Con l'attuale Campionato del Mondo di F1 alle ultime battute e il racing game su licenza ad esso dedicato sugli scaffali (digitali e non), per Codemasters è finalmente giunto il momento di lanciarsi anima e corpo al misterioso, quanto attesissimo, prossimo capitolo della serie, annunciato con orgoglio - e non poca sorpresa - durante la presentazione ufficiale dell'edizione 2014 e promosso come vero e proprio punto di svolta dagli sviluppatori britannici.
Sebbene non si abbiano dettagli specifici sul prodotto, non essendo stato mostrato, ad oggi, nemmeno uno screenshot, le informazioni centellinate da Codemasters indicano indubbiamente un nuovo corso, che, almeno dal punto di vista delle tempistiche, soddisferà appieno gli appassionati della disciplina motoristica per eccellenza. Da quando la prestigiosa licenza della F1, nel maggio 2008, è finita in mano alla software house fondata dalla famiglia Darling, infatti, i cinque capitoli pubblicati sono sempre usciti nel periodo autunnale, a una manciata di Gran Premi dal termine della stagione e dunque con un appeal "ridotto" rispetto alle serie sportive lanciate parallelamente all'avvio dei relativi campionati. Fortunatamente, con F1 2015, le cose cambieranno, e vedremo così il primo capitolo della serie esordire nel mese di Marzo, quando storicamente viene disputata la prima gara iridata delle velocissime monoposto. Per i videogiocatori, tuttavia, la notizia più interessante risiede nell'essenza stessa di F1 2015; si tratta infatti di un'opera espressamente plasmata per le console di nuova generazione (e PC) che si affrancherà dal punto di vista tecnico dalle iterazioni precedenti, legate ancora al vecchio, solido motore Ego Engine, dal quale gli sviluppatori hanno estratto ogni risorsa disponibile. Non conoscendo alcun dettaglio del gioco, in questo speciale fantastichiamo sulle feature e sulle migliorie che sarebbe interessante - e talvolta auspicabile - trovare nel nuovo racing game di Codemasters.
Le nostre aspettative per il primo, vero F1 di nuova generazione
Ecclestone docet
Con la discussa introduzione dei motori V6 turbo-elettrici al posto dei tradizionali V8 aspirati, quest'anno è avvenuta una vera e propria svolta epocale nel regolamento tecnico della F1, che ha portato in dote - oltre alle immancabili polemiche - tutta una serie di variabili che hanno profondamente influenzato il comportamento delle vetture. Ne abbiamo discusso approfonditamente nella nostra recensione di F1 2014, che, lo ribadiamo anche in questa sede, si tratta di un buon titolo capace di restituire - volante alla mano - le importanti novità introdotte rispetto all'iterazione 2013. Non tutti hanno saputo cogliere la suddetta evoluzione nel gameplay, probabilmente frenati dal discutibile "copia e incolla" nel comparto tecnico o dai test eseguiti col joypad, incapaci di veicolare a fondo tutti i feedback che un modello di guida ibrido (ma comunque tendente alla simulazione) può e deve fornire: proprio per la bontà dell'operato di Codemasters compiuto sotto questo specifico aspetto, è esattamente nel gameplay di F1 2015 che non ci aspettiamo sensibili passi in avanti come quelli saggiati quest'anno.
