Ormai prossimo al rilascio, fissato per il 24 maggio 2012, Tom Clancy's Ghost Recon: Future Soldier si è nuovamente presentato in forma giocabile durante un recente evento a Milano, organizzato appositamente da Ubisoft per permetterci di provare finalmente con mano la cooperativa per quattro giocatori. La particolare modalità multiplayer sarà disponibile affrontando la campagna principale e, come abbiamo scoperto, è destinata ad alzarne drammaticamente la godibilità.
Keep it quiet
Insieme ad altri tre colleghi della stampa italiana ci siamo fatti strada nel contesto rurale che fa da sfondo alla decima missione della campagna (saranno in tutto 14), denominata Martello Del Valore: una boscosa regione del Caucaso costellata di pattuglie nemiche. Obiettivo finale, raggiungere una fattoria, eliminare tutta la resistenza e aspettare l'estrazione. Un proposito sulla cui apparente semplicità ci siamo dovuti ben presto ricredere. Come già appurato in passato, Future Soldier non abbraccia il run&gun tipico di molti esponenti della concorrenza, enfatizzando la necessità di operare il più possibile in stealth e soprattutto la cooperazione tra i quattro compagni di squadra.
Incrociata la prima pattuglia abbiamo potuto vedere all'opera il tagging, operazione fondamentale per coordinare le eliminazioni sul campo di battaglia: prima di far cantare le armi è infatti bene effettuare un meticoloso controllo del territorio immediatamente circostante, così da scoprire numeri e posizioni della guarnigione avversaria. Quest'operazione può essere condotta sia a vista, mirando i nemici con le ottiche standard dei fucili e taggandoli con il dorsale destro, sia tramite un drone (sarà opportuno portarne sempre più di uno in squadra), un piccolo robot aereo controllabile da remoto. L'interfaccia di gioco aiuterà la coordinazione, ponendo sopra la testa di ogni avversario taggato una piccola icona numerata, da uno a quattro. Una volta completata questa necessaria preparazione, starà ai giocatori "dividersi" i nemici e mettere a segno un'eliminazione congiunta. Non tutto è facile come sembra: durante la nostra prova abbiamo dovuto fare i conti con l'intelligenza artificiale nemica, la quale mantiene in costante movimento i soldati avversari, talvolta rendendo molto impegnativo tenerli a tiro durante il conto alla rovescia per il tiro simultaneo.
Non solo, lo studio dei percorsi di pattuglia dovrà essere effettuato tenendo presente che l'individuazione da parte di un nemico di un compagno eliminato farà scattare immediatamente l'allarme, rendendo necessaria un'attenta selezione dei bersagli. Già sin da queste prime battute, Ghost Recon: Future Soldier si delinea come un sparatutto fortemente contraddistinto dall'elemento tattico di squadra. Gettarsi a capofitto nell'azione (disattivando così la tuta Optic Camo, la quale funziona solo in basso profilo), dimenticarsi del tagging o più semplicemente separarsi troppo spesso dalla squadra porterà irrimediabilmente a far scattare l'allarme. Questo non si tradurrà automaticamente in un game over, lasciando alla squadra la libertà di provare a concludere la schermaglia a viso aperto, ma spesso il numero delle forze nemiche e il loro equipaggiamento renderà l'impresa quasi impossibile.
Cura al dettaglio
Di pattuglia in pattuglia ci siamo addentrati sempre più dietro le linee nemiche, giungendo infine alla vasta fattoria. Vero incubo tattico per qualunque infiltratore, quest'ultima è innanzitutto preceduta da un fossato, che impone una decisiva scelta tra approccio frontale sul ponte o defilarsi scendendo nel canale, ma soprattutto dotata di diverse strutture abbastanza elevate da rappresentare punti strategici ottimi per le vedette. La necessità di identificare per primi i bersagli sensibili e coordinare le eliminazioni diventa qui assoluta, dato che un allarme all'interno della fattoria scatenerebbe contro la squadra un piccolo esercito.
Il level design si è mantenuto molto semplice ed essenziale anche in questa fase finale: poche coperture ben distribuite, caseggiati sviluppati su più livelli, strutture elevate. Non ci sono percorsi complessi o idee rivoluzionare, più che altro aderenza a situazioni tattiche alla cui verosimiglianza contribuisce soprattutto l'intelligenza artificiale nemica. Qualche incidente di percorso ci ha permesso di provare a fondo l'arsenale, riprodotto con attenzione al feedback (rinculo e animazioni conseguenti agli impatti sono credibili). Così come per altre componenti del gameplay non si può parlare di realismo, laddove Future Soldier propone più che altro una formula che cerca di mantenersi divertente da giocare nonostante il notevole impegno richiesto a causa di un livello di difficoltà nettamente sopra la media, perlomeno quando si gioca in compagnia. Ci sono diversi altri dettagli degni di nota che rendono Ghost Recon: Future Soldier godibile, non solo relativi alle dinamiche di squadra: vale la pena infatti citare la pulizia e funzionalità dell'interfaccia di gioco, che con un mix di sovraimpressioni "olografiche" unisce stile ed efficacia, rendendo ad esempio più facile coordinarsi con i compagni durante le eliminazioni di gruppo.
