Come radere al suolo una città e vivere felici
War of the Monsters vi immerge in un’atmosfera tipica di quei vecchi B-movie sugli UFO che tanto andavano di moda negli anni 50, con una particolare attenzione al film “La guerra dei mondi”, ravvisabile fin dal filmato introduttivo. La prima partita a WotM è quanto di più caotico si possa immaginare. La rosa dei 10 combattenti (8 + 2 segreti) è molto varia e comprende tra gli altri un robot stile Mazinga, una specie di King Kong e una cavalletta gigante. Scelto il vostro alter ego vi trovere nella prima “arena”, una città di ragguardevoli dimensioni. Subito verrete attaccati dal bestione di turno che non avendo molto tempo da perdere con voi, vi tirerà per il collo, vi prenderà a pugni e calci e vi lancerà con una tale potenza che distruggerete di tutti gli edifici che si troveranno sulla vostra traiettoria, mostrando un'interattività con l'ambiente che ci circonda che ha quasi dell’incredibile. Ad un primo impatto i palazzi vedranno sbriciolate le facciate mettendo a nudo le strutture portanti e i vari piani. Man mano che subiranno altri danni inizieranno a perdere pezzi fino a collassare su se stessi o crollare su di un lato, dandovi la possibilità di schiacciare l’ avversario che inavvertitamente vi sia posizionato sotto. L’interazione prosegue con strade, ponti e mezzi di trasporto che potranno essere presi, usati come arma e scagliati contro il nemico, provocandogli così un danno variabile a seconda che si tratti di una semplice automobile o un’autocisterna. Come non citare poi i pali della luce o le travi, che una volta lanciate addosso al nemico gli si conficcheranno nel corpo, lasciandolo per un breve periodo di tempo inerme a qualunque attacco.
L’angolo della retrocensione: King of the Monsters 2
Spendiamo due parole per quello che può essere considerato l’ispiratore del titolo recensito. KotM 2 è un picchiaduro per Neo Geo del ’91, dove nei panni di 3 mostri giganteschi bisogna affrontare mostriciattoli e forze militari fino ad arrivare al boss di fine livello, affrontabile come in un normale picchiaduro. I livelli sono ispirati alle più famose città mondiali e sono tutti abbastanza corti, tuttavia lo scrolling libero permette di percorrerli in lungo e in largo. Durante la vostra avventura potrete usare calci o pugni oppure afferrare i palazzi (o qualunque cosa di pari dimensioni) e scagliarli contro il nemico. Distruggendo palazzi, mostri e aerei presenti sullo schermo otterrete power up di varia natura, dalla bomba alla mossa speciale fino all’immancabile vita aggiuntiva. La difficoltà del titolo si mantiene decisamente bassa fino al momento di affrontare il boss di fine livello, che si rivela sempre abbastanza ostico da sconfiggere, soprattutto a causa della vostra barra di energia si esaurisce in fretta. Come tutti i titoli per questa macchina (soprattutto i primi), KotM 2 soffre della scarsa longevità a fronte di un’ottima grafica, questo perché i giochi di questa macchina erano pensati per il mercato arcade e quindi dovevano ammaliare il giocatore per poi essere “consumati” in fretta. Per la cronaca la cartuccia occupava ben 78 MegaBit.
E’ tutto sotto controllo!
Il sistema di attacco prevede l’utilizzo di combo a base di pugni o calci oppure l’attacco a distanza, variabile di intensità e potenza a seconda del personaggio utilizzato. Il numero di combo è abbastanza basso ma sono disponibili mosse aggiuntive, effettuabili tramite la solità combinazione tasti-levetta. Lo scarso numero di mosse totali, oltre a rendere gli attacchi dei vari personaggi abbastanza simili tra di loro, rischia di rendere i combattimenti alla lunga ripetitivi. Fortunatamente è la stessa meccanica di gioco che incentiva la varietà d’azione con l’uso alternato di attacchi a distanza, combo e lancio di oggetti. Utilizzando i tasti L1+R1 potrete usufruire di un pratico lock-on, utile soprattutto nel caso dobbiate scagliare un auto o una trave addosso al nemico. L’attacco speciale invece è limitato all’utilizzo di globi rossi sparsi per l’arena: una volta posizionati nelle loro vicinanze è possibile eseguire una supermossa che può essere a corto o a lungo raggio, a seconda dell’evenienza. Oltre ai globi rossi, esistono altri due tipi di globi, verdi e blu. I primi aumentano l’ energia, mentre i secondi riempiono una seconda barra posizionata verticalmente sotto la prima. Questa si esaurisce man mano che attaccherete, soprattutto nel caso usiate l’attacco a distanza, fino a che una volta esaurita del tutto non potrete più attaccare. Capiterà spesso che durante il combattimento dobbiate interrompere i vostri propositi di annientamento per raccattare più globi possibili, diventando di conseguenza facile bersaglio per gli avversari. Ogni tot livelli vi verrà chiesto di affrontare un mega-boss, il quale si rivela sempre abbastanza ostico da sconfiggere, anche perché inizialmente faticherete a capire il punto esatto dove questo debba essere colpito per essere distrutto. Dopo ogni combattimento otterrete dei punti che vi serviranno per sbloccare personaggi, arene segrete, costumi alternativi e minigiochi. L’ottimo sistema di controllo non vi darà mai l’impressione che il vostro alter-ego sia troppo impacciato, pur se in verità certi personaggi risultano essere troppo lenti in alcune manovre, ma in generale sarete liberi di svolazzerete tra un palazzo e l’altro spuntando raggi a destra e a manca. Durante le prime partite avrete l’impressione di essere in balia degli avversari che spesso vi faranno rimbalzare qua e la senza che voi abbiate la possibilità di reagire efficacemente. Il problema iniziale è accentuato dal fatto che non essendoci una modalità di pratica avrete veramente poco tempo per provare le varie mosse, dato che gli avversari tendono ad attaccare senza lasciarvi un attimo di respiro.
