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Winning Eleven 6

Il Re è tornato! Dopo averci regalato lo strepitoso Pro Evolution Soccer, Konami torna a calcare i verdi campi di calcio con un ennesimo capolavoro, uscito nei mesi scorsi in Giappone. Ancora una volta la recensione e il commento finale sono affidati a Marzio Contessa.

RECENSIONE di La Redazione   —   24/07/2002
Winning Eleven 6
Winning Eleven 6

Ma partiamo dalle Calende Greche…..L’introduzione non è eccezionale, graficamente parlando, se non fosse per lo splendido accompagnamento sonoro offerto dalla magistrale voce di Freddy Mercury che, con la sua “We Are The Champions”, la rende al tempo stesso epica, potente ed emozionante. Subito dopo ci viene offerta la pubblicità dell’ultimo pallone creato dall’ADIDAS, il FEVERNOVA (che tra l’altro è anche il pallone degli amari mondiali di calcio) e questo fa anche capire perché le migliori textures sono proprio quelle della suddetta sfera…..A questo punto, arrivati alla schermata iniziale, iniziano i problemi, o quasi: è tutto scritto in jappo e solo gli appassionati della serie riusciranno a destreggiarsi comodamente fra i vari menu che sono rimasti pressoché gli stessi di PES. Comunque basta andare un po’ a tentativi per riuscire a fare praticamente tutto senza problemi. Per i meno “volenterosi” ecco una piccola traduzione delle voci (dall’alto verso il basso ): Partita Singola, Lega, Coppa, Master League, Allenamento, Edit, Opzioni. Come già detto sopra le opzioni sono pressoché le stesse dei passati titoli (PES in testa), con qualche novità decisamente ben accetta. Iniziamo con la parte relativa agli allenamenti. Grandiosa l’aggiunta di una modalità a punti in cui bisogna cimentarsi in una serie di prove quali: Dribbling, Torello, Lancio, Punizioni, Passaggio a 360° e Possesso Palla, con infine una prova che le racchiude tutte in sequenza. L’ottenimento di un punteggio superiore a 1000 sbloccherà dei giocatori segreti (tipo Valderrama o Savicevic) e, credetemi, alcune prove sono veramente toste! Altra novità è quella presente nella Master League che però ritengo giusta a metà. Infatti ora il gioco ha in sé un vero e proprio calciomercato, con cessioni, prestiti, rescissioni di contratto, ma di contro stipendi da pagare e ingaggi spesso molto alti e soprattutto nella modalità estremo dove avere giocatori forti è più una necessità che un lusso, e quindi è praticamente impossibile mantenere il bilancio in attivo se non si vince sempre (cosa altrettanto impossibile…almeno le prime partite ). Molto interessante in questo caso la presenza di giocatori del vivaio che costano pochissimo e possono essere migliorati tantissimo, previo inserimento nella rosa titolare; infatti, all’inizio, il nostro calciatore in erba sarà una vera e propria schiappa, ma, facendogli effettuare mosse efficaci e utili tipo assist o 1-2, sarà possibile aggiungere in seguito punti alle sue abilità, riuscendo magari a farlo diventare più forte di Maradona o Pelé. Altra aggiunta degna di nota è quella che permette di modificare la bandiera, il nome e la divisa di una squadra in maniera totale; è possibile accedere anche ai colori ufficiali nonché alla sigla!

