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L’età della vela
Sea Dogs è ambientato in quell’età dove le navi a vela solcavano maestose mari lontani;i lupi di mare orgogliosi e temerari sfidavano il tempo, gli indigeni e i temuti corsari per tornare in patria con i tesori del nuovo mondo.
L’arcipelago di isole dove si svolgono le vicende di Sea Dogs è inventato ma intende riprodurre il tipico arcipelago caraibico durante il 17esimo secolo, quando grandi potenze europee come l’Inghilterra, la Spagna e la Francia si spartivano tra di loro il Nuovo Mondo, fregandosi isole a vicenda e difendendo le cosiddette vie dell’oro, compiendo genocidi e massacri.
Dal punto di vista dei Bethesda invece era un’età avventurosa ed eroica dove miseri sudditi della Corona potevano elevarsi ai più alti gradi della nobiltà grazie al proprio coraggio e al proprio ardimento nei mari contesi.
Come nella realtà successe a Sir Francis Drake potremo ripercorrere le gesta tanto amate di questi lupi di mare dalla pelle bruciata dal sole impersonando un tipico giovane avventuriero di quell’epoca: Nicolas Sharp.
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L’eredità di nostro padre
La vicenda inizia con Nicolas che lascia il molo di un porto salutato da sua madre, finalmente potrà ripercorrere le gesta di suo padre, misteriosamente scomparso nei mari, e nel contempo diventare ricco e famoso.
Purtroppo gli Spagnoli ci mettono lo zampino e deridendo la nostra povera bagnarola ci cannoneggiano, ci catturano e ci sbattono in prigione. Da qui, grazie all’aiuto di altri reietti, riusciremo a fuggire e a rubare una piccolissima nave per ritentare la sorte.
Eccoci dunque, con una nave piuttosto misera, poche monete in tasca e una mappa, inizia l’avventura!!
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L’eredità di nostro padre
Sea Dogs è un ibrido di molti generi: RPG, avventura, strategico e gestionale. Vedremo se questi generi si amalgameranno bene fra loro, ma prima lasciatemi descrivere il vero significato di corsaro.
Nell’arcipelago che fa da palcoscenico alle nostre gesta convivono quattro potenze: Inglesi, Francesi, Spagnoli e Pirati.
Noi potremo allearci con qualsiasi di queste potenze ricevendo da loro porti sicuri, aiuto e missioni e in definitiva giocando lo stesso titolo da quattro punti di vista differenti, con quattro finali differenti.
Se ci alleeremo con le potenze marittime europee dovremo richiedere una patente di corsa, questo particolare documento fu una ingegnosa invenzione dei pragmatici inglesi, in pratica la corona si impegnava a dare protezione e mezzi a dei veri e propri pirati che in cambio saccheggiavano solo le navi della parte avversa all’isola di Albione.
Da qui la parola Corsari, che è proprio quello che diventerete se vi alleerete con una delle tre potenze europee.
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L’eredità di nostro padre
A quale fazione vada la nostra fedeltà ci ritroveremo con la mappa tracciata di isole amiche e tante cose da fare!
Sono un corsaro, ha dei compiti per me?
Il gioco si svolge in due sezioni distinte, la parte a terra e la parte in nave.
Nella sezione a terra ci muoveremo per i porti neutrali e amici in prima e terza persona per portare avanti i nostri affari.
Ogni porto è composto da una taverna, un negozio, un posto dove riparare la nave e un palazzo cittadino.
Subito si noterà che i porti sono pieni di gente e la taverna piena di avventori, con ognuno di loro si potrà intraprendere un dialogo, spesso per avere informazioni futili, qualche volta per ricevere un lavoro, raramente per ricevere importantissime informazioni su di noi e sul passato di nostro padre.
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Sono un corsaro, ha dei compiti per me?