Non solo, anche il sistema di coperture è stato curato nel dettaglio: la pressione del tasto A (o X su PlayStation 3) mette immediatamente il nostro alter ego al riparo, consentendo successivamente rapidi spostamenti verso le successive coperture grazie ad un elegante indicatore di destinazione che si manifesterà semplicemente spaziando con lo sguardo sul campo di battaglia: una nuova pressione mantenuta del tasto sarà sufficiente per far sì che il nostro uomo si sposti automaticamente verso il nuovo riparo. Particolari attenzioni sono state riservate anche alla visuale: può sembrare un vezzo, ma poter spostare la posizione della telecamera decentrata a destra o a sinistra del protagonista alla semplice pressione dell'analogico sinistro si rivela in certi casi molto utile, e il passaggio alla visuale in prima persona (automatico durante il fuoco mirato) risulta fluido, mai d'intralcio.
Guerriglia
Nella seconda metà della nostra prova abbiamo messo da parte la modalità storia per dedicarci a Guerriglia, soluzione di gameplay ispirata all'Orda di Gears of War, naturalmente riletta in chiave tattica. Mappe di piccole dimensioni metteranno i quattro giocatori a confronto con ondate progressive e sempre più numerose di nemici, chiedendo ai compagni non solo di sopravvivere, ma anche di difendere un quartier generale "virtuale", delimitato da un apposita sovraimpressione dell'interfaccia. Sarà dunque necessario eliminare i nemici velocemente, così da evitare che si avvicinino eccessivamente ai confini del piccolo fazzoletto di terra da difendere.
Per quanto possa sembrare superfluo in queste circostanze più concitate, il tagging dei nemici si è rivelato ancora una volta molto utile per far sì che tutti e quattro i partecipanti abbiano costantemente la situazione sotto controllo, e non rischino di perdere di vista le minacce più importanti. Oltre al classico drone, è possibile utilizzare anche speciali granate non offensive in grado di scannerizzare limitate aree della mappa per un certo lasso di tempo, taggando automaticamente tutte le minacce. La comunicazione e il lavoro di squadra sono naturalmente fondamentali anche in questa modalità, così da rianimare gli eventuali compagni caduti e mantenere il quartier generale sempre libero, oppure aggirare le minacce più ostiche, come veicoli o nemici equipaggiati con scudi antiproiettile. Tra un'ondata e l'altra sarà possibile sfruttare i trenta secondi di tregua per fare provviste di munizioni e granate presso appositi punti di ricarica ed eventualmente cambiare l'arsenale equipaggiato. A rendere l'azione più variegata ci pensano i bonus: superato un certo numero di ondate tutti gli appartenenti alla squadra otterranno degli aiuti monouso, come un missile guidato o il tagging istantaneo di tutte le minacce sulla mappa, chiaramente da tenere da parte per i momenti più difficili. Il poco tempo a disposizione e i diversi reload non ci hanno permesso di proseguire oltre la nona ondata, confermando come il livello medio di difficoltà sia piuttosto elevato anche in questa parte di gioco.
Per quanto Future Soldier sia innanzitutto uno sparatutto tattico, fatto di azioni lente e ragionate, il sistema di coperture fluido e l'arsenale convincente gli permettono di funzionare bene anche in una modalità più dinamica, un risultato possibile grazie al buon bilanciamento generale del gameplay. Dal punto di vista puramente tecnico il titolo è ancora in fase di polishing, ma mostra già buone qualità quanto a densità poligonale e comparto animazione.Punto di domanda invece sulle texture, a detta degli sviluppatori ancora provvisorie. Nel complesso, la nostra prova ha rivelato ottimi spunti per quanto riguarda il gameplay cooperativo, sia durante la campagna sia nella modalità Guerriglia: Future Soldier è un titolo apparentemente molto bilanciato, e se questo buon lavoro sarà esteso a tutte le missioni della campagna e alle restanti modalità multigiocatore, i fan della serie potrebbero finalmente dirsi ripagati della lunga attesa.
CERTEZZE
- Gameplay impegnativo e bilanciato
- Meccaniche cooperative ben sviluppate
DUBBI
- Da soli sarà altrettanto divertente?