Una cosa va subito chiarita: MySims è un prodotto Electronic Arts, sfrutta il brand che tanti soldini e riconoscimenti ha portato alla Maxis di Will Wright ed è pensato per un pubblico internazionale. Però è stato fatto in Giappone, dagli studi EA nipponici, e tutto sommato la cosa si vede, se è vero come è vero che, giocando, non potrete fare a meno di notare che tra le fonti di ispirazione quella più palese non è tanto l’opera Wrightiana che continua a spopolare su PC, ma quell’Animal Crossing tanto caro ai giocatori Nintendo, che all’epoca della sua uscita per N64 era un gioco talmente giapponese che abbiamo dovuto aspettare una generazione per vederlo dalle nostre parti. Di The Sims restano tanti elementi che però, come vedremo, sono perlopiù pertinenti al “contorno”: la sostanza è un “Communication Game” ambientato in un villaggio popolato da tanti simpatici omini super deformed ognuno molto caratterizzato, e che dovrete far di tutto per render felici e soddisfatti.
C’era una volta Mastro Geppetto
L’intenzione di EA di rivolgersi a un pubblico cosiddetto “casual” è chiara sin dall’inizio, in quanto MySims al primo avvio non prevede opzioni di sorta: si guarda un filmato introduttivo e si comincia a giocare. Verrete così ben presto a conoscenza del fatto che vi state trasferendo in un piccolo villaggio semi-abbandonato, dove troverete solo il sindaco e altri quattro Sims. Questo piccolo villaggio però un tempo era graziato dalla presenza di un Sim abilissimo nel costruire qualsiasi cosa, da minuscoli soprammobili a case intere, a dar loro un tocco speciale e a rendere così felici i suoi concittadini; purtroppo però un brutto giorno questo Sim partì, e a poco a poco la cittadina perse ogni attrattiva e venne abbandonata. Ebbene, si dà il caso che proprio voi siate dotati delle stesse capacità di questo misterioso individuo, e il sindaco non aspettava che il vostro arrivo per ridare lustro alla comunità e renderla di nuovo rigogliosa e popolata!
Però è stato fatto in Giappone, dagli studi EA nipponici, e tutto sommato la cosa si vede
C’era una volta Mastro Geppetto
Esaurita una breve creazione del personaggio, che non dà ampia gamma di personalizzazione (ma trattandosi di personaggi in stile super deformed e cartoonesco va bene così), e costruita la vostra casa siete subito gettati nella mischia, col sindaco che vi spiegherà per bene la situazione. Già durante la costruzione della vostra dimora venite a conoscenza dei sei “interessi” che ogni Sim può avere: lo studio, il divertimento, il dark, i piaceri della tavola, le cose graziose e carine e infine tutto quanto può ruotare intorno al concetto di “geek” (fumetti, fantascienza, giochi di ruolo, videogiochi…). Ci sono, tra i pezzi che potete usare per la casa, alcuni che sono neutri e altri che invece aumentano un determinato parametro: la colonna, per esempio, aumenta l’aspetto “studioso” della vostra casa, un lampione un po’ bizzarro quello divertente e così via. Voi siete liberi di fare quello che volete, ma per quanto riguarda gli altri Sims dovrete tener conto che ognuno di loro ha un interesse primario, uno secondario e al contrario una cosa che proprio non può sopportare. Una volta stabilitivi e prima di affrontare la prima missione, vi verrà voglia di fare un giro dei dintorni e parlare un po’ con gli altri Sims, scoprendo così che l’area cui potrete accedere inizialmente è piuttosto limitata e decadente, e che ci sono pochi modi per interagire coi vostri nuovi concittadini: parlare è abbastanza esplicativo, essere gentili migliorerà le vostre relazioni, essere crudeli le peggiorerà, tutto qui. Ma eseguendo queste azioni così come esplorando il villaggio vi imbatterete in quello che è il concetto forse più importante del gioco, le essenze. Scavare, scuotere gli alberi, pescare, suscitare particolari reazioni negli altri Sims, sono tutte azioni che vi regaleranno degli oggetti particolari, appunto le essenze, che poi potranno essere utilizzati per addobbare i vostri oggetti o così come sono o, molto più proficuamente, per colorare un blocco; a differenza dei blocchi, poi, un’essenza aumenta sempre un determinato parametro, e infatti quando un Sim vi richiederà un oggetto, vi chiederà anche di colorarlo o addobbarlo con un certo numero di una data essenza.
