Che distastro
Il gioco si apre con una presentazione in tempo reale che risulta ben realizzata, a parte la costante mancanza di anti–aliasing, e che vede il ministro della difesa americano preoccupato dalle minacce di un gruppo terroristico poco raccomandabile che ha intenzione di far esplodere tutta la terra per mezzo di un particolare satellite il cui detonatore è situato in una base occupata dalla suddetta band criminale, i “Crying Lions”. Il nome è tutto un programma. Spetterà quindi ad un gruppo di specialisti, gli S.C.A.T., sventare la minaccia con un’operazione chiamata appunto “Winback”. Nel FMV iniziale la squadra speciale viene mandata in missione grazie ad un elicottero che nel tragitto, stranamente e per cause ignote, ha dei problemi che costringono i membri a lanciarsi col paracadute dopo aver ascoltato le istruzioni del proprio capo. Nel corso dell'avventura il giocatore impersona proprio uno dei membri della S.C.A.T., ovvero, Jean Luc Cougar, novellino in carriera che desidera sgominare ogni malintenzionato che voglia mettere in pericolo la sicurezza della società. Proprio un bravo ragazzo quindi. L’azione inizia nel momento in cui questi atterra col proprio paracadute proprio in mezzo ad un folto gruppo di cattivi pronti a far fuoco a tutto ciò che si muove. Allora meglio stare fermi, direte. Invece no. In quanto l’obiettivo primario è quello di infiltrarsi nella base occupata dai terroristi e mettere fuori uso il detonatore principale. Afferrate la vostra BERETTA e… fuoco! Graficamente parlando il gioco stenta ad impressionare, presentando un dettaglio abbastanza alto unito ad una lentezza cronica delle animazioni. Inutile dire che anche l’anti-aliasing non esiste (sigh). La risoluzione è buona ed anche il frame rate (si parla di 50 fps). Il vero problema cosmetico non è né il dettaglio né le texture, di discreta fattura. Esso va ricercato nella summenzionata estrema lentezza che avvolge il gioco e nella povertà dei colori e delle ambientazioni (davvero scarne e approssimative). Quest’ultime si riducono, infatti, in qualche cassonetto o qualche parete che serve a ripararsi dagli attacchi nemici. I colori sono troppo surreali tanto da dare al gioco un aspetto estremamente “giocoso” al contrario di quanto accade in MGS2. O almeno nella demo.
Modalità “Stealth”
Avendo letto le precedenti righe, si potrebbe pensare che “OW” sia un gioco d’azione molto simile a quel capolavoro che è MGS. Niente di più sbagliato. Infatti il titolo in questione del gioco Konami ha solo il fatto che ci si può riparare dal fuoco nemico e si possono prendere i nemici di sopresa, ovvero alle spalle. Tutto il resto è Game Over. Il gioco KOEI infatti soffre di una certa carenza di varietà e di “pura” e frenetica azione essendo quest’ultima troppo lenta e pesante. Solo a vedere la velocità con cui Jean Luc corre da una parte all’altra dello schermo ci si rende conto di cosa attende al giocatore per tutto il corso dell’avventura. La giocabilità non è proprio malvagia, anzi. I comandi rispondono molto bene agli impulsi impartiti al joypad. Il suo vero punto debole è la mancanza di libertà di movimento e di azione offerta, che si limita a correre, sparare, sparare e correre… Davvero troppo ridotta e altalenante rispetto a capolavori annunciati come MGS2 e DMC (anche se qui siamo su un altro pianeta). Nel gioco KOEI i tasti utilizzati sono parecchi e ben distribuiti. Con la croce direzionale o con la levetta analogica il personaggio principale si muove, con il quadrato (combinato a R1) si spara, mentre da solo serve per raccogliere items e per effettuare svariate azioni (come aprire le porte, salire sulle scale ecc.). Con il tasto X si ricarica l’arma, mentre col triangolo si inquadra un nemico. Con gli altri tasti dorsali e precisamente con R2 e L2 è possibile far ruotare la visuale per trovare l’inquadratura migliore nella pioggia di proiettili che cadrà sul povero ego virtuale. Tutta l’azione nel corso della missione si traduce in uno “spara e ricarica” davvero ripetitivo, che porta il giocatore ad annoiarsi fin dai primi minuti di gioco. A quest’ultimo problema cerca di provvedere la presenza della modalità multiplayer che permette di organizzare delle vere e proprie orge di sangue con altri tre amici. Ciò è possibile grazie alla presenza del buon vecchio split-screen che divide lo schermo in quattro parti dando così adito alle vostre manie omicide più riposte. I personaggi utilizzabili sono molto numerosi ed aumentano di numero quanto più si procede nell’avventura. Discretamente piacevole ma non più di tanto in quanto tutto il divertimento viene un tantino limitato dalla mancanza di libertà d’azione. Comunque con gli amici ci si diverte anche con il videogioco peggiore…
Mira bene e sbaglia poco.
“Operation Winback” è un gioco d’azione che offre davvero poco, sia per quanto concerne il punto di vista dell’originalità sia quello del divertimento. Il discorso cambia invece se ci si riferisce alla modalità multiplayer che risulta molto più divertente (fare fuori virtualmente i propri amici è sempre uno spasso). Il titolo KOEI soffre anche sul piano della longevità minata sia dalla possibilità di completare il gioco in poche ore, sia dal fatto che esso risulta poco vario e quindi ripetitivo. Gli effetti sonori non vanno certo a compensare le altre note negative, attestandosi su livelli mediocri. Discorso a parte va fatto per il doppiaggio che, seppur in italiano, è stato realizzato in maniera alquanto scadente. Un vero peccato se si considera che nel nostro paese la maggior parte dei doppiatori è altamente qualificata (avete già dimenticato Amendola?). In conclusione “OW” è un titolo mediocre che presenta una struttura di gioco trita e ritrita che può piacere soltanto a quei maniaci che con ansia aspettano il gran capolavoro MGS2 e sono in astinenza di giochi d’azione. La modalità multigiocatore non riesce, da sola, ad elevare il titolo in questione e allunga di poco l’esperienza di gioco offerta al fruitore. Siete dei fanatici dello spara e fuggi in terza persona? Compratevi “OW” ma fate attenzione! Dateci prima uno sguardo, potreste rimanere comunque delusi. Se invece vi piace l’action game e state soffrendo come il sottoscritto, attendete un certo Devil May Cry che certamente allieterà meglio le vostre ore di sfogo sanguinolento. Stay tuned!
Un “clone mancato” di Metal Gear Solid.
Non sono molti i sostenitori che KOEI ha dalla sua, soprattutto a causa di qualche prodotto sulle diverse console di mediocre fattura. Ed ecco che con questo gioco d’azione la menzionata softco tenta di uscire dalla fossa che tempo addietro si era scavata con le sue stesse mani. Operazione riuscita? Mmhh… Per niente. Il gioco recensito infatti presenta davvero poche caratteristiche degne di nota e nessuno spunto originale, basti pensare che la versione N64 uscita molto tempo fa è quasi identica, tranne per la veste grafica rinnovata che trattandosi di PS2 sembra davvero il minimo. Sembra quasi la brutta copia di MGS a causa di qualche affinità a livello strutturale (come la giocabilità e la trama). Ci si trova di fronte ad un titolo che sfigura in confronto con altri disponibili sul mercato come ad es. "Onimusha".