Qui entriamo nella fase avventurosa e gestionale del gioco, potremo dedicarci anima e corpo alle missioni ufficiali che ci vengono assegnate dai Governatori oppure dai vari abitanti dei porti alleati o neutrali oppure decidere che il nostro futuro dipende solo da noi e dedicarci al commercio fra varie isole e all’allegra pratica della pirateria, derubando e saccheggiando le navi nemiche.
Le missioni sono all’inizio molto semplici, tutte orientate nel portare un certo carico da qui a li oppure nel scortare un convoglio importante, ma una volta guadagnata una certa reputazione ecco che ci verrà richiesto un impegno sempre maggiore fino a portare tutto il peso delle strategie militari della potenza alleata sulle nostre misere spalle.
Il commercio libero da par suo è molto semplice, limitato dalla pochezza di beni commerciabili e dalle poche isole alleate o neutrali dove potremo portare avanti i nostri traffici.
Quale che sia la nostra scelta di vita in Sea Dogs c’è tutta una trama che dipana i suoi fili mentre noi giochiamo e compiamo le nostre azioni, il dialogo con tutti i personaggi che popolano i porti quindi diventa essenziale per essere sempre a conoscenza di tutto quello che succede.
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Sono un corsaro, ha dei compiti per me?
Certo che questo alla lunga potrebbe diventare un po’ noioso anche perché i dialoghi importanti hanno la pessima abitudine di essere pronunciati da persone delle più disparate, cosa che vi costringe a parlare con chiunque ogni volta che sbarcate in un porto.
Oltre a questo c’è il problema che i porti di una nazione si assomigliano tutti architettonicamente e la posizione dei negozi è variabile da porto a porto, a volte vi ritroverete a girare come dei matti alla ricerca di quel dannatissimo negozio che non riuscite a ricordare dove sia.
Le qualità del comando
Il vero e unico cuore di Sea Dogs non è però per le strade di qualche puzzolente vicolo portuale, ma sul cassero della vostra nave mentre cannoneggiate le odiate navi avversarie!
Tutto in Sea Dogs si decide per mare, Nicolas Sharpe è il figlio di un comandante e si sa che tale padre tale figlio.
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Le qualità del comando
Nicolas, in qualità di comandante, ha numerose abilità che ne determineranno la bravura e la competenza, premendo “F1” si aprirà l’intero riepilogo informativo del nostro personaggio e della sua nave, autentica diramazione stessa del suo essere.
Le abilità di un buon comandante variano dalla sua bravura nel navigare, nel cannoneggiare, nel dare ordini agli uomini, nel riparare la nave, nell’affrontare a duello il comandante nemico di una nave abbordata.
Queste abilità potranno essere aumentate con dei punti al momento del passaggio di livello con un aumento statistico decisivo al momento di utilizzare l’abilità.
Un esempio: se assegneremo 1 alla abilità di ricarica dei cannoni il tempo che verrà impiegato a ricaricare le bocche da fuoco diminuirà del 5%.
Per fortuna non saremo soli, potremo reclutare dei membri dell’equipaggio che grazie alla loro esperienza aumenteranno i nostri punti abilità.
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Le qualità del comando
L’assunzione degli ufficiali è a dir poco essenziale, avere un esperto alle armi, oppure un primo ufficiale o un nostromo possono fare realmente la differenza in battaglia.
Al contrario della ciurma che si può reclutare a chili in qualsiasi taverna gli ufficiali si troveranno in giro per l’arcipelago, nelle taverne o per strada di chissà quale sperduta isola.
Ma parliamoci chiaro, un comandante potrà essere bravo quanto si vuole, ma al comando di un Trabaccolo potrà molto poco contro una “Man O’ War” pesantemente armata.
Vi sono sei gradi di catalogazione per le navi e la capacità di governarle dipende dalla nostro grado di esperienza.
Il nostro grado di esperienza va dal 12esimo al primo, con un grado 12 e 11 potremo governare navi del sesto tipo, con un grado di esperienza del 10 e 9 potremo governare navi del 5 tipo e così via.
