"The Bourne Identity", primo film della trilogia tratta dai libri di Robert Ludlum, partì un po' in sordina e non riscosse un successo sconvolgente, nonostante la solidità della trama e la presenza di un interprete affermato come Matt Damon. I produttori della pellicola decisero comunque di girarne un sequel (che riscosse un riscontro maggiore di pubblico, pur rimanendo artisticamente una spanna al di sotto del primo episodio) e ora è in arrivo addirittura un terzo e ultimo capitolo, con l'onere di chiudere il cerchio nel modo migliore. In concomitanza con l'uscita del film, anzi in anticipo sui tempi per quanto riguarda l'Italia, ecco arrivare la prima trasposizione videoludica di "The Bourne Ultimatum", sviluppata per cellulare da Vivendi Games Mobile.
Nel gioco impersoniamo Jason Bourne, naturalmente, e abbiamo il compito di eliminare tutti i nemici che troveremo nei numerosi livelli che si susseguono uno dopo l'altro, ambientati in alcune grandi città mondiali (New York, Londra, Mosca, ecc.). La meccanica alla base di The Bourne Ultimatum appare chiara fin dall'inizio: si tratta semplicemente di procedere in ogni stage, eliminando gli avversari man mano che ci vengono incontro finché non arrivamo al termine. Per combattere possiamo ricorrere alle arti marziali (premendo FIRE o il tasto 5 del pad numerico) oppure usare un'arma raccolta lungo la strada (che si attiva automaticamente se il nemico è distante, come in Final Fight...), in una sequenza che si ripete pedissequamente senza alcuna variazione di sorta. Delle lievissime modifiche al gameplay si hanno nelle brevi sezioni in moto, o quando gli stage implicano l'apertura di porte per spostarci sui due livelli di un edificio, ma è davvero troppo poco per non tacciare questo titolo di ripetitività. All'inizio di ogni stage, Jason spiega come sta proseguendo la sua ricerca e qual è il nuovo obiettivo da raggiungere, ma si tratta puramente di un escamotage per farci credere che l'azione non sia semplice e lineare com'è in realtà.
A livello tecnico, The Bourne Ultimatum si mantiene su un livello discreto. Lo sprite principale vanta un sufficiente numero di animazioni, e le stesse sono mediamente fluide e ben fatte. Per via del tipo di inquadratura e per la meccanica fondamentale, è possibile paragonare questo titolo all'eccezionale Cyberpunk: The Arasaka's Plot, ed è un paragone impietoso sotto ogni punto di vista: Cyberpunk riesce a raggiungere il livello di alcuni videogame da console, mentre The Bourne Ultimatum appare come il tipico gioco per cellulare, sviluppato senza particolare impegno. Il sistema di controllo, nella sua semplicità, ha il merito di rispondere prontamente agli input e dunque di non trasformare l'esperienza di gioco, pur ripetitiva e piatta, in una vera e propria tortura. Il comparto sonoro, infine, non brilla per la qualità delle musiche e latita negli effetti.
Conclusioni
La piaga dei tie-in senza arte né parte affligge anche (per molti versi ci sarebbe da dire soprattutto) il wireless gaming, e The Bourne Ultimatum è un esempio perfetto di questo fenomeno. Con una grafica poco più che sufficiente e un sistema di controllo discreto, il titolo sviluppato dalla divisione mobile di Vivendi manca completamente nella struttura di gioco, assolutamente lineare e ripetitiva. Sembra di giocare con un Green Beret senza atmosfera e senza spunti, e il fatto di affiancare un prodotto del 2007 ad uno del 1985 dovrebbe quantomeno far riflettere sul risultato ottenuto.
PRO
CONTRO
PRO
- Grafica discreta
CONTRO
- Stage numerosi
- Assolutamente ripetitivo
- Piatto e scialbo
- Il solito tie-in per cellulare...