Per Naoki Yoshida, a capo del team di ristrutturazione del disastroso Final Fantasy XIV, il palcoscenico del Gamescom 2012 è stato il momento della verità. Sviluppare una fantomatica versione 2.0 della quattordicesima Fantasia Finale era l'unico modo per venire a capo dei tantissimi problemi del software, buttato sul mercato alla meno peggio circa due anni fa, una scelta superficiale che è costata a Square Enix perdite di milioni di yen e un danno d'immagine di proporzioni catastrofiche.
Un'impresa impossibile per molti, ma che il nuovo direttore - subentrato al posto di un inetto Hiromichi Tanaka - ha intrapreso con coraggio e determinazione. Final Fantasy XIV è oggi un prodotto un po' più godibile rispetto a quello proposto nel 2010, ma per Yoshida non c'era nulla da fare: solo una tabula rasa avrebbe potuto salvare capra e cavoli. A Realm Reborn è il sottotitolo di questa nuova incarnazione del gioco, contraddistinta anche da un quattordici romano alterato che sembra quasi un quindici, come a dire che è un gioco completamente nuovo e qualcosa di nettamente diverso.
Raise III. Please. Thank you.
E non è semplice propaganda ma la pura verità: il team di Yoshida ha letteralmente rivoltato come un guanto non solo il codice originale, ma anche quanto cambiato in questi ultimi, travagliati anni di sviluppo. Dopo essersi mostrato solo in qualche foto e illustrazione, seguite poi da uno spettacolare trailer in computer grafica,
Final Fantasy X|V: A Realm Reborn si è presentato alla GamesCom 2012 in una forma che ha convinto tutti del lavoro titanico degli sviluppatori, a cominciare dal motore grafico nuovo di zecca, decisamente più convincente e sopratutto molto più scalabile rispetto al mattone che era il precedente. I giochi di ombre e la veste grafica rinnovata sono davvero spettacolari, anche se bisogna vedere come si comporterà il software in versione PlayStation 3. Yoshida ha fortemente voluto mettere fine alle critiche rivolte alla staticità estetica di Final Fantasy XIV, ridisegnando da zero ambientazioni e mappe con la scusa di Dalamud, la gigantesca meteora che si sta abbattendo sul mondo di Eorzea-versione-uno proprio in questi giorni, una catastrofe che dovrebbe cambiare il volto del pianeta e cancellare quelle curiose porzioni di territorio che si ripetono mezza dozzina di volte per mappa.
Le nuove aree saranno molto più interessanti da esplorare e la graditissima aggiunta del salto, inspiegabilmente assente in origine, concederà una maggior libertà di movimento. Yoshida ha anche dimostrato la possibilità di saltare quando ci si trova a cavallo dei Chocobo, che adesso si materializzano in un attimo proprio come le cavalcature di qualunque altro MMORPG moderno sul mercato. Non sembra essere soltanto questo però il punto di contatto tra il nuovo Final Fantasy XIV e la concorrenza: Yoshida, fan del genere e accanito ex giocatore di World of Warcraft, ha più volte menzionato il colosso Blizzard come rispettoso termine di paragone. Non a caso sembra essere stata abbandonata definitivamente la macchinosa struttura delle Levequest in favore di un più tradizionale sistema di hub dove trovare gli NPC con il punto esclamativo giallo sulla testa desiderosi di affidarci qualche missione.
Phoenix Down!
A quanto pare Final Fantasy X|V: A Realm Reborn sarà un MMORPG di tipo theme-park a tutti gli effetti. Naoki Yoshida ha spiegato che comunque non verrà meno l'attenzione nei confronti della storia, che si svilupperà seguendo tre linee narrative principali. Tanto per cominciare, si continuerà a parlare di Dalamund e degli effetti che ha avuto il suo contatto con il pianeta, a quanto sembra infatti il gioco sarà ambientato in un lontano futuro di Eorzea. Tornerà in scena anche l'impero di Garlean, principale antagonista nella storia dell'attuale Final Fantasy XIV, che a quanto pare non ha rinunciato alle sue mire di conquista.
Infine, avranno un ruolo importante i Primal, praticamente gli eoni/esper di Eorzea: pare che siano venerati dalle tribù indigene del pianeta e che la loro esistenza stia lentamente consumando l'energia del mondo stesso. Ricordiamo tra l'altro che qualche tempo fa si è parlato della possibilità di "catturare" queste potenti divinità, cosa che richiederà lo sforzo di più giocatori contemporaneamente. In qualche modo, Yoshida manipolerà la storia per giustificare anche la possibilità, finalmente, di selezionare il sesso femminile dei Roegadyn e quello maschile dei Mi'qote, precedentemente inaccessibili. Per quanto riguarda il gioco vero e proprio, il team manterrà in qualche modo la struttura dell'attuale Final Fantasy XIV, tant'è che gli attuali giocatori conserveranno i loro progressi e i Job sbloccati nel passaggio tra la versione corrente e A Realm Reborn. Gli sviluppatori sembrano però voler riporre molta più enfasi sui Job classici del franchise, piuttosto che sulle discutibili "discipline" basilari con cui si iniziava a giocare Final Fantasy XIV. Sullo showfloor, Yoshida ha mostrato una breve demo della versione alpha giocando nei panni di un Dragoon, a quanto pare il Job più caratteristico e amato dai fan della saga, e mostrando per qualche minuto il nuovo sistema di combattimento, già adesso nettamente più frenetico e dinamico di quello originale. Gli sviluppatori sembrano aver voluto eliminare i tempi morti con un maggior numero di abilità utilizzabili in tempo reale e l'indicatore dei Technical Point già carico a inizio scontro che viene consumato da attacchi e magie.
Yoshida ha anche mostrato brevemente il nuovo sistema Limit Break che rimpiazzerà i Battle Regimen. Non è esattamente chiaro come funzioni, ma a quanto pare i giocatori potranno innescare individualmente queste "combo" che ricordano le Skillchain di Final Fantasy XI, generando attacchi devastanti come l'evocazione di una meteora mostrata dal direttore. Per utilizzare le Limit Break si dovrà però riempire un indicatore, sopratutto tramite il sistema Fine Play che "premia" i giocatori che combattono al meglio, per esempio parando tempestivamente gli attacchi nemici. Sulla carta è tutto molto interessante e siamo ansiosi di scoprire come si svilupperà il gameplay nella Beta prevista per l'autunno. Il gioco al momento sembra promettere davvero benone, Naoki Yoshida ha svolto indiscutibilmente un lavoro straordinario e possiamo tranquillamente affermare che il suo Final Fantasy X|V sembra avere molto più "feeling da Final Fantasy" degli ultimi capitoli. Incrociamo le dita.
CERTEZZE
- Migliore del XIV originale
- Requisiti di sistema più accessibili
- Feature e meccaniche più moderne
DUBBI
- La cattiva pubblicità dell'originale sarà difficile da cancellare
- Nuove meccaniche da verificare