La differenza del grado delle navi vanno naturalmente dalla propria stazza che ne determina i punti danno al numero e calibro di cannoni trasportabili che ne determinano la differenza fra la vostra vita e la vostra morte.
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L’odore della polvere da sparo!
Una volta usciti dal porto ci ritroveremo sulla nostra nave. Potremo assumere un’interfaccia in prima persona dal cassero della nave, sostanzialmente inutile se non per guardare con il cannocchiale, oppure optare per una visuale in terza persona, utilissima per navigare e cannoneggiare.
Il cannocchiale in Sea Dogs è un utilissimo strumento attraverso il quale conoscere il nome della nave, il numero di cannoni, la velocità in nodi e molto altro.
Per avere informazioni dettagliate però dovrete avere dei cannocchiali migliori, ve ne sono di tre tipi, il primo tipo standard, il secondo recuperabile dai capitani delle navi abbordate e il terzo è un segreto che non vi voglio rovinare!
Premendo “Invio” da qualsiasi visuale si sia scelta, si aprirà un piccolo menù di azioni in basso a sinistra fra cui la mappa.
Gli spostamenti sulle lunghe distanza avvengono attraverso una mappa, ciccando sulla destinazione ci muoveremo in questa mappa e i giorni scorreranno veloci.
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L’odore della polvere da sparo!
Spesso e volentieri la nostra vedetta sull’albero di maestra ci avviserà di convogli informandoci della loro nazionalità e vagamente della loro composizione, potremo attaccarli o evitarli a scelta anche se alcune battaglie non potremo proprio evitarle.
Quando attacchiamo o veniamo attaccati ritorniamo con la visuale alla nave e quindi inizia l’autentico divertimento!
La componente strategica del gioco qui avanza preponderante, numerose sono le variabili da considerare in un combattimento.
Innanzitutto vi sono quattro tipi di munizioni per i cannoni: palle di cannone che danneggiano lo scafo, mitraglia che ammazza la ciurma avversaria, palle a catena che distruggono le vele e il sartiame, bombe che inceneriscono un po’ di tutto.
Quindi se vogliamo rendere ingovernabile la nave dovremo far fuori la ciurma, morta quella non si potrà più ricaricare o navigare, se la vogliamo immobilizzare allora giù le vele, se la vogliamo affondare vai di squarci allo scafo.
Oltre a tutte queste considerazioni bisogna tener conto del tempo di ricarica dei cannoni, dopo aver sparato impiegano abbastanza tempo a ricaricarsi, dai 30 ai 50 secondi a seconda del modello, quindi dovremo ottimizzare la navigazione in modo da poter colpire con entrambi i fianchi a intervalli regolari la nave avversaria, se di dietro o davanti molto meglio, tenendo naturalmente conto della direzione del vento dal quale dipende la nostra velocità e governabilità.
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L’odore della polvere da sparo!
Ovviamente anche l’avversario farà i suoi calcoli e il suo gioco, l’intelligenza artificiale non è mal fatta, anche se si tende ad intuire uno schema prefissato dopo parecchi scontri.
Una grossa pecca del sistema di combattimento però è la possibilità di aprire il menù in basso a sinistra e premendo l’icona della nave avversaria avvicinarci ad essa dopo una breve interruzione con schermo nero.
Questo comporta l’impossibilità fisica da parte dell’avversario di sfuggire allo scontro in virtù di una nave più veloce e in pratica annulla qualsivoglia svantaggio nell’avere una nave pesante e lenta.
A parte questa pecca lo scontro fra navi si rivela molto divertente e coinvolgente, specialmente quando sono coinvolte molte navi amiche e nemiche, non vi dico la gioia nell’infilarsi fra due navi nemiche e cannoneggiarle con un rombo di 32 cannoni caricati a bombe!
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Le urla della ciurma all’arembaggio!
Nel caso riusciate ad affiancarvi a sufficienza ad una nave avversaria allora potrete tentare l’abbordaggio.
