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Pokemon Diamante & Perla - Recensione

L'attesa finalmente si è conclusa: i Game Freaks tornano su Nintendo DS con la nuova edizione del leggendario e stravenduto franchise Nintendo.

RECENSIONE di Christian Colli   —   30/05/2007
Pokemon Diamante & Perla - Recensione
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Pokemon Diamante & Perla - Recensione

E così, rieccoci qua. Sono passati già quattro anni dall'uscita di Pokemon Zaffiro e Rubino e poco meno dalla versione Smeraldo, ultimo baluardo del vero e proprio franchise che da una decade appassiona milioni di giocatori in tutto il mondo. E questa volta non parliamo di Pokemon Ranger, o di Pokemon Trozei, non parliamo di uno spin-off: Pokemon è tornato. Quello vero, il più venduto, il più atteso e giocato.
L'uscita di un nuovo vero Pokemon per DS è un evento: in doppia edizione, come di consueto, un'infinità di videogiocatori potranno lanciarsi di nuovo a caccia delle buffe creaturine e farle combattere, allenandole e crescendole, esplorando un mondo quotidiano nella sua fantasia. E' Pokemon, quello originale, non ci si può sbagliare. E c'è anche qualche novità: principalmente, la connessione a Internet. Per la prima volta nella sua lunga storia, la serie Nintendo si avvicina all'universo telematico, ma è da anni che i fan richiedono a gran voce addirittura un MMORPG, in fondo il concept di base sarebbe perfetto per quel genere: il primo passo è stato fatto, ora i giocatori possono scambiarsi i pokemon e duellare via internet, grazie alla connessione wi-fi del Nintendo DS, addirittura parlando tramite il microfono fra loro. Le potenzialità per una vera perla (o diamante, fate vobis) nella ludoteca del Nintendo DS ci sono tutte, e difficilmente Game Freaks può tradire l'estenuante attesa. Il dilemma è un altro: ma cos'è cambiato davvero?

Pokemon Diamante & Perla - Recensione
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A spasso con Pikachu

