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The Dukes of Hazzard: Racing for Home

Direttamente dalla serie TV omonima, attraverso lo spazio-tempo, sullo schermo del nostro Game Boy Color ecco arrivare le avventure dei cugini Duke, che ci accompagneranno sul Generale Lee in una visita turistica alla Contea di Hazzard.

RECENSIONE di La Redazione   —   14/08/2001

La dura vita del missionario solitario

Il gioco è organizzato in missioni (ventisette in totale) che variano per obiettivo e quindi anche per metodo risolutivo. Gli obiettivi da raggiungere possono essere dei più vari: vincere una gara di velocità, portare, entro un tempo limite, i soldi alla banca per pagare i debiti dello zio, acciuffare dei ladri, sfuggire agli inseguimenti di Rosco e così via, secondo uno schema consolidato e stereotipato, emblema della serie TV. Le missioni sono collegate tra loro da schermate fisse che ci istruiscono sullo scopo delle stesse e contemporaneamente i vari interlocutori raccontano gli ultimi accadimenti nella Contea di Hazzard. Quindi il gioco mostra una parvenza di varietà di situazioni, benché sempre e comunque noi saremo alla guida di una macchina e dovremo sfuggire all'inseguimento della polizia. Purtroppo a volte non risulterà chiaro in che maniera risolvere una missione e magari ci capiterà anche di completarla per puro caso, senza saper spigare come. Dal Menù Pausa, durante il gioco, è comunque accessibile una mappa molto utile, osservata la quale potremo approntare una qualche, seppur basilare, strategia. Fin dall'inizio il gioco saprà dispensare la giusta dose di sfida e qualche, immancabile, situazione frustrante: non sarà impresa facile portare a termine tutte e ventisette le missioni previste.

The Dukes of Hazzard: Racing for Home
The Dukes of Hazzard: Racing for Home

... e per tetto un cielo bi bit

Le ambientazioni teatro delle nostre scorrerie saranno di vario tipo: quella cittadina, quella campestre e quella semi-desertica; ognuna di esse sarà caratterizzata in maniera piacevole e dettagliata. La visuale è a volo d'uccello, quindi dall'alto, con il Generale Lee al centro dello schermo impegnato in derapate, sgommate, salti e inseguimenti d'ogni sorta. I tracciati sono variegati ed è piacevole poter scorrazzare ovunque, anche fuori dal manto stradale, così da poter sfruttare scorciatoie e infilare sorpassi avventati a proprio vantaggio. Le macchine sono ben riprodotte e riconoscibili, ce ne sono di diversi modelli e colori, ovviamente le migliori sono il Generale Lee e la Cadillac di Boss Hogg, mosse da un buon numero di sprite. Quindi, dal punto di vista grafico il gioco è meritevole di apprezzamenti, ciò invece non può dirsi altrettanto per il sonoro. Esiste un unico motivetto sonoro presente solo navigando tra i menù che scimmiotta il tema principale della serie, mentre gli effetti quali il rombo dei motori, lo stridere dei pneumatici, i contatti sono talmente scarsi da essere orripilanti all'udito (comunque non fastidiosissimi). I controlli si riducono alla croce direzionale per impostare la direzione di movimento, A per accelerare, B per frenare (e inserire la retromarcia) e SELECT per lanciare la dinamite contro avversari e ostacoli. Difatti, lungo i tracciati potremo raccogliere dei potenziamenti che faciliteranno il nostro compito: c'è la già menzionata dinamite, il nitro per aumentare la velocità e la chiave per riparare i danni dell'auto. Il sistema di controllo è semplice ed efficace e le poche azioni disponibili sono comodamente gestibili. Un unico appunto mi viene da fare alla tenuta di strada media di tutte le automobili: esse tenderanno a sbandare con troppa semplicità in curva, come se fossero su una teglia imburrata, ed anche correggere una traiettoria sarà un'operazione da approntare sempre delicatamente.

The Dukes of Hazzard: Racing for Home
The Dukes of Hazzard: Racing for Home

Tirando le quo... ehm le somme

Oltre alla modalità di gioco principale, ne esistono altre due: una permette di rigiocare qualsiasi missione precedentemente completata, mentre l'altra consente di sfidare altri mezzi in gare e con vetture da sbloccare avanzando nel gioco.
In definitiva, consiglio il gioco ai nostalgici amanti della serie e a chi piace scorrazzare allegramente, ma cerca anche un po' di "strategia" ed una "storia" (si fa per dire), qualche riserva all'acquisto invece per i più piccoli.

The Dukes of Hazzard: Racing for Home
The Dukes of Hazzard: Racing for Home

Tirando le quo... ehm le somme

    Pro:
  • Buona grafica
  • Salvataggi su cartuccia
  • Riesce a trasmettere un po' del sapore della serie TV

    Contro:
  • Pessimo sonoro
  • Tende a ripetersi e può a volte risultare frustrante
  • Non sempre è chiaro il metodo da usare per risolvere una missione

The Dukes of Hazzard: Racing for Home
The Dukes of Hazzard: Racing for Home

Questa è la ballata di Bo e Luke...

La serie televisiva con protagonisti Bo e Luke Duke, i Duchi di Hazzard, è stata una delle preferite dal sottoscritto all'epoca dell'infanzia. Loschi intrighi, inseguimenti mozzafiato, belle fanciulle ed il Generale Lee con i suoi improbabili salti costituivano la miscela esplosiva che decretò il successo della serie, tanto che tuttora, a distanza di una ventina d'anni, viene ancora replicata (almeno qui in Italia). Personaggi quali Boss Hogg, lo sceriffo Rosco P. Coltrane, zio Jesse, cugina Daisy, Cooter e sopra tutti Bo e Luke furono in grado di farsi amare dal pubblico, grazie a quell'atmosfera di avventura mista a spensieratezza che sapevano trasmettere attraverso il tubo catodico, anni ed anni fa.
Ma veniamo ad oggi. Sinceramente non conosco il motivo che ha spinto la Warner Bros a commissionare dei giochi (per PSX, PC ed ora GBC) basati sulla licenza dei Duchi di Hazzard dopo così tanti anni; a naso, comunque, direi per festeggiarne l'anniversario, magari il ventesimo.
Ammetto di avere messo le mani su questo gioco con un po' di preconcetti, sapevo infatti che le due precedenti versioni, gemelle, per PSX e PC erano state dei veri insuccessi, come ogni tie-in che si rispetti (a parte quelli su licenza Lucas Film), perciò l'assioma che "non c'è due senza tre" mi pareva scontato. Fortunatamente ho dovuto, parzialmente, ricredermi, alla luce di una realizzazione tecnica più che discreta e soprattutto per il fascino che questa serie sa ancora dispensare.
La storia è presto detta: Boss Hogg e Rosco stanno nuovamente tramando alle spalle dei Duke, come al solito ciò che vogliono è togliere la fattoria a zio Jesse, ma questa volta sembra che facciano davvero sul serio, scaricando sui cugini Bo e Luke ogni responsabilità riguardo affari sporchi e crimini di vario tipo. Chiaramente, i due scapestrati nipoti di Jesse non rimangono con le mani in mano e tentano in ogni modo di sventare i piani dei cospiratori dimostrando la loro innocenza. Questo è quanto ed in perfetta linea con il copione dell'episodio tipo della serie TV. 1