L’essenza della questione
Ricevere incarichi, trovare l’essenza, costruire l’oggetto: è questo quindi il leit motiv di MySims che per tutto il corso del gioco non vi abbandonerà mai, costituendone l’ossatura ma anche il principale limite. Svolgere un incarico renderà felice il Sim che ve l’ha affidato, migliorando la stima che ha di voi e soprattutto rendendolo più felice e propenso a prendersi cura da solo del villaggio. L’obiettivo principale è comunque il raggiungimento delle cinque stelle nella valutazione del villaggio, e ciò sarà possibile in quanto più bello diverrà il vostro villaggio, più Sims vi si trasferiranno, più estesa sarà l’area esplorabile ed edificabile per un ciclo continuo e potenzialmente affascinante che però si traduce, nella pratica, sempre e soltanto nella stessa identica sequenza di azioni, che a lungo andare viene a noia, e considerato che ne dovrete costruire parecchie di case ed oggetti prima di raggiungere le cinque stelle… La componente “sociale” dei giochi di Wright qui è estremamente limitata, o, meglio, c’è, ma non ha riscontri pratici. Potrete costruirvi qualsiasi cosa, uno stereo e ascoltare la musica, una vasca e farvi un bagno e un frigo per uno spuntino, ma a che pro visto che voi personalmente non avete bisogni da soddisfare? E potrete farlo anche per gli altri, per migliorare le vostre relazioni: probabilmente non resisterete alla tentazione di costruire qualcosa di particolarmente dark per far colpo sulla vostra vicina amante di fantasmi e horror, ma quanto durerà visto che già svolgendo gli incarichi obbligatori le vostre relazioni miglioreranno di tanto? E’ bello vedere che due Sims con interessi in comune si vorranno bene mentre due con gusti opposti verranno addirittura alle mani, così come gustarsi le varie zone del villaggio che, popolandosi di Sims sempre più felici, da abbandonate e deprimenti diventano rigogliose e ben curate, ma quando per ottenere tutto ciò l’unica cosa da fare è un continuo ripetere delle stesse azioni, prima o poi la cosa, inevitabilmente, perderà parte del suo fascino. Quanto, dipende dai gusti personali: ciò che è certo è che in MySims, pur con tante cose di cui tenere teoricamente conto, si fa sempre la stessa cosa.
Ho perso la bussola!
Un processo quindi ripetitivo e monotono viene (leggermente) aggravato da alcuni difetti. In primis i caricamenti, che almeno all’inizio di ogni partita sono veramente lunghi, e ce ne sono per ogni fase del gioco, dall’entrare in una casa al cominciare la costruzione di un nuovo oggetto. Fortunatamente i successivi sono poi molto più veloci. Esplorazione e costruzione, cioè quello che farete il 90% del tempo, sono inoltre rese un po’ frustranti l’una da una telecamera troppo vicina e una mappa troppo piccola, le quali cose metteranno a dura prova il vostro senso dell’orientamento, e l’altra da un controllo via Wiimote, qui utilizzato a mo’ di mouse, che proprio nelle fasi di costruzione perde un po’ della precisione che invece dimostra senza tentennamenti nelle fasi esplorative. Difetti da segnalare più per dovere di cronaca comunque, perché sono tutti ampiamente al di sotto della soglia del tollerabile.
La sensazione di una realizzazione tecnica sopra la media è confermata dal fatto che, nonostante le apparenze iniziali vadano nella direzione di un ennesimo motore da GameCube, pulito, colorato e fluido quanto volete ma pur sempre di una generazione fa, andando avanti ed aggiungendo alla cittadina case, alberi, oggetti, Sims e quant’altro non sembra ci sia alcuna significativa riduzione del framerate. Anche le voci dei personaggi, che parlano il classico “simmesco”, sono pulite e ben fatte, mentre le musichette e gli effetti sonori rientrano nel più classico dei “senza infamia e senza lode”: la musica in particolare è fatta in modo da non pesare eccessivamente sull’esperienza di gioco, comportamento saggio in quanto ci saranno uno o due pezzi che vi accompagneranno molto di più rispetto agli altri. Infine, da segnalare l’assenza di qualsiasi componente multiplayer e la traduzione, solo testuale ovviamente parlando di Sims, in un buon Italiano.
I pregi e i limiti di MySims sono chiarissimi: da un lato un sistema di gioco immediato, divertente e un’ottima realizzazione, dall’altro il fatto che, pur con tutti i parametri da seguire, non si fa mai una cosa diversa dalla sequenza “parla-esplora-costruisci”. E’ con questa cosa bene in mente che vi dovrete approcciare al gioco, tenendo presente che vedere la vostra cittadina crescere e migliorare regala un senso di soddisfazione non da poco, ma che, alla fine, voi potete intervenire in questo processo di crescita solo ed esclusivamente in un modo. Il voto che vedete qui a fianco è una salomonica via di mezzo tra quanto potrebbe annoiarvi o viceversa affascinarvi il sistema di gioco.
Pro
- Ottimo motore grafico
- La città cresce sul serio
- Sims “intelligenti” e simpatici
- Stesso schema di gioco ripetuto all’infinito
- Caricamenti iniziali troppo lunghi