A fare da palcoscenico per le nostre ennesime peregrinazioni sarà questa volta la regione di Sinnoh, dove vivono circa cento nuovi pokemon: il totale dei mostriciattoli si alza a 493, anche se ovviamente non tutti saranno acquisibili unicamente tramite Diamante e/o Perla, ma ne riparleremo più avanti. Per ora, possiamo dire che l'incipit dell'avventura è più originale del solito: nei panni di un ragazzo o una ragazza, ci imbatteremo casualmente nella valigetta di uno scienziato, il Professor Rowan, e per difenderci da un pokemon aggressivo faremo uso delle poke-ball al suo interno. Lo studioso sarà talmente impressionato dalla nostra abilità nel gestire i pokemon, che ci regalerà quello utilizzato (come da tradizione scelto tra tre possibili) e ci inizierà al canonico viaggio di crescita e scoperta affrontato già in ogni versione di Pokemon a memoria d'uomo. Salutata la mamma, fatto amicizia con la nipote dello scienziato e dato appuntamento al nostro migliore amico (anche lui adesso Pokemon Trainer come noi), comincerà l'avventura: e rieccoci quindi ad attraversare a piedi praterie e deserti, montagne innevate e spiagge, passando per caverne e acquedotti, con due obbiettivi principali: catturare più pokemon possibile (anche se adesso non è necessario "acchiapparli tutti" per completare il PokeDex, basta infatti vederli soltanto... meno male!) e acquisire le medaglie dai vari Capi-Palestra sparsi per la regione, che ci permetteranno di usare nuove abilità e proseguire l'avventura e l'esplorazione. Come da copione, a queste due sfide se ne aggiungerà una terza molto più importante: ostacolare il Team Galactic, un'associazione criminale che intende sfruttare certi pokemon per dei loschi affari. Insomma, sostituendo il nome della regione con quelle già visitate e cambiando il Team Galactic in Team Rocket o Aqua o Magma, ci ritroviamo di fronte al solito plot riciclato per anni fin dai tempi delle storiche versioni Rosso e Blu. Nel frattempo sono migliorati decisamente i testi, un po' meno infantili, ed è stata aggiunta qualche svolta narrativa semplice ma piacevole, ma le carte in tavola non sono cambiate: la trama resta un pretesto per motivare le nostre peregrinazioni, aumentando la voglia di accrescere la nostra collezione di mostri e superare le nuove sfide.La struttura del gameplay è insomma assolutamente identica, la grande libertà di esplorazione è limitata talvolta da ostacoli che possono essere superati soltando usando una certa abilità dei pokemon, e allora si dovrà catturare la creatura apposita ed eventualmente sbloccare il suo potere sconfiggendo il relativo Capo-Palestra: si nota in questa nuova edizione una maggior rapidità nell'accumulo di punti esperienza necessari ad aumentare il livello dei pokemon, rendendo più flessibile e meno ripetitivo l'allenamento e la contemporanea composizione del nostro team, ancora di sei pokemon per volta. Chi ha una certa dimestichezza con le meccaniche del gioco, saprà benissimo che la semplicità dei comandi e dei parametri combattimento nasconde invece un'eccezionale profondità, che rende appagante la costituzione del proprio party personalizzato. Come sempre, i pokemon si dividono in varie categorie legati agli "elementi naturali": fuoco, acqua, roccia, elettricità e via discorrendo, e tornano anche quelli introdotti dalla versione Argento/Oro in poi, come Acciaio e Veleno. Tra essi il rapporto ricorda quello della morra cinese, e sarà quindi compito del giocatore assemblare il proprio gruppo per far fronte agli avversari di turno, scegliendo anche opportunamente le abilità in possesso dei propri pokemon: ognuno può averne fino a un massimo di quattro, quindi andranno scartate oculatamente quelle in eccesso man mano che il livello delle creature ne rende nuove disponibili. E ovviamente ci sono da tenere in considerazione anche le evoluzioni dei pokemon, attivabili in vari modi. E poi, si combatte: a turni, come sempre, con la novità di utilizzare il touch-screen per impartire i comandi in modo molto più rapido e intuitivo che in precedenza. In realtà, però, il touch-screen si utilizza solo in combattimento, per navigare i vari menu, e talvolta in qualche mini-game: ci si aspettava di poter muovere il nostro alter-ego in giro per il mondo con il pennino, come accade in Final Fantasy III praticamente, ma anche lì subentrano gli input della croce direzionale. Per quanto limitato nell'utilizzo, resta il fatto che del touch-screen non si sente troppo la mancanza, forse perchè il design del gioco, ancorato a quello delle versioni precedenti, non ne richiede realmente lo sfruttamento, funzionando perfettamente anche così, e il rammarico rimane solo per la questione puramente concettuale della console che ci ritroviamo in mano. La sensazione di un upgrade minore al concept collaudato di una decade fa si fa sentire prepotente, ma la qualità e la profondità del gioco la offuscano riempiendo il giocatore di cose da fare: mini-game, gare di bellezza, tornei, scambi... Torna perfino l'orologio in tempo reale che altera lo scorrere del tempo anche nel gioco, sicchè solo di notte o di giorno saranno presenti alcuni pokemon, altri si trasformeranno o saranno più deboli o potenti, mentre di sfida in sfida otteniamo anche la possibilità di importare i nostri vecchi pokemon, cresciuti nelle precedenti versioni per Game Boy Advance, sfruttando lo slot inferiore della console.

Pokemon Diamante & Perla - Recensione
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Wi-Fi!

Come accennato, Pokemon ora si può giocare via internet: il pratico sistema wi-fi del DS permetterà ai giocatori di accedere a un network in cui i possessori delle due cartucce si dilettano a scambiarsi i pokemon e ovviamente a sfidarsi tra loro in battaglie all'ultimo sangue. In quest'ultimo caso, è perfino possibile parlare direttamente al nostro compagno di gioco attraverso il microfono del Nintendo DS: tutto questo rappresenta un enorme passo avanti nella storia di questa serie, ed è probabilmente qualcosa che i giocatori attendevano da anni, e che potrebbe essere la base di progetti futuri più sofisticati e interessanti di online-gaming. Uno di questi è già la modalità Underground, una sorta di mini-gioco persistente, con un luogo esplorabile da più giocatori contemporaneamente tramite connessione wi-fi dove ci si può sfidare o addirittura piazzare trappole ai danni di chi si insinua nei cunicoli del labirinto. La limitazione alla grande idea dell'online gaming è nel Codice Amico, tuttavia: Pokemon Diamante/Perla è praticamente blindato, e non si può dare torto a Nintendo per questa scelta, probabilmente dovuta alla volontà di proteggere i pargoletti da spiacevoli inconvenienti.

