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Resistere è l'unica opzione

Resistance arriva anche su PSP, con un episodio creato appositamente per la console portatile Sony. I Chimera sono ancora là fuori? Noi gli daremo la caccia...

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   13/04/2009
Resistance: Retribution
Resistance: Retribution
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Ci troviamo in un 1951 alternativo, e la Seconda Guerra Mondiale non è mai finita. Proveniente dalla Russia, una nuova forza è scesa in campo e ha letteralmente conquistato il mondo: si tratta dei Chimera, una specie aliena che si è stabilita nei territori dell'Unione Sovietica all'inizio del secolo e che ora dispone dei mezzi necessari per attuare il proprio piano di conquista. Tutte le nazioni vengono rapidamente soggiogate, con l'unica eccezione dell'Inghilterra: da lì parte un movimento di resistenza che col tempo trova il modo di eliminare il nemico, soprattutto grazie agli sforzi di un unico uomo, una sorta di paziente-zero in grado di sopravvivere nonostante la contaminazione aliena che normalmente trasforma gli uomini in soldati Chimera: il Sergente Nathan Hale.

Resistere è l'unica opzione

Protagonista di Resistance: Fall of a Man, Hale riesce nell'impresa di distruggere gli avamposti alieni e in particolare fa saltare la torre Chimera situata nel centro di Londra. Un duro colpo per il nemico, ma solo un inizio per la resistenza: c'è ancora il resto dell'Europa da liberare, per costruire una piccola speranza di sconfiggere i Chimera per sempre. Si tratta di una guerra che il genere umano non era preparato a combattere, e che miete milioni di vittime tanto fra i civili quanto fra i militari. Ne sa qualcosa il tenente James Grayson, che ritrova il fratello disperso in azione solo per doverlo poi uccidere con le sue mani, dato che era stato trasformato in un Chimera. Questa tragedia personale fa perdere il senno a Grayson, che diserta l'esercito britannico per darsi a una serie di azioni solitarie che portano alla distruzione di più di venti centri di conversione alieni. Arrestato dalle truppe inglesi, viene condannato a morte ma salvato in extremis dal Tenente Raine Bouchard perché unico conoscitore dei centri di conversione alieni. Bouchard, figlia di un ricercatore francese, vuole che Grayson si unisca all'esercito dei Maquis per indicare loro la strada per raggiungere il cuore delle strutture Chimera. L'obiettivo della missione è mettere in circolo un siero capace di bloccare le funzioni riproduttive degli alieni...

Resistenza portatile

Sviluppato da Sony Bend, team responsabile della serie Syphon Filter, Resistance: Retribution cerca di tradurre il gameplay di Resistance: Fall of a Man in un contesto portatile, cercando in qualche modo di ovviare ai limiti tecnici di PSP, e di collegarsi al secondo capitolo recentemente uscito per PlayStation 3. In primo luogo, il gioco non si presenta più come un first person shooter, bensì diventa in terza persona: la nostra visuale è alle spalle del protagonista, James Grayson, e al centro dello schermo possiamo vedere un mirino che si sposta utilizzando i pulsanti Quadrato, Triangolo, Cerchio e X in sostituzione dello stick destro del Dual Shock 3. Si tratta di una soluzione già vista sulla console portatile Sony, che in questo caso specifico viene però supportata da un sistema di lock-on automatico che aggancia i nemici e dunque non ci costringe ad agire in continuazione sui pulsanti. È possibile aprire il fuoco con il tasto dorsale R, mentre il dorsale L attiva la funzione secondaria di ogni arma. Lo stick analogico sinistro, chiaramente, ci permette di muovere il personaggio e di approfittare di eventuali ripari dietro cui piazzarsi: in prossimità di barriere e mura, Grayson si apposta automaticamente e starà a noi sporgersi quanto basta per mettere a segno qualche raffica. Le quattro direzioni del d-pad servono infine per interagire con l'ambiente (giù), ricaricare l'arma equipaggiata (sinistra), passare all'arma successiva (destra) o attivare la mira manuale (su). Quest'ultima si rivela necessaria in presenza di nemici particolari come le "Racchie", femmine Chimera caratterizzate da una pelle dura come il cuoio: per ucciderle bisogna colpirle alla testa prima che si avvicinino troppo, perché a quel punto esploderanno come dei kamikaze, provocandoci danni tutt'altro che trascurabili. Tenendo premuto il d-pad a destra si può accedere a una selezione delle armi più ragionata, che mette l'azione in pausa e attraverso due schermate ci mette a disposizione le otto armi che potremo raccogliere e utilizzare durante il gioco. Una soluzione assolutamente indispensabile quando bisogna cambiare arma al volo...

