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Allenare non fa mai male

La nostra prova su strada della nuova carriera di FIFA 13!

PROVATO di Antonio Fucito   —   14/09/2012

Tutti vorrebbero fare carriera, nella vita come in FIFA 13, tanto più che nel titolo di Electronic Arts questa modalità rappresenta quella più giocata/ambita/criticata, ed ha il compito soprattutto di tenere a galla la parte offline del titolo per i giocatori a cui non piace gareggiare online. Scontato quindi il fatto di aver dedicato una buona parte della nostra visita agli studi di EA di Vancouver a questa modalità, che propone diverse novità interessanti.

Allenare non fa mai male

Assieme a Santiago Jaramillo, sviluppatore capo della Carriera, abbiamo visto e provato tutto (beh, molto) quanto questo pezzo importante dell'offerta di gioco ci mette a disposizione. In primis e a grande richiesta la possibilità di allenare le nazionali, che offriranno un ingaggio in seguito a buone prestazioni con la squadra di club e che permetteranno di prendere parte ai vari gironi di qualificazione e competizioni internazionali.

Il Mister

In fase di creazione della Carriera é possibile decidere se tassare le vendite per rendere il tutto più in linea a quanto accade nel calcio reale (col cavolo che lo faccio direbbe qualcuno!) oppure se cominciare da subito con le coppe per le squadre che ne partecipano. Finalmente si può essere licenziati a stagione in corso, magari se si é chiesto un aumento di budget senza risultati sul campo, ed il proprio agente potrà cercare un impiego durante tutto l'anno, magari alla corte di qualche sceicco che fabbrica soldi dalla mattina alla sera.

Allenare non fa mai male

Una carriera da allenatore/manager non sarebbe tale senza la parte di calciomercato, che in FIFA 13 é stata potenziata soprattutto in termini di varietà e realismo. Ad affiancare il valore del cartellino di ogni giocatore c'è n'é uno più importante, spesso non scritto: quello di mercato. Prendiamo ad esempio uno a caso, Cavani, il cui cartellino magari potrebbe essere pari a quaranta milioni di euro, ma per portarselo a casa ne sono necessari almeno cinquanta. La stessa cosa vale verso il basso, in generale ci sono più variabili sia in fase di acquisto che di vendita (é possibile richiedere una valutazione del giocatore mediante opzione apposita), ulteriormente arricchite dal fatto che, finalmente, é possibile aggiungere contropartite tecniche in aggiunta al denaro sonante. Gli stessi trasferimenti operati dal computer sembrano essere più credibili, le squadre più ricche tenderanno a non vendere i loro giocatori di qualità, a differenza del passato, e quelle più piccole sfrutteranno maggiormente i propri giocatori come pedina di scambio.

Allenare non fa mai male

Dulcis in fundo il settore giovanile e la curva di crescita dei giocatori, ampiamente criticate l'anno scorso e qui migliorate; le giovani promesse continueranno a crescere "bene" anche quando sono in prima squadra e non vengono impiegate in ogni partita, il miglioramento quindi sarà realistico e coinvolgerà soprattutto le doti atletiche nei primi anni, per concentrarsi su quelle di visione di gioco fino ai trenta, e continuare sulle caratteristiche mentali. Questo dovrebbe garantire un "ricambio generazionale" completo, con nuove stelle che vanno a sostituire quelle appassite o che vanno a giocare in campionati in posti da sogno ma lontani dal nostro paese. Questo é quanto per la Carriera, diverse stagioni al comando di una squadra di calcio potranno sancire o meno il suo miglioramento rispetto al passato!