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Shadow Ops: Red Mercury

Un'arma nucleare delle dimensioni di un palmo è stata liberata. Come nel più classico dei film americani, l'Umanità è in pericolo e stà a voi, soldato del reparto speciale Delta Force Frank Hayen, cercare di salvare la situazione. Sarete in grado di farcela?

RECENSIONE di Claudio Camboni   —   02/07/2004
Shadow Ops: Red Mercury
Shadow Ops: Red Mercury
Shadow Ops: Red Mercury

La personalità di Shadow Ops

Nel gioco vestiamo i panni di un soldato dei reparti speciali Delta Force incaricato di ritrovare una pericolosa arma atomica miniaturizzata che, se finisse nelle solite mani sbagliate potrebbe minacciare il mondo. La storia è quasi completamente narrata e svolta in medio oriente, fattore che contribuisce ad elevare il senso di realismo, a causa degli ultimi eventi mondiali dei quali il gioco prende virtualmente parte. Gli sviluppatori del gioco hanno imperniato tutto il gioco sul tentativo di creare l’atmosfera reale di un combattimento in mezzo al fronte nemico, e darvi la sensazione di essere un vero militare in piena zona di guerriglia assediato da nemici ovunque. Seppure l’impostazione di gioco ed i comandi siano facili, intuitivi, di pieno stampo Arcade per intenderci, il gameplay non manca di stupire per quantità e qualità delle azioni eseguibili. La stessa varietà di ambientazioni è degna di nota in quanto ci troveremo a rastrellare nemici dalla più piccola città del Medio Oriente, nelle Giungle africane fino ai ghiacchi siberiani, in alcune missioni di infliltrazione in pieno stile stealth game. Se da un lato è lodevole il merito degli sviluppatori Zombie di voler creare ambientazioni variegate che spaziano da livelli chiusi ad altri molto aperti, è altrettanto vero che l’azione di gioco è tipicamente da sparatutto in prima persona: ovvero abbastanza ripetitiva. Si spara, ci si copre, si va vanti. E così via. Non che farlo non dia soddisfazione, anzi. Ma di sicuro Shadow Ops non cerca di discostarsi dalla maggior parte degli First person shooter classici in circolazione e non trova una sua originale dimensione di gioco, risultando un po’ ripetitivo.

Shadow Ops: Red Mercury
Shadow Ops: Red Mercury
Shadow Ops: Red Mercury

essere un Marines è divertente... in un gioco

Come accennato in precedenza, il sistema di controllo è maneggevole e facilmente domabile. Il classico grilleto apre il fuoco, donando, unito ad una buona risposta della vibrazione, una particolare soddisfazione nello scaricare il caricatore addosso a decine di nemici arrabbiati. Il tasto bianco piò risultare particolarmente utile nelle situazioni di caos, sganciando una granata che si andrà a deflagrare con forza bruta sui nostri nemici sul campo. Bella la trovata della leva sinistra: accostandosi ad un muro e premendola, ci potremmo sporgere quel tanto che basta per guardare chi si trova oltre esso e sparare, in stile Headhunter o MGS che dir si voglia. Proprio per questa particolarità il level design è stato ben studiato per poter sfruttare ogni anfratto, muro in decadimento o macchina lasciata per le vie della città e ripararsi dietro di essi sfruttando gli spazi a dovere. L’azione suicida, in Shadow Ops, non porta a nessun risultato. Buttarsi nella mischia sparando a tutto ciò che si muove e che urla porterà a morte certa in pochi secondi. Per questo motivo è sempre un bene ricordarsi di avere a disposizione questo buon tasto L. La disponibilità di armi è molto vasta e compete degnamente con ogni moderno sparatutto in commercio oggigiorno, soddisfacendo appieno la nostra voglia di distruzione. Tutta la costruzione di gioco pare studiata per accrescere ai massimi livelli la spettacolarità di gioco. Ogni livello è introdotto da buone cut-scene registicamente parlando lodevoli e di sicuro impatto emotivo per gli aspiranti Marines quali siamo.

Shadow Ops: Red Mercury
Shadow Ops: Red Mercury
Shadow Ops: Red Mercury

Topolin, topolin, viva topolin!