Un elemento frequente invece è quello che vede i nemici coalizzarsi contro di voi, cosa che può risultare abbastanza fastidiosa durante la modalità avventura dato che rende eccessivamente impegnative alcune missioni.
Tu is megl che uan
War of the Monsters mostra il fianco nelle varie modalità single player. Le modalità aggiuntive sono abbastanza banali e strutturate in maniera discutibile, oltre che risultare tutto sommato simili. Che senso ha, ad esempio, una modalità tutti contro tutti se poi non è possibile sconfiggere i nemici fino a rimanere l’unico in arena? La stessa modalità principale è per nulla varia visto che qualunque personaggio voi scegliate i combattimenti seguiranno sempre la stessa solita sequenza. Fortunatamente a compensare la poca varietà delle modalità single player ci pensa la modalità a due giocatori. Giocare in due nelle varie arene si rivela un’esperienza parecchio divertente, sia nello scontro uno contro uno, ma soprattutto nella modalità tutti contro tutti, in cui le battaglie si trasformeranno così in duelli di capcomiana memoria, tra sfottò ed insulti di tutti i tipi. Nel caso i giocatori siano troppo lontani, lo schermo si divide due tramite split-screen per poi unificarsi quando i due si riavvicinano. Infine una menzione per i minigiochi, che pur non essendo di elevatissima caratura, si dimostrano un gradevole diversivo. Certo, se fosse stato possibile giocare in 4 contemporaneamente il divertimento sarebbe salito a livelli ancora più elevati, ma così com’è WotM va più che bene.
La fabbrica dei mostri
In ambito tecnico WotM riserva qualche gradevole sorpresa. Ad un’attenta analisi i modelli poligonali delle arene non denotano chissa quale complessità poligonale, ma tutto sommato non è che si possa pretendere più di così tenendo conto della mole di oggetti rappresentati su schermo. I palazzi si sgretolano e interagiscono con il giocatore che è un piacere, il tutto senza nessun tipo di rallentamento, anche in presenza di 4 personaggi contemporaneamente. Le arene hanno dimensioni variabili, alcune rappresentando vaste città, mentre altre limitandosi a rappresentare un disco volante o una centrale nucleare. I personaggi sono realizzati e animati egregiamente e le texture sono di buone fattura. Nulla di rilevante invece per quanto riguarda il comparto sonoro, che si limita a poche musiche stile anni 50 e ad effetti tutto sommato di buona fattura.
Commento
Data la meccanica di gioco, War of the Monsters potrebbe essere paragonato a Godzilla Melee per GameCube, o al massimo a PowerStone2 per Dreamcast, anche se a dire il vero la stessa definizione di picchiaduro gli sta' un po’ stretta. WotM rappresenta un titolo che probabilmente vince, ma non riesce del tutto a convincere. Il gioco purtroppo si rivela poco vario nelle modalità single player, tutte troppo uguali tra di loro. La stessa meccanica di gioco della modalità single player può venire a noia dopo un po’, dato che ripetere ogni volta la stessa sequenza di combattimenti, solamente per sbloccare qualche personaggio o arena in più, può far passar la voglia anche al più tenace dei giocatori, problema questo accentuato anche dalla scarsa varietà di mosse tra un combattente e l’altro. Fortunatamente c’è a modalità in doppio a sopperire in gran parte ai difetti del gioco a singolo. Giocato in due WotM diventa un’esperienza devastante (in tutti i sensi), capace di tenere incollati allo schermo per parecchio tempo. Con una più alta disponibilità di mosse, una maggior varietà nelle varie modalita ad un giocatore, e magari, con una bella opzione per 4 giocatori, WotM non avrebbe fatto fatica a conquistare pareri ben più entusiastici, ma anche così com’ è il titolo riesce comunque a fare la sua bella figura.
- Pro:
- Città devastabili in lungo e in largo
- Motore grafico valido e senza nessuna esistazione
- Parecchio divertente in doppio
- Contro:
- Poche mosse disponibili
- Modalità principale piuttosto ripetitiva
- Le altre modalità single player sono poco varie e mal strutturare
Quanti di voi non hanno mai sognato di essere alti come un palazzo e di andare in giro a radere al suolo intere città? Come dite? Nessuno? Beh, forse nella realtà un’idea del genere sarebbe considerata alquanto bizzarra, fortunatamente il mondo dei videogiochi può permettersi questo ed altro. Già ai tempi del vecchio Rampage era possibile calarsi nei panni di tre mostri giganteschi e girovagare per le città con lo scopo di distruggere quanti più palazzi possibile, evitando nel frattempo di farsi abbattere dalle truppe dell’esercito. In tempi più recenti alcuni di voi si ricorderanno la serie King of the Monsters per NeoGeo, dove esseri enormi si affrontavano in città che potevano essere rase al suolo, mentre edifici, torri o automezzi potevano essere usati come arma contro l’avversario. Alla Incog Inc. devono aver giocato parecchio a due titoli della serie perchè War of the Monsters in fin dei conti ne è una riproposizione più o meno fedele, con i dovuti adattamenti che un titolo per console a 128 bit comporta.