L’abbordaggio è il sistema migliore per accaparrarsi una nave migliore, per poterla saccheggiare completamente e se avete un primo ufficiale scortarla in un porto e rivenderla per tanto denaro sonante.
Una volta abbordata una nave tutto verrà deciso tramite un cavalleresco duello all’arma bianca fra voi e il capitano della nave nemica. Nel duello vi sono due parametri da tenere conto, la fatica che aumenta all’aumentare dei colpi subiti e dati e che rallenta tutti i movimenti e i punti ferita il cui ammontare dipende dal numero del vostro equipaggio!
Se la vostra nave ha 200 uomini di ciurma allora i vostri punti ferita saranno 200.
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Le urla della ciurma all’arembaggio!
Ovviamente tanto la vostra nave sarà piccola e tanto sarà grossa quella avversaria tanto sarà difficile lo scontro, senza contare i caduti in battaglia tramite le mitraglie.
Il combattimento assomiglia ad uno di quei giochi dove si devono scimmiottare le mosse di un’altro, ad ogni attacco corrisponde una difesa, vi sono quattro attacchi e quattro difese, ognuna con un proprio tasto. In effetti può sembrare più un balletto che ad uno scontro armato, ma risulta comunque piuttosto divertente.
Ne viene da se che se perdete finirete in fondo al mare a far compagnia ai pesci!
Quell’isola sarà mia!
In Sea Dogs potrete attaccare qualsiasi isola, assaltare qualsiasi porto, a patto di riuscire a distruggere il forte dell’isola.
Distruggere un forte richiede una nave gigantesca, pesantemente armata e tanta fortuna nella speranza che le enormi e potenti palle di cannone del forte non vi spazzino via.
Se riuscite a rendere inoffensivo il forte allora potrete dare l’arrembaggio al porto, sconfiggendo il capitano delle guardie a scherma così come avviene per i capitani delle navi prese in arrembaggio.
Vinto lo scontro il destino dell’isola conquistata sarà nelle vostre mani!
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Open Ended?
Sea Dogs è un gioco dalla struttura molto aperta, potrete decidere di seguire tutte le missioni affidatevi in sequenza oppure praticare il commercio e la pirateria in assoluta libertà infischiandovene del mondo.
Svolgere le missioni ufficiali vi apriranno comunque le porte ad una trama decisamente interessante, fatta di intrighi, imboscate e tradimenti, senza contare la possibilità di accedere alle missioni in assoluto più interessanti quali quelle finali.
L’approccio con il gioco non è comunque dei più semplici, innanzitutto vi è un generale senso di smarrimento dovuto ad un’interfaccia parca di informazioni che il manuale a stento riesce a coprire.
Inoltre fino a che non otterrete una nave decente il gioco risulterà decisamente difficile, sia per la penuria cronica di soldi, sia per la difficoltà nell’affrontare gli avversari meglio equipaggiati in mare.
Difficoltà decisamente aumentata dalla impossibilità di compiere un adeguato addestramento all’arte della guerra in mare. Il gioco vi catapulta in mezzo agli scontri navali senza spiegarvi nulla e all’inizio imparare come auto-didatti è molto dura poiché si parte paradossalmente dagli scontri più difficili: nave debole contro nave forte, mentre quando avrete capito i meccanismi di gioco avrete una nave adeguata e quindi gli scontri saranno naturalmente più semplici.
Un esempio tipico della frustrazione che ne deriva dalla mancanza di una fase di addestramento è lo scontro all’arma bianca durante l’abbordaggio.
L’unico modo per imparare è durante il combattimento vero e proprio e vista l’importanza dello stesso i primi nostri abbordaggi saranno un autentico show si caricamenti e salvataggi veloci.
Fortunatamente non c’è limite alla nostra possibilità di salvare e caricare, inoltre il gioco, patchato alla versione 1,06 si è rivelato decisamente stabile non andando mai in crash durante tutta la campagna di gioco.
