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The Witcher

Dopo aver impressionato i possessori di PC grazie alla sua qualità e al suo spessore, The Witcher si prepara ad affrontare il mondo del mobile gaming, e lo fa attraverso una conversione curata dagli sviluppatori del team Breakpoint. Controlleremo il tenebroso Geralt all'interno di dodici stage, per un totale di quattro diverse location, con l'obiettivo di sterminare le creature del male che avranno la stoltezza di sfidarci.

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   21/04/2008

Tratto da una serie di romanzi fantasy scritti da Andrzej Sapkowski, The Witcher ha raccolto numerosi consensi nella sua versione PC (finora l'unica disponibile). In particolare, la critica di settore ha apprezzato la possibilità che il gioco offre di fare scelte che esulano dalla normale concezione di "bene" e "male", permettendoci di scegliere "da che parte stare" all'interno degli eventi narrati. Un elemento capace di conferire una straordinaria libertà, e che Breakpoint ha provato a introdurre anche in questa conversione per cellulare, con le dovute proporzioni: dovremo prendere delle decisioni, ma l'influenza delle stesse sull'andamento della storia è tutta da dimostrare.

Il gioco ci vede controllare un potentissimo mutante chiamato Geralt, appartenente alla categoria dei "witcher", ovvero capace di combattere con le armi ma anche con una serie di incantesimi. La struttura degli stage è simile a quella utilizzata per la recente trasposizione di Turok, che a sua volta era chiaramente ispirata al classico senza tempo Flashback: la schermata non è fissa, ma ci sono generalmente due piani su cui è possibile posizionarsi; e per salire sulle piattaforme è necessario non solo saltare, ma anche arrampicarsi. Il personaggio va controllato utilizzando il joystick, con il tasto 5 deputato all'attacco e i tasti * e # che servono per cambiare spada (ce ne sono due a disposizione) o per attivare un incantesimo fra i quattro disponibili, regolati da una barra che indica l'energia magica totale e che si ricarica col tempo. Il sistema di combattimento è dotato di uno spessore sorprendente: al fendente normale si accompagnano diverse combo, da eseguire premendo in sequenza il joystick nella direzione indicata sullo schermo, con Geralt che fa roteare la spada in diversi modi o calcia l'avversario. In più ci sono le quattro magie, che si basano sugli altrettanti elementi di base: fuoco, acqua, aria e terra. Al termine di ogni livello è possibile potenziarne una a scelta, e contemporaneamente utilizzare le piante raccolte (talvolta ben nascoste nelle location) per creare pozioni di diverso tipo. Le numerose manovre offensive servono a eliminare i numerosi mostri che ci troveremo ad affrontare: il cambio di spada va fatto quando uno dei due metalli non sortisce effetti sul nemico, e potremo sperimentare la cosa con sette tipi di avversari, ognuno dotato di caratteristiche peculiari nonché di un proprio approccio al combattimento.

La realizzazione tecnica è ottima sotto ogni punto di vista: gli sprite sono tutti ben disegnati, dotati di un'animazione discreta (niente a che vedere con la fluidità di Shadowalker, sia chiaro) e piuttosto vari nell'aspetto. Si muovono all'interno di stage davvero evocativi, dotati di uno scrolling con parallasse su due livelli di profondità ma soprattutto contraddistinti da un ottimo uso dei colori, con una predilezione per le tonalità cupe e spente, che rendono alla perfezione le atmosfere del gioco. L'azione viene accompagnata in modo efficace da una serie di musiche MIDI ben fatte e orecchiabili. Il sistema di controllo, infine, risulta studiato molto bene e unisce semplicità e immediatezza a un numero di azioni più alto della media: è un peccato che la risposta agli input non sia propriamente immediata.

Conclusioni

Multiplayer.it
ND
Lettori (3)
3.1
Il tuo voto

È ormai un bel po' di tempo che il mito delle conversioni "buttate lì" sta venendo sostituito da una tendenza decisamente opposta, caratterizzata da produzioni che non solo hanno una propria dignità, ma che aggiungono addirittura qualcosa all'originale. Ciò è dovuto, con ogni probabilità, a una maggiore consapevolezza dei mezzi a disposizione dei team di sviluppo, che talvolta devono fare i conti con la questione della massima compatibilità (escludendo le soluzioni tecniche più spettacolari) ma che riescono comunque a fare un ottimo lavoro. Come nel caso di The Witcher, che si rivela essere un action game molto interessante, ricco di spessore, tecnicamente molto ben fatto e anche piuttosto longevo. Tra i difetti di questa conversione c'è da annoverare sicuramente la risposta ai comandi, tutt'altro che immediata, e una generale linearità dell'azione, che tende a ripetersi. A parte questo, un titolo davvero consigliato.

PRO

CONTRO

PRO

  • Grafica ricca in quantità e qualità
  • Sistema di combattimento interessante
  • Buona atmosfera generale

CONTRO

  • Risposta ai comandi non immediata...
  • ...che toglie dinamismo e fluidità all'azione
  • Lineare e tendenzialmente ripetitivo