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Recensione X-Men: Il Gioco Ufficiale

Sull'onda del terzo film spunta, puntuale come un gatto affamato, X-Men: The Official Game.

RECENSIONE di Mattia Armani   —   08/06/2006

Tecnicamente

Purtroppo anche il design rispecchia la natura anonima di questo titolo. Texture e colori non brillano di alcuna luce, modelli e livelli spartani si susseguono senza sosta dall'inizio alla fine del gioco. La monotonia è rotta qua e là da alcune sorprese rappresentate da boss intermedi e boss di fine livello che invece mostrano un design antitetico rispetto a quello presentato nel resto del gioco. Le voci, pur essendo quelle originali, non riescono a ricreare l'atmosfera che ci si aspetterebbe da un brand di questo calibro, mentre la musica, seppur anche questa non particolarmente varia, riesce comunque a richiamare in parte il tema della controparte cinematografica. Il registro cambia in presenza dei boss che invece mostrano un design piuttosto curato nonostante il motore grafico sia datato e decisamente povero a livello strutturale. La versione 360 non ha quasi nulla che possa rientrare nella categoria next-gen al di là della maggior definizione e dell'applicazione di blur e filtri vari in grado di migliorare il colpo d'occhio.

Recensione X-Men: Il Gioco Ufficiale
Recensione X-Men: Il Gioco Ufficiale
Recensione X-Men: Il Gioco Ufficiale

Vita da X-Men

Lanciato in contemporanea con l'uscita del terzo film X-Men: Il Gioco Ufficiale si discosta da quanto raccontato sul grande schermo narrando eventi precedenti che ci portano a scoprire alcuni retroscena della saga. In termini pratici ci troviamo a poter vestire i panni di tre tra i mutanti più celebri con l'obiettivo di superare 28 missioni popolate da supercattivi e da entità che mescolano quanto visto al cinema e quanto letto nei fumetti del filone moderno degli X-Men firmati da Chris Claremont. Nonostante il cambio della formula narrativa Voci e personaggi derivano direttamente dagli eroi hollywoodiani e i modelli sono ricavati dagli attori stessi cosi come le voci anglosassoni sono quelle del cast, inclusa quella di Xavier interpretato da Patrick Stewart. I tre soggetti in questione sono il feroce Wolverine, l'aletico Nightcrawler e il ribelle Iceman. Le relative peculiarità dovrebbero essere piuttosto familiari anche ai non fanatici della serie, nonostante ciò un breve sunto credo sia doveroso. Wolverine è un mutante in grado di rigenerare ogni tipo di ferita, potere talmente straordinario da suggerire a uno scienziato militare l'idea di poter creare il soldato perfetto, praticamente immortale e dotato di artigli e ossatura in adamantio, ovviamente inseriti a forza nella viva carne. Giunge invece dall'est Nightcrawler, acrobata imbattibile e capace di compiere brevi e rapidissime transizioni nello spazio in forma eterea. A completare il trio troviamo Iceman il cui nome dice già tutto e indica la sua capacità di generare e manipolare ghiaccio in ogni forma desiderata.

Recensione X-Men: Il Gioco Ufficiale
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Recensione X-Men: Il Gioco Ufficiale

Il mio potere è più bello del tuo

X-Men: Il Gioco Ufficiale è un action game di stampo classico, genere che accompagna puntualmente le trasposizioni videoludiche dei film d'azione. Come anticipato abbiamo la possibilità di selezionare tre personaggi diversi ognuno dei quali si differenzia nel combattimento e nel movimento grazie a peculiari poteri mutanti. Putroppo, nonostante il passaggio alle tre dimensioni, il beat-em up non ha compiuto grandi passi in avanti e anche in questo caso, almeno per quanto riguarda il combattimento, non ci sono sorprese rilevanti e il numero di mosse disponibili è piuttosto limitato. Wolverine si limita a concatenare brevi combo piuttosto ripetitive e il suo superpotere si traduce nel fury mode, ovvero una modalità che permette balzi estramemente rapidi e attacchi più potenti. Nightcrawler, grazie all'abilità di teletrasportarsi per brevi distanze, offre un gameplay leggermente più dinamico caratterizzato da attacchi istantanei e spostamenti fulminei utilizzati per schivare e aggirare gli avversari, in più la possibilità di nascondersi nelle ombre aggiunge un pizzico di strategia all'azione di gioco. Infine abbiamo Iceman che rappresenta la soluzione a lungo raggio. Missili e raggi di ghiaccio permettono di tenere i nemici a distanza ma, nel caso in cui qualcuno riesca ad arrivare in corpo a corpo, è anche possibile erigere un muro di ghiaccio a difesa d'emergenza.