Winning Eleven 6
Winning Eleven 6

Nei settaggi dell’ incontro è ora possibile scegliere il grado di rotazione della telecamera che, al suo massimo, la rende uguale a quella del vecchio WE3 Final Version per PSX. Infine si può scegliere quanto l’intelligenza artificiale possa intervenire nell’assegnazione del giocatore più vicino alla palla tra un ventaglio di dieci tacchette, che vanno dalla libertà totale alla scelta imposta da parte dell’ Emotion Engine. Passando all’aspetto che sicuramente preme la maggior parte dei fan della serie, ovvero la giocabilità, posso solo dire e ribadire per l’ennesima volta che ci troviamo in presenza dell’attuale re indiscusso delle simulazioni calcistiche, anche se non esente da qualche difettuccio qua e là, ma d'altronde, se non ci fossero, come si potrebbe migliorare un prodotto perfetto!? La cosa che più da fastidio è che, come nei precedenti episodi, quando il computer ha deciso che un giocatore deve correre da una parte non si può fare nulla per impedirglielo, oppure lo stesso invece di correre al massimo della velocità va come fosse una lumaca. C’è poi l’aspetto che riguarda i giocatori che si freezano in area di rigore che, seppur non frequentissimi, risultano abbastanza irritanti. Un piccolo appunto solamente per le dimensioni eccessive del radar che nella modalità con telecamera più lontana tende a coprire la parte bassa del campo con relative sparizioni di giocatori e confusione generale. Ultima, ma non meno importante, è l’assenza del selettore 16:9 e di una qualsivoglia regolazione dello schermo che sarebbe di certo molto gradita nella trasposizione occidentale. Bisogna ad onor del vero citare la presenza di occasionali rallentamenti soprattutto in caso di telecamera lontana ma suppongo che l’utilizzo dell’HDD li elimini completamente. Tornando al gameplay, non si può non elogiare la semplicità con cui si riesce a realizzare fitte e spettacolari trame di passaggi, nonché tiri e azioni di tutti i tipi, quasi fosse una vera partita di calcio. Descrivere il feeling e le emozioni che si provano nel guidare il proprio alter ego virtuale è molto difficile ma posso solo dirvi che questo è quanto di più realistico possa offrire il mercato oggi.

È stata ampliata la rosa di animazioni ora decisamente più fluide, il che rende ovviamente il tutto più realistico. Meraviglioso il “tocco” di palla e non da meno la nuova finta realizzabile con la combo R2+tasto direzionale in prossimità di un avversario. I portieri svolgono il loro lavoro egregiamente senza risultare né brocchi ne supermen e danno discreta sicurezza. Finalmente eliminato il bug che faceva uscire il GK leggermente spostato rispetto la traiettoria dell’avversario. Da vicino i modelli poligonali sono abbastanza simili ai giocatori veri ma ovviamente più si allontana la visuale più i giocatori tendono ad assomigliarsi tutti. Molto belli gli stadi e i disegni dell’erba fatti dagli “abili giardinieri” della KCET . È stato ancora usato il vecchio Renderware come piattaforma di sviluppo, ma se questi sono i risultati…ben venga anche per le prossime versioni. Immancabile, fortunatamente, la voce del mitico John Kabira, che con i suoi ^Shooto^ ha cresciuto e svezzato un’intera generazione di persone. Grafica eccellente, giocabilità elevata, completezza di opzioni, J.Kabira come commentatore….. cosa state aspettando, correte immediatamente ad acquistare una console Jappo in bundle con il gioco perché qualunque sia la data di uscita della versione PAL non si può aspettare oltre! Avevo una vita sociale, poi è arrivato Winning Eleven 6……..

    Pro:
  • Giocabilità
  • Longevità
  • Realizzazione
  • John Kabira
  • Grafica
    Contro:
  • Radar
  • "Freezazione" (ma si dirà?!) dei giocatori
  • Occasionali rallentamenti

Winning Eleven 6
Winning Eleven 6

Anche questa volta KCET ha centrato nel segno. Anche questa volta è riuscita nell’arduo compito di migliorare un gioco di per sé quasi perfetto. Dico quasi perché dopo giorni e giorni passati con gli amici a fare sfide su sfide, ti accorgi di tutte le piccole sfumature che renderebbero un ottimo titolo un vero e proprio capolavoro, ma non sempre i programmatori riescono con i seguiti a creare un prodotto superiore al precedente, e chi vive la scena videoludica mondiale con sufficiente assiduità sa che quei numerini (tipo “Pinco Pallino 6” ) vicino al titolo dell’anno precedente non sempre stanno ad indicare una vera evoluzione del gioco. Questa volta, a differenza del passato, la prima impressione non è stata affatto spiazzante, anzi, devo dire che il lavoro svolto dal gruppo di Tokio è stato più che mai volto ad un miglioramento del gameplay di WE5 che ad uno stravolgimento dello stesso. Quando per la prima volta giocai a WE5 rimasi molto deluso dalla fisica dei giocatori, ora invece non posso non inchinarmi di fronte alla nuova risposta dei comandi che semplifica e snellisce non di poco la macchinosità dei giocatori dei PES (Pro Evolution Soccer).