Per una volta iniziamo a parlare della realizzazione tecnica di un gioco prendendo in esame il comparto audio, anziché quello grafico. Pare che negli studi Zombie non si sia badato a spese per creare un soundtrack anch'esso di stampo Hollywoodiano. L’enfasi delle migliori scene è sottolineata da musiche ispirate e adrenaliniche, il tutto certificato con un potente Dolby Digital THX. Gli effetti sonori sono di prima scelta. Con un buon impianto audio le esplosioni sono tremendamente vere e palpabili. Bello il doppiaggio, con voci, urla e grida di incitamento ovunque. I vostri compagni vi chiameranno, si sgoleranno per chiedere aiuto, per inveire contro i nemici e per coordinare le proprie azioni di squadra. Anche i nemici si faranno sentire, con grida prettamente mediorentaleggianti. Su Xbox, forse solo un gioco come Halo è in grado di competere con l’elevato grado di realismo sonoro raggiunto da Shadow Ops. Inoltre questo fattore incrementa molto la giocabilità in quanto non sempre i nemici saranno facilmente avvistabili ad occhio, essendo spesso nascosti su balconi o terrazzi, e proprio percependo la direzione dalla quale provengono gli spari sarà possibile individuare con maggiore facilità il nemico ostile. Non a caso ci siamo riservati il comparto grafico per il finale. La potenza poligonale del motore grafico di Zombie non è di certo impressionante, assestandosi su livelli medi da Pc di fascia media.

Ottima brillantezza dell’immagine e definizione della stessa, anche se purtroppo il framerate non si distingue per particolare fluidità e costanza.

Topolin, topolin, viva topolin!

Anche i personaggi su schermo, sebbene numerosi, non sono modellati ad arte. Meglio le animazioni, molto varie, fluide e naturali. Ad esempio molto bella quella dei cecchini appostati su qualche balcone che, una volta uccisi, si lasciano cadere a peso morto al piano inferiore. La qualità delle texure è buona, ottima scelta dei colori utilizzati, giallo ocra negli ambienti mediorientali, verde nelle giungle, bianco nei freddi polari. Ottima brillantezza dell’immagine e definizione della stessa, anche se purtroppo il framerate non si distingue per particolare fluidità e costanza. Nelle situazioni più caotiche saranno evidenti certi cali. Anche se non particolarmente fastidiosi, sicuramente gli sviluppatori avevano la possibilità di ottimizzare il motore grafico e di eliminarli definitivamente.

Shadow Ops: Red Mercury
Shadow Ops: Red Mercury
Shadow Ops: Red Mercury

Commento

Shadow Ops è un prodotto ben confezionato, che punta molto su alcuni aspetti come lo strepitoso comparto audio di stampo hollywoodiano e la trama cinematografica. Shadow Ops risulta anche un gioco divertente nella sua linearità, realistico ma di stampo arcade, bilanciato forse non ottimamente con qualche passaggio troppo frustrante e ripetitivo. Non altrettanto all'altezza dal punto di vista grafico, Shadow Ops si perde in una certa piattezza visiva con numerosi cali di framerate ed animazioni non sempre perfette. Se è anche vero che da un'altro lato si fanno notare texure preziosamente scelte e ottimamente colorate, l'effetto generale non và oltre la sufficienza. Con titoli in giro del calibro di Rainbow Six 3, Shadow Ops si perde nel marasma degli FPS disponibili su Xbox, non riuscendo ad offrire nulla di veramente originale nel suo gameplay. Consigliato agli appassionati del genere e per i giocatori con Xbox Live.

    Pro:
    • Audio ai massimi livelli possibili
    • Multiplayer ed Xbox Live!
    • Grande varietà di scenari di guerra
    Contro:
    • Realizzazione tecnica non ai massimi livelli
    • Sparatutto non certamente originale

    Guerriglia in Multiplayer

    In Shadow Ops è presente la modalità cooperativa via Split Screen e via Link con ben 10 livelli di gioco creati appositamente. Sebbene non particolarmente innovativa, si tratta comunque di una buona opzione di gioco, nell’eventualità si trovassero presenti degli amici nei paraggi. Ancora meglio è l’opzione multiplayer via Xbox Live che permette di partecipare ad azioni di guerriglia insieme ad altri 7 giocatori. Deathmatch e Capture the Flag completano il quadretto delle opzioni disponibili. Non male, anche se con giochi come Rainbow Six 3 in giro il tutto assume un vago sapore di valido surrogato.

    Gli eroi nascono negli scontri a fuoco

    Seguito ideale di quello “Spec Ops” che non fece gridare nessuno al miracolo, gli sviluppatori Zombie ci riprovano su Xbox con questo Shadow Ops: Red Mercury. Pensato in grande, nelle intenzioni dei produttori c’è un gioco in stile hollywoodiano, partendo dalla storia tipicamente militare, passando per un comparto audio-video di prima categoria, almeno nelle aspettative. Ci troviamo di fronte quindi ad un prodotto intriso di scene di guerriglia in pieno stile Rambesco, con Marines urlanti, scene di lotta furiosa e cut-scene patriottiche. "Gli eroi nascono negli scontri a fuoco", recita una voce in calce sul retro nella copertina. Se lo scontro faccia a faccia con il nemico è quello che cercate, mai gioco fù più adatto di questo: Shadow Ops vi catapulta direttamente in mezzo al fuoco nemico, senza tanti complimenti.