripezie per non rovinarvi quella che è una bella storia, ma sappiate che il modo in cui sono intrecciate con la storia di Henry è davvero realizzato con grande sapienza. Ottimi anche i ritocchi apportati al gameplay per evitare di creare delle inconsistenze nell'uso del personaggio. In linea generale l'interfaccia e le meccaniche base rimangono identiche a quelle dell'avventura di Henry, solo con alcune differenze. Intanto Theresa può muoversi furtivamente, sa combattere (anche se non è proprio fortissima per via dell'impossibilità di usare corazze a armi pesanti), sa scassinare serrature e sa giocare a dadi, ma ad esempio non può borseggiare, non sa cavalcare, non sa leggere (nonostante ne vengano messe in luce più volte nei dialoghi la saggezza e l'intelligenza, nonché la sagacia), non indossa né abiti maschili, né corazze.
In più rispetto ad Henry ha però il suo amico cane, Tinker, un prezioso compagno di viaggio che può essere usato anche come arma per difendersi o attaccare. Non è fortissimo, ma è ottimo nelle imboscate, capacità che lo rende prezioso in più di un'occasione. Nel caso venga picchiato, la sua ubbidienza finisce a zero e bisogna attendere che ritorni in forze prima di poterne sfruttare di nuovo i servigi. Da notare che l'ubbidienza di Tinker, che è anche la sua energia, può essere aumentata dandogli da mangiare e facendolo riposare. In generale possiamo dirvi che Il destino di una donna si gioca meglio puntando sulle abilità furtive che su quelle combattive. La scelta viene comunque lasciata al giocatore, ma provare a combattere contro chiunque rende le avventure di Theresa molto più difficili e, francamente, meno appassionanti. Ancora più interessante è come il gioco cerchi di farci comprendere la condizione della donna nel Medioevo, nonché il maschilismo imperante nella società di allora, attraverso alcuni piccoli stratagemmi narrativi davvero azzeccati. Ad esempio, nonostante l'acutezza, Theresa fatica moltissimo a convincere gli uomini attraverso il dialogo, mentre nel caso commetta un crimine e venga catturata, la sua prigionia è molto più dura di quella di Henry.
Parlando di freddi numeri, in totale A Woman's Lot aggiunge circa 9 / 10 ore di contenuti a Kingdom Come: Deliverance, sette delle quali solo dalla linea di missioni di Theresa. Dal punto di vista tecnico non modifica in nulla il gioco, com'era lecito aspettarsi, ma sinceramente si fa poco caso a queste quisquilie di fronte a un lavoro finalmente ben fatto e degno di essere acquistato. Insomma, è il miglior DLC tra quelli realizzati per Kingdom Come: Deliverance, nonché uno di quelli che si possono definire essenziali per la comprensione completa del gioco.
Conclusioni
Come detto nel corso della recensione, A Woman's Lot è il miglior DLC per Kingdom Come: Deliverance: interessante, articolato, offre un punto di vista alternativo sulla storia raccontata nel gioco, senza pretendere di alterare lo scenario. Insomma, si tratta di un'ottima espansione, che gli appassionati del gioco di Warhorse apprezzeranno sicuramente.
PRO
- Le missioni di Theresa sono interessanti e ben scritte
- Il cane
- Un punto di vista alternativo sulla storia di Henry
CONTRO
- Non adatto per chi ama il sistema di combattimento di Kingdom Come: Deliverance