Modalità di gioco
Lo modalità disponibili sono tre: il classico “story mode”, una modalità torneo e un versus mode in cui è possibile sfidare un amico. Ovviamente la prima rappresenta il fulcro del gioco: al comando di Ippo e dei suoi compagni, dovremo affrontare un gran numero di incontri di boxe per scalare le classifiche e diventare campioni nelle varie categorie di peso. Tra un incontro e l’altro potremo assistere a delle lunghe, lunghissime sequenze animate (in real time) che servono per mostrarci tutto ciò che succede ai personaggi nel manga. Con un po’ di pazienza e di sopportazione, vista la levatura tecnica non proprio eccelsa delle cutscene in questione, è possibile accorgersi della fedeltà con cui vengono riprodotte su schermo situazioni tipiche dei manga sportivi “alla Mitsuru Adachi”: incontri nei bar, passeggiate serali (con tanto di rumori caratteristici), sfide verbali con gli avversari e quant’altro. È davvero un peccato che gli sviluppatori non abbiano reso queste sezioni “non interattive” più avvincenti, magari grazie a una realizzazione tecnica all’altezza della situazione. Anche il fatto che i numerosi discorsi siano semplicemente testuali (in Inglese) e neanche parlati contribuisce a rendere questi intermezzi noiosi, tanto che quasi da subito li si salta per procedere all’incontro del caso.
La seconda modalità di gioco, il torneo, ci permette di organizzare una competizione a eliminazione diretta di difficoltà variabile e ampiamente personalizzabile, sia per via dell’alto numero di personaggi a disposizione (ognuno dotato di caratteristiche peculiari), sia per il completo controllo che ci viene dato sugli incontri: è possibile agire su alcuni parametri che condizionano in modo tangibile ciò che accade sul ring.
Victorious Boxers 2 propone un approccio simulativo anziché arcade, con i combattenti che si affrontano senza l’ausilio di barre d’energia.
Modalità di gioco
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Sistema di combattimento
Come anticipato in apertura, Victorious Boxers 2 propone un approccio simulativo anziché arcade, con i combattenti che si affrontano senza l’ausilio di barre d’energia. Questa mancanza ci costringe a ricorrere a un pizzico di strategia e a “sacrificare” numerosi incontri per familiarizzare con il sistema di controllo e i colpi prima di raggiungere la consapevolezza di ciò che succede nel quadrato. Con i quattro tasti primari del Dual Shock 2 è possibile sferrare diretti e ganci, ma gli stessi colpi vengono modificati (e si trasformano in montanti) se contemporaneamente si tiene premuto uno dei tasti dorsali. I colpi cambiano anche a seconda della nostra posizione: se tiriamo un gancio destro subito dopo aver schivato in quella direzione, il pugno ha più potenza. In alcuni casi, e con alcuni personaggi, è inoltre possibile utilizzare una mossa speciale, nella fattispecie una sorta di “bullet time” che ci permette di avere il pieno controllo dello scontro per qualche attimo, in modo da poter piazzare un colpo vincente. Questo tipo di colpi è molto complicato da ottenere, in quanto una posizione sfavorevole o le braccia dell’avversario spesso ci impediscono di ottenere un impatto pieno, e non a caso pochi pugni affondati funzionano molto più di decine portati male. È questa la chiave per la risoluzione degli scontri: schivare in modo efficace è davvero difficile, quindi bisogna cercare di impedire al nemico di colpirci bene e trovare il momento giusto per piazzare delle batoste. A seconda del personaggio che comandiamo, la nostra resistenza agli atterramenti è variabile: il KO tecnico si verifica generalmente quando andiamo a terra tre volte in un round, ma una volta finita l’energia si finisce per non rialzarsi anche al primo atterramento, magari dopo aver passato due o tre round a prenderle di santa ragione. A questo proposito, bisogna anche dire che il gioco possiede una regolazione della difficoltà molto particolare: alcuni avversari sono davvero temibili; altri, magari sulla carta più forti, si rivelano dei facili bersagli per il nostro diretto destro. In ogni caso, il numero dei combattimenti è davvero elevato e tiene occupati per un buon numero di ore. [C]
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Realizzazione tecnica
Come già accennato nel discorso sulle cutscene, la grafica di Victorious Boxers 2 non fa gridare al miracolo. Anzi, si rivela decisamente scarna e non all’altezza delle attuali produzioni per PS2: benché i modelli poligonali utilizzati per i combattenti mostrano un buon livello di dettaglio, lo stesso non si può dire per tutto il resto: i palazzetti dello sport e le arene che fanno da sfondo ai combattimenti sono scarni e spenti, con un pubblico orrendo (delle “sagome”, nel vero senso della parola) e ripetitivo nelle forme. Durante le sequenze animate c’è una maggiore attenzione ai dettagli e gli scenari sono decisamente più vari, ma il risultato finale è comunque insufficiente. Il commento sonoro rispecchia per molti versi quanto accade per il comparto grafico: le musiche sono anonime, mentre gli effetti sono decisamente inappropriati. Più che a un incontro di boxe, sembrano appartenere a un film con Bud Spencer e Terence Hill! Si distinguono proprio i rumori tipici degli schiaffi nelle produzioni di serie B…
Commento
È molto complicato formulare un giudizio “giusto” per Victorious Boxers 2. Si tratta di un titolo tecnicamente povero, che però offre un livello di sfida di tutto rispetto e una meccanica che premia l’esperienza e la strategia, con un occhio di riguardo verso la prontezza di riflessi. Considerando il prezzo competitivo (questo prodotto appartiene a una linea budget), si tratta certamente di un acquisto consigliato se vi piacciono i giochi di boxe, tenendo però ben presente che impallidisce di fronte ai migliori esponenti del genere.
- Pro:
- Tanti avversari da affrontare o utilizzare nei tornei
- Meccanica di gioco coinvolgente
- Approccio simulativo, che premia la strategia
- Contro:
- Tecnicamente mediocre
- Sequenze animate noiose
- Difficoltà non sempre ben calibrata
Tratto dal manga “Hajime no Ippo”, pubblicato negli anni ‘90 in Giappone ma ancora inedito in Italia, Victorious Boxers 2 è un tie-in che non disdegna l’approccio simulativo al genere. La storia alla base del gioco ricalca in modo fedele gli eventi narrati nel fumetto, con il protagonista (Ippo Makunoichi) e i suoi compagni di allenamento che affrontano decine di incontri per raggiungere il top della propria categoria.