tre personaggi differenti ognuno dei quali si differenzia nel combattimento e nel movimento grazie a peculiari poteri mutanti

Il mio potere è più bello del tuo

In parole povere il combattimento è piuttosto limitato e a questo si aggiunge la poca varietà di nemici rappresentati, per la stragrande maggioranza, da tizi anonimi in tuta da combattimento caratterizzati da un'intelligenza artificiale piuttosto limitata. Un punto positivo, da cui Wolverine è escluso, emerge dal modo in cui possiamo attraversare i livelli utilizzando Nightcrawler e Iceman. Il primo può saltare e teletrasportarsi di supporto in supporto, schizzando letteralmente attraverso gli ambienti di gioco, mentre il secondo surfa letteralmente sul ghiaccio a una velocità piuttosto elevata. Superati i lunghi, facili e ripetitivi livelli troviamo un secondo punto di merito per X-Men: Il Gioco Ufficiale e si tratta dei boss finali alcuni dei quali davvero imponenti e imperniati sull'utilizzo delle abilità particolari dei personaggi. A vantaggio dei fan della serie compaiono gli immancabili contenuti speciali e alcune missioni della Danger Room, luogo assolutamente mitico nell'iconografia degli X-Men.

Il ritorno in gran spolvero dei supereroi made in USA è un evento che ha coinvolto l'intero panorama mediatico moderno. Si tratta di un fenomeno che ha letteralmente caratterizzato l'inizio del nuovo millennio passando dalla rivalutazione artistica alle serie futuristiche, dal cinema alla televisione e persino invadendo trash e pulp d'autore e non. Inevitabile lo scontro di personalità tra le mille superpersonalità che si sono trovate a coesistere nel medesimo momento e soprattutto a dover lottare faccia a faccia per affermarsi nuovamente nei cuori dei giovani di oggi, dopo aver segnato indelebilmente quelli dei giovani di ieri. Vincitori di questa guerra fratricida sono senza mezzi termini Spiderman e la squadra degli XMen che paradossalmente è impegnata in una vera guerra tra supereroi o meglio supermutanti. Delle due ricette vincenti ci interessa la seconda che tra moralismo e riflessione sociale va a toccare non solo il tema piuttosto banale ormai dell'integrazione razziale ma va a centrare, seppur hollywoodianamente, la spinosa questione della legittimità della reazione vero e proprio nodo della questione medio orientale. Inquadrato l'ambito passiamo invece a parlare dell'elemento che contraddistingue tutti i rinati supereroi: la trasposizione interattiva, il tie-in, insomma, il videogioco.

Commento

X-Men: Il Gioco Ufficiale è un prodotto piuttosto povero sia nel gameplay che nella realizzazione tecnica. Qua e là si risolleva grazie ad alcuni combattimenti in grado di rompere la monotonia, ma si tratta di momenti isolati e insufficienti a risollevare le sorti del titolo. Lo stesso team, nel primo gioco dedicato agli X-Men "moderni", aveva realizzato un prodotto decisamente migliore. Non ci è dato conoscere le cause di questo calo qualitativo che va a colpire un brand piuttosto forte e piuttosto ricco di idee. In definitiva, grazie soprattutto ai contenuti sbloccabili, è un titolo consigliato solo ai fan della serie.

Pro:

  • alcuni boss dimostrano una certa cura
  • muoversi con Nightcrawler è piuttosto divertente
Contro:
  • intelligenza artificiale e sfida quasi inesistenti
  • design scarno

Recensione X-Men: Il Gioco Ufficiale
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