Il codice di comportamento di un ninja
Se un samurai è un guerriero che si batte seguendo le regole di un codice d’onore, un ninja è tutt’altra cosa: un assassino spietato, assoldato da chiunque possa permettersi i suoi servigi e pronto a tutto pur di portare a termine il compito assegnatogli. Shinobido è abbastanza chiaro nell’esporre questo concetto, vi basti pensare che il vostro alter ego si metterà alle dipendenze di diversi signori, addirittura in conflitto fra di loro, nel tentativo di recuperare la memoria persa misteriosamente durante uno scontro. Nell’ombra si nasconde un personaggio che conosce la verità e che con i suoi consigli vi guida nell’azione, insegnandovi i fondamenti del combattimento, della fuga e dell’infiltrazione.
Dopo un breve incipit, dunque, sarete pronti a valutare le missioni che vi verranno proposte ed eventualmente ad accettarle, con una certa libertà decisionale, prendendo in considerazione la loro difficoltà, la tipologia a cui appartengono e il premio in denaro. La natura di ogni missione varia dal semplice assassinio al recupero di oggetti o persone, dall’eliminazione di tutti i nemici alla scorta di personaggi importanti. Ogni volta che ne portate a termine una, verrete valutati numericamente e guadagnerete un certo quantitativo di “stima” da parte del vostro mandante, con un meccanismo che vede crescere naturalmente la difficoltà degli stage man mano che vi dimostrerete più abili. [C]
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I due aspetti fondamentali
Come qualsiasi prodotto appartenente a questo genere, Shinobido possiede un’anima duplice: da un lato c’è la fase di esplorazione, con annessi e connessi; dall’altra il combattimento. Il gioco introduce alcune variazioni prettamente estetiche a quanto già visto in Tenchu, ma non ne rivoluziona la meccanica: ci si avvicina al proprio obiettivo seguendo le indicazioni di una sorta di bussola (la mappa bisogna acquistarla…), e la comparsa di “occhi” nella parte alta dello schermo ci annuncia la presenza di persone nella zona. A quel punto bisogna trovare un punto d’osservazione sicuro, individuare il nemico e pensare al da farsi: tentare di aggirarlo silenziosamente o eliminarlo? Entrambe le soluzioni, in Shinobido, vanno provate molte volte prima di una perfetta riuscita, soprattutto a causa di un sistema di controllo macchinoso e poco intuitivo, che solo dopo un po’ di pratica vi asseconda nei movimenti ma che si rivela del tutto insufficiente nel momento in cui le opzioni “silenziose” falliscono e si arriva allo scontro diretto. Nei vari tutorial spesso ci viene consigliata la fuga nel momento in cui gli avversari sono numerosi. Bisogna assecondare questa linea, ma purtroppo per il motivo sbagliato: non è possibile condurre in modo efficace un combattimento con un solo nemico, figuriamoci con due o tre. Sotto questo profilo, Shinobido perde malamente il confronto con la serie di Tenchu. Il sistema di controllo vede la presenza di un tasto dorsale che “aggancia” un obiettivo alla volta, fornendo quantomeno un minimo di precisione a degli attacchi che altrimenti andrebbero per la maggior parte a vuoto. E mentre si cerca di capire esattamente come funzionano le parate (automatiche), i nemici extra possono approfittarne e menare fendenti alla rinfusa, mossi da un’intelligenza artificiale non scintillante ma che ben comprende il concetto di superiorità numerica, applicandolo spesso e volentieri. A nostro discapito. [C]
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Cosa vede e cosa sente un ninja
Se il paesaggio rappresentato dal gameplay di Shinobido: Way of the Ninja appare a tratti desolante, non si può dire lo stesso di ciò che viene offerto ai nostri occhi e alle nostre orecchie. Il motore alla base della grafica è abbastanza efficiente da muovere scenari e personaggi in modo fluido, probabilmente a 30fps, pur mostrando un buon livello di dettaglio nelle texture che ricoprono gli edifici e i vestiti. Non c’è nulla di davvero spettacolare, certo, ma il compito viene svolto in modo più che soddisfacente. E il comparto sonoro fa anche di meglio, grazie a delle musiche molto ben fatte e ricche d’atmosfera, che cambiano a seconda della situazione e che ben commentano la storia che gli sviluppatori vogliono narrare, anche tramite le numerose sequenze animate di ottima fattura.
Commento
Shinobido: Way of the Ninja eccelle nell’atmosfera e nel coinvolgimento, soprattutto grazie all’ottima realizzazione tecnica. Purtroppo il controllo del personaggio costringe a una lunga sessione di pratica prima che si riesca a padroneggiarne alla perfezione i movimenti, e inoltre mostra tutti i suoi limiti quando si deve affrontare un combattimento con più di un avversario. In quest’ottica a poco servono i numerosi oggetti che si raccolgono, l’originale sistema di “compra-vendita” e la trama poco originale ma appassionante: l’obiettivo di divertire il giocatore viene mancato clamorosamente. E così ci si ritrova di fronte a un prodotto di nicchia, che va “capito” nei suoi pregi e nei suoi difetti, all’interno di una ludoteca che non abbonda di titoli del genere e che quindi può dimostrarsi un po’ più “comprensiva” del solito.
- Pro:
- Meccanica di gioco interessante
- Buona realizzazione tecnica
- Vari tipi di missione
- Contro:
- Sistema di combattimento macchinoso
- Gestione della visuale migliorabile
- Abbondanza di oggetti inutili
Il primo Tenchu, Metal Gear Solid e Syphon Filter si dividono il merito di aver dato vita al genere “stealth”, inteso come un action game il cui protagonista deve muoversi nei livelli considerando anche gli occhi e le orecchie dei suoi nemici, magari con l’imperativo di portare a termine una missione senza essere scoperto. Proprio ciò con cui dovrete misurarvi in Shinobido: Way of the Ninja…