L'abbiamo atteso per anni, e quando è arrivato Pokemon Diamante/Perla ha decisamente fatto parlare di sè: da una parte, lo stesso concept di sempre, praticamente perfetto e incredibilmente longevo, coadiuvato da una realizzazione tecnica meravigliosamente funzionale, ma dall'altra... beh, lo stesso concept di sempre, appunto. Le novità sono davvero minime, oltre alla veste grafica rinnovata (mantenendo comunque lo stesso feeling degli episodi precedenti) e ad altre features che non cambiano radicalmente un gameplay ormai stantio e avido di vere evoluzioni. Ma resta comunque un gioco appassionante, in grado di divertire e intrigare gli utenti per ore e ore, aprendo a ogni angolo nuove possibilità di gioco (non ultima, quella di recuperare i pokemon adottati su GBA) nonostante lo scarso utilizzo del touch-screen e delle possibilità che avrebbe introdotto. Infine, la connessione a internet impreziosisce assolutamente un prodotto delizioso, un Pokemon all'ennesima potenza la cui qualità non smentisce la grande attesa e sicuramente fa perdonare, ancora una volta, la mancanza di innovazione. Di sicuro, chi non ha mai amato i Pokemon ne stia alla larga!

Pro

  • Gameplay sempre all'altezza della serie
  • Tecnicamente molto gradevole
  • Molto longevo, e finalmente online!
Contro
  • Avaro di innovazioni
  • Touch-screen poco utilizzato

Game Freaks, l'arte del cut&paste

Se il deja-vue è costante e praticamente dichiarato fin dalle prime battute di gioco, con un riciclo di idee decisamente sfacciato nonostante la loro qualità sempreverde e le aggiunte che le approfondiscono e migliorano ulteriormente, è quando si comincia a giocare davvero che ci si rende conto di come sia difficile giudicare un prodotto così squisito senza restare contemporaneamente soddisfatti e delusi. Pokemon Diamante/Perla è delizioso a vedersi: Game Freaks ha scelto di implementare un semplice engine tridimensionale per la realizzazione di edifici e strutture di ogni genere, mantenendo bidimensionali gli sprite dei vari personaggi su schermo, caratterizzati da uno stile super-deformed che li rende estremamente paffuti. Diamante/Perla è un'orgia di colori che variano a seconda delle ore del giorno, cambiando attentamente dal giorno alla notte, mantenendo sempre fresca la rivisitazione di un luogo o l'esplorazione di un altro: la semplicità visiva, che è la forza di un gioco come questo, è impreziosita da una miriade di piccoli dettagli che rendono gradevolissima l'esperienza, ma contemporaneamente non si può gridare a chissà quale miracolo visto che le differenze dalle precedenti edizioni in fondo sono minime, anche nell'impostazione grafica dei combattimenti: tornano purtroppo gli sprite bidimensionali e i loro pochissimi frame di animazione, e non sono certo i minuscoli dettagli che differenziano gli esemplari maschi dalle femmine che rendono più gradevole la staticità delle nostre creaturine, decisamente fastidiosa. D'altra parte, Game Freaks ha rielaborato visivamente quasi tutti i vari attacchi dei pokemon per renderli più spettacolari e adeguati da vedere su un DS, sopratutto i colpi speciali più avanzati e potenti. Così, le varie battaglie sono dei piccoli show pirotecnici, pur piuttosto semplici, ma gli sprite quasi del tutto immobili continuano a far storcere il naso, ora più che mai. E lo stesso vale per i versi dei pokemon, un mix di fischi e rumori che non ci stancheremo mai di dirlo ma hanno fatto il loro tempo. Completa il quadretto una serie di musichette e marcette allegre e spensierate, con qualche brano più serio e tenebroso dedicato alle sequenze più serie dell'avventura: è la musica di Pokemon, niente di più e niente di meno, adatta al gioco, adeguata all'azione, ma di certo non indimenticabile o incisiva.