L'arsenale di James Grayson

Seppure i riferimenti alle armi presenti in Resistance: Fall of a Man siano limpidi, l'arsenale a nostra disposizione in Retribution è fondamentalmente diverso da quello visto su PS3. L'arma di base, il fucile Tempesta .303, è molto simile all'M5A2 di Resistance: si tratta di un mitra preciso, veloce e abbastanza potente, dotato di un lanciagranate. La seconda arma di cui entreremo in possesso, il BM003 Razor, invece, appare solo come una pallida imitazione dell Bullseye, in quanto non dispone della funzione di tracciatura dei nemici e la sua funzione secondaria è una "lama" che va caricata e che una volta lanciata rimbalza sulle pareti alla ricerca dei Chimera presenti. C'è sempre posto per un fucile da cecchino, in questo caso il Fareye FR-1, dotato del classico potere di "rallentare il tempo" che ci permette di mirare in tutta tranquillità per piazzare dei colpi alla testa (e, cosa più importante, si può muovere il mirino tramite l'analogico anziché con i pulsanti). Di fianco alla granata a frammentazione, molto potente e utile nelle situazioni disperate, troviamo un fucile davvero efficace durante gli scontri ravvicinati (anche con i nemici più grossi) e un lanciamissili da utilizzare quando i boss sono molto grossi e molto lenti. Chiudono il cerchio il fucile Auger, che come in Resistance: Fall of a Man permette di sparare attraverso i muri e di individuare i Chimera appostati, e un mitragliatore di grosso calibro IWAO-R, lento a ingranare ma efficace e preciso.

Resistere è l'unica opzione

Entrambe queste armi offrono delle barriere utili per non subire danni quando si è allo scoperto: nel caso dell'Auger, la cosa funziona "a colpi", mentre per la mitragliatrice c'è una barra che determina la durata della protezione. Fanno parte dell'arsenale anche le torrette che di tanto in tanto potremo utilizzare in alcuni stage, davvero potenti anche se dotate di colpi singoli anziché raffiche, e ovviamente l'enorme TANK, macchina di distruzione Chimera che avremo la possibilità di pilotare in un paio di occasioni e che dispone di una potenza straordinaria fra missili e mitragliatori. Nelle location troveremo munizioni ed energy pack in abbondanza, per supplire a una barra dell'energia organizzata sempre su quattro "celle" che però non si ripristinano nei momenti di tranquillità: la perdita di salute è netta e incontrovertibile, a differenza del primo episodio della serie per PS3.

Modalità di gioco extra

Purtroppo Resistance: Retribution non è dotato di un multiplayer online, il che è davvero un peccato visto che una modalità del genere avrebbe aumentato in modo esponenziale la longevità del prodotto. È possibile sfidare degli amici in locale, comunque, per un massimo di otto giocatori. E se possedete una PS3 e Resistance 2, collegarvi la PSP sbloccherà l'interessante modalità Infected. Non si tratta di un semplice contentino, bensì di un intero story mode alternativo in cui cambiano personaggi e situazioni, e che sommato alla già lunghissima e impegnativa modalità single player aumenta non di poco la durata dell'esperienza.