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In conclusione
Da appassionato lettore delle biografie di Drake e Nelson e da estimatore dei romanzi di Patrick O’Brain non posso che apprezzare un gioco ambientato nell’eroica Age of Sail.
Il titolo purtroppo stenta e decollare, ha un inizio particolarmente traumatico, mentre alla fine diventa tutto un po’ noioso quando inizierete ad avere una nave che vi permette di vincere quasi tutti gli scontri e tantissimi soldi.
Devo dire che la trama fa di tutto per tenere alta l’attenzione e le missioni finali della campagna testata sono esaltanti.
In fondo finita una campagna ve ne sono ancora tre da giocare, ma quello che manca è la voglia di rigiocare ad un titolo che in definitiva stenta a decollare, in grado di regalarvi ore di sano divertimento, ma che non vi rimarrà particolarmente impresso nella memoria e che definitivamente non segna una pietra miliare nel mondo dei videogiochi.
Voto:
Presentazione: 6
Il gioco si presenta in DVD-Box con manuale cartaceo in italiano, ma con il software in inglese. Il manuale è un po’ parco di informazioni così come l’interfaccia di gioco talvolta lacunosa e confusa.
Grafica: 7
Due anni di vecchiaia sulle spalle si sentono, il motore grafico poteva essere molto bello nel 2000 ma oggi è nella media.
Il motore grafico si difende sufficientemente durante gli scontri visualizzando i danni alla nave come squarci nelle vele e nello scafo, ma in definitiva tutt’oggi abbiamo sott’occhio di molto meglio.
Sonoro: 7
Le musiche sono tutte a tema e decisamente pittoresche. Talvolta risultano un tantino ripetitive e monotone, ma mai tanto da disattivarle. L’apparato degli effetti sonori è nella media, molto ben fatto è il sonoro durante il combattimento il rumore dei cannoni e il fischio delle palle da 16 libbre sopra le nostre teste.
Gameplay: 7
Interfaccia talvolta lacunosa e macchinosa, gameplay all’inizio molto difficile e alla fine tendente al noioso non rendono il gioco un capolavoro.
Molto belli gli scontri navali e gli assalti ai forti avversari così come la trama principale risulta interessante.
Nel complesso comunque si stenta ad uscire dall’anonimato.
Verdetto finale: 72
Un bel gioco, non un capolavoro, ma un gioco che si lascia giocare volentieri. Adatto soprattutto a chi fa dell’arte marinaresca una passione. Per tutti gli altri di meglio sul tema non troverete, ma come gioco in se non si eleva sopra la media.
Decisamente sconsigliato a chi ha poca pazienza per la frustrazione iniziale e la tendenza alla ripetitività nel finale.
Informazioni generali:
Confezione: DVD-Box
Manuale: cartaceo, 32 pagine in italiano
Numero CD: 1
Localizzazione: Gioco in Inglese, Manuale in Italiano
Informazioni tecniche:
Versione testata: 1.06
Configurazione computer di prova: AMD Athlon 900Mhz, 512Mb Ram, GeForce 2 MX 400
Stabilità: Ottima
LINK UTILI:
Sviluppatore: Akella
Produttore: Bethesda
Distributore: Ubisoft
Sito Ufficiale
Oh oh oh Una Pinta di Grog!!
Una pinta del famoso sciacqua budella del mar dei Caraibi, ecco cosa ci offre la Akella, software house russa già creatrice per la Talonsoft del poco conosciuto ma apprezzato Age of Sail.
Sicuramente è un grog d’annata, uscito originariamente nel 2000 sul solo territorio americano sotto l’etichetta Bethesda, Sea Dogs viene ora proposto al pubblico europeo dopo che lo sviluppatore e la Ubisoft firmarono un accordo di commercializzazione nel vecchio continente dell’intero catalogo Bethesda compreso l'imminente The Elder Scroll: Morrowind.
Andiamo quindi a trangugiar la nostra pinta e a raccontarci storie di mare sperando che il grog non sia acido ma scenda giù liscio come il nettare!