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The Gladiators - Day One

Iniziamo oggi il nostro coverage dedicato a The Gladiators, l'originale strategico in tempo reale con forti componenti Action.
Nel Primo dei tre giorni che ci accompagneranno in questo fine settimana pre-Natalizio il nostro valoroso Matteo Caccialanza ci introduce il gioco, anticipandoci perchè potrebbe essere un titolo da tenere in serie considerazione!

RECENSIONE di La Redazione   —   20/12/2002

Definire Gladiators una meteora giunta dal nulla però non è esatto, anzi, ricorderete come ormai da mesi stiamo tenendo d'occhio questo titolo, ancora prima dell'ECTS 2002, dove ha attirato l'attenzione della stampa specializzata.
Pertanto, prima di continuare, vi suggerisco la lettura della precedente anteprima e dell'interessantissima intervista agli sviluppatori, redatte rispettivamente dal sottoscritto e dal buon Tanis in occasione dell'ultima fiera londinese.

''Dammi un po' di zucchero baby''

The Gladiators è un RTS apparentemente ordinario, che mette a confronto le tre razze combattenti più standardizzate che possano venirvi in mente: umani nerboruti dal grilletto facile, animaleschi alieni dagli strani poteri, e una fazione hi-tech, che scende in campo con robot, intelligenze artificiali e armi ultramoderne.
In realtà, sin dai primi istanti si fa apprezzare una sottile, ma consistente, vena autoironica rivolta agli ormai consolidati clichè degli RTS futuristici, presentandoci un protagonista che sembra un divertente incrocio fra Duke Nukem e il mitico Bruce Campbell de L'armata delle Tenebre: ex militare ormai galeotto, il Maggiore Callahan si è ritrovato improgionato dagli alieni al termine di una pericolosa spedizione scientifica nello spazio, partecipando alla quale avrebbe saldato i suoi debiti con la giustizia.
Non contento del trattamento riservatogli, decide di prendere le difesedi una infelice principessa contro i machiavellici piani dei pretendenti al trono dello scomparso imperatore, combattendo nell'arena sul cui terreno ci si contenderà lo scettro e la corona della galassia.

Una trama degna del miglior telefilm di Flash Gordon insomma, e non a caso l'intera vicenda è ambientata negli anni '70 e le sequenze introduttive sono realizzate in stile comics "silver age" simili a quelle realizzare per il bellissimo Freedom Force.
Naturalmente non mancano i capitani delle altre 2 razze che avremo modo di provare nel gioco: Fargass, leader degli xenomorfi alieni della fazione "Magic" è un individuo sadico e crudele, amante degli spargimenti di sangue, mentre Maximix è il tirannico capitano della Guardia Imperiale, nonchè il responsabile della nostra cattura e principale ostacolo al nostro ritorno a casa. Come dire che abbiamo un conto in sospeso con lui!
Nella gigantesca arena dunque, i gladiatori non solo combatteranno per il diritto al trono dei loro rispettivi protettori, ma scenderanno in campo portando ciascuno i suoi rancori e le sue speranze per il futuro.
Anche se a dirla tutta, Callahan sembra prendere la situazione come il proprio personale palcoscenico dove dare sfoggio di carisma e "machismo"al cospetto dell'avvenente principissina dalla pelle azzurra...

Ora che vi siete fatti un'idea di che tipo di gioco sia Gladiators, siete pronti per l'analisi delle sue caratteristiche tecniche, che sarà al centro del secondo appuntamento con il nostro Coverage. A domani!

Quando di strategici non se ne ha mai abbastanza

Il 2002 è stato davvero un anno d'oro per gli RTS: titoli come Warcraft 3, Age of Mithology e Medieval: Total War non hanno continuato l'incoraggiante ciclo inaugurato da Battle Realms e Empire Earth, che giunti a fine 2001 preannunciarono un'annata gravida di strategici di alta qualità.
Gravida al punto che accanto ai grandi nomi di Blizzard, Ensamble e Impressions, hanno trovato posto sugli scaffali anche altri sviluppatori, forse meno sconosciuti, ma che con il loro lavoro hanno saputo approfittare del periodo di "vacche grasse", lanciando sul mercato perle inattese come Warrior Kings e soprattutto, Haegemonia.
Il titolo che cominceremo a sviscerare nel coverage di oggi (e che ci accompagnerà per altri due giorni) rientra appunto nella categoria degli "outsider" più o meno inaspettati, privi dell'hype generatosi attorno ai blockbusters rilasciati nei mesi scorsi, ma al tempo stesso con diverse frecce al loro arco, non ultime una considerevole dose di originalità e innovazione, merce sempre più rara e fortissimamente rivendicata (a totto o a ragione, decidetelo voi) dalle inascoltate masse di videogiocatori.