Realizzazione tecnica

Non era semplice effettuare un downgrade di Resistance: Fall of a Man per andare incontro alle possibilità tecniche di PSP, ed è chiaro che chi ha provato il gioco su PlayStation 3 si troverà di fronte una grafica sicuramente più modesta, meno ricca e per forza di cose meno spettacolare. La differenza maggiore sta nei modelli poligonali, come al solito troppo semplici e spigolosi, dotati di un'animazione legnosa e talvolta approssimativa. I soldati Chimera sono quasi tutti già visti, con le forme semplificate per l'occasione, e le novità purtroppo non sono entusiasmanti per numero e design. Il gioco abusa del classico effetto "bagliore", visto molto spesso su PS2, e fallisce negli effetti speciali come le esplosioni, davvero deludenti. Le cutscene sono precalcolate ma non si discostano molto da quanto visto durante l'azione in tempo reale, con il solo vantaggio di qualche filtro per migliorare l'aliasing e la gestione delle luci. C'è da dire che per gli stage è stato fatto un gran bel lavoro di diversificazione: le sei zone che dovremo ripulire sono divise in un numero enorme di stage e vantano caratteristiche peculiari sia sotto il profilo delle tonalità utilizzate sia sotto il profilo dei paesaggi. Dove non arrivava la potenza, dunque, si è ovviato con la fantasia e l'ingegno. Il motore grafico riesce a gestire ogni situazione senza problemi, mantenendo un buon frame rate (non si arriva ai 30 fps, purtroppo, ma la distanza non è abissale) a parte durante le fasi finali dell'avventura, dove si nota più di un'incertezza. Per quanto concerne il sonoro, purtroppo, non c'è di che impazzire: le musiche sono discrete ma tutt'altro che epiche, non coinvolgono abbastanza e la qualità degli effetti (troppo "soffici") fa il resto. Il gioco è doppiato in Italiano, ma il livello di recitazione onestamente è insufficiente: i personaggi parlano senza convinzione, fuori contesto, e la qualità generale della localizzazione ha il solo merito di ricordarci quanti passi in avanti sono stati fatti da questo punto di vista con l'avvento delle console di nuova generazione.

Conclusioni

Multiplayer.it
8.0
Lettori (86)
8.6
Il tuo voto

Avete amato Resistance su PlayStation 3? Be', non è detto che apprezzerete automaticamente Resistance: Retribution. C'è stato un cambiamento nelle meccaniche e nella struttura di gioco, e non basta certo un sistema di mira automatico per ovviare alla mancanza dello stick destro. Questo episodio per PSP è dunque diverso, non offre lo stesso tipo di azione vista su PS3 e deve fare i conti con dei limiti tecnici importanti, che trascinano la serie nei canoni classici della vecchia generazione: modelli poligonali spigolosi, effetti speciali mediocri, texture tutt'altro che definite. Ad ogni modo, rimangono intatti i fattori "quantitativi" a cui Insomniac ci aveva abituato: un gran numero di armi, un gran numero di nemici da combattere e, soprattutto, un gran numero di stage da portare a termine. Da questo punto di vista, Resistance: Retribution vanta uno degli story mode più lunghi mai visti su PSP, per completarlo servono diverse ore e anche al livello di difficoltà normale le ultime fasi si rivelano davvero impegnative. Che poi questo accada perché spostarsi e guardarsi intorno utilizzando i pulsanti principali come uno stick è scomodo, o perché il d-pad nelle situazioni più concitate non risponde prontamente agli input, è un altro discorso. Il lavoro svolto dallo Studio Bend è valido, e nonostante i difetti riesce a offrire un'esperienza per molti versi simile a quella del primo Resistance su PS3. Nell'attuale panorama dei titoli per PSP, questo basta e avanza.

PRO

  • Molto lungo e impegnativo
  • Azione abbastanza varia
  • Tecnicamente ben fatto...

CONTRO

  • ...ma tutt'altro che straordinario
  • Controlli inadatti alle situazioni più concitate
  • Doppiaggio in Italiano mediocre