La serie, del resto, non può permettersi di uscire dall'orbita del mercato di massa, e sarebbe irresponsabile - per quanto gradita ad alcuni - un'ipotetica trasformazione in simulatore di guida puro alla stregua di Assetto Corsa, sebbene disabilitando tutti gli aiuti e con una buona periferica di guida, F1 si sia sempre difeso piuttosto bene nella profondità di alcune dinamiche. Ipotizzando un semplice lavoro di rifinitura su questo versante, magari arricchito da un ulteriore ampliamento di parametri e algoritmi fisici in gioco, il Regolamento Tecnico 2015, varato a Montecarlo la scorsa estate, non prevede infatti innovazioni tali da influenzare la struttura portante delle F1 appena introdotte. Le limitazioni maggiori, per il prossimo anno, riguarderanno soprattutto lo sviluppo delle monoposto, con un ulteriore abbattimento per le cosiddette sessioni di test pre-stagionali passati da 4 a 3 settimane, così come passeranno da 4 a 2 le sessioni collettive. Se ciò non bastasse a metter i bastoni fra le ruote delle scuderie, sono stati ridotti a soli 8 giorni i test per ingegneri e piloti al fine di valutare l'affidabilità delle vetture, che diventerà un fattore ancor più determinante per chi vuol puntare ai gradini più alti del podio. Non saranno poche le polemiche relative alla questione sicurezza, soprattutto per la guida sul bagnato. Verranno altresì ridotte, da 5 a 4 durante la stagione, le possibilità di sostituire le cosiddette Power Unit (i nuovi "cuori pulsanti" delle F1 moderne), che in caso di cambio costringeranno i piloti a schierarsi a fondo griglia e non più dalla pitlane. Verrà ulteriormente ampliato il parco chiuso, riducendo così anche il lavoro dei meccanici durante il weekend di gara, e saranno introdotti nuovi limiti sia nell'utilizzo della galleria del vento che nel numero di interventi possibili sulle Power Unit (48% delle componenti sostituibili col sistema a "gettoni"), oltre che delle operazioni gestite dalla CPU nei sistemi di fluidodinamica computazionale (CFD), da 30 a 25 Teraflops al secondo. Insomma, tutte modifiche importanti che, come specificato, andranno a influenzare più l'affidabilità delle monoposto che altro, un elemento che nel gioco di Codemasters potrebbe tradursi in una maggiore percentuale di guasti e problematiche durante i vari Gran Premi, ma nulla di più. Innovazioni importanti dal punto di vista del gameplay potrebbero arrivare nel 2016, quando la FIA dovrebbe proibire l'utilizzo delle iconiche termocoperte e conseguentemente la Pirelli dovrebbe ampliare il diametro degli pneumatici. Staremo a vedere.
Bandiera gialla
Il Regolamento Tecnico della F1 abbraccia naturalmente anche il sistema delle bandiere, e uno degli aspetti dove la serie Codemasters può ancora migliorare è indubbiamente questo. Sebbene negli ultimi due anni le problematiche peggiori siano state rettificate, permane ancora un certo grado di casualità in caso di contatto con gli avversari, con i solerti commissari di gara pronti a comminare una penalità al giocatore anche se l'infrazione viene commessa dalle vetture controllate dalla CPU. Insomma, un sistema più preciso e meno legato alla sorte sarebbe sicuramente gradito. Lo stesso discorso può essere fatto per il sistema dei danni, governato da algoritmi che sin troppo spesso sembrano più legati al caso che ad altro.
Come abbiamo riportato nelle nostre ultime recensioni, non sempre si riesce a percepire il limite di rottura di musetti, sospensioni e appendici varie, e un sistema più accurato in tal senso sarebbe decisamente auspicabile, magari con la possibilità di danni sensibili anche alle altre componenti delle monoposto. Da questo punto di vista, tuttavia, si narra di ipotetiche misure restrittive volute dalla FIA stessa, che non vorrebbe promuovere l'immagine di una F1 pericolosa, un po' come le case automobilistiche che non permettono accartocciamenti o vetture in fiamme nei vari simulatori disponibili sul mercato. Che poi si lascino a manovrare gru lungo le vie di fuga durante i nubifragi - senza le dovute precauzioni - è un'altra storia. Per gli amanti degli incidenti su quattro ruote sarà sicuramente meglio rivolgersi altrove, magari a Wreckfest di Bug Bear, erede spirituale di Flat Out (a sua volta ispirato da Destruction Derby dei compianti Psygnosis) e conosciuto inizialmente col nome di Next Car Game. Per quanto concerne l'Intelligenza Artificiale, al netto di qualche tamponamento di troppo, il lavoro di rifinitura svolto dalla software house britannica in questi anni è stato decisamente positivo, ed è un piacere affrontare Gran Premi - ad un livello di difficoltà adeguato - ove i piloti avversari si lanciano in sorpassi e manovre agguerrite, in grado di esaltare i confronti più serrati. La "scientificità" della F1 potrebbe non beneficiare dell'eventuale introduzione di ipotetici Drivatar alla stregua di quelli presenti in Forza Motorsport 5 e Forza Horizon 2, una soluzione del tutto ipotetica vista la natura multipiattaforma dell'opera e le ingenti risorse da investire nel Cloud e nei server, che verosimilmente solo colossi come Microsoft possono permettersi di offrire nei propri prodotti. Sotto il profilo dell'intelligenza artificiale, comunque, la serie ha raggiunto risultati piuttosto maturi e solidi, e sarebbe necessario solo un maggior livello di rifinitura, magari aggiungendo stili di guida ed errori più affini a quelli dei piloti reali. Uno degli aspetti che più ci preoccupa per il nuovo F1 2015, alla luce di ciò che è avvenuto per alcuni titoli seriali all'esordio sulle console di nuova generazione, è l'ipotetico taglio alle modalità di gioco e un numero di opzioni ridotto. Del resto, poiché il gioco uscirà in concomitanza con l'avvio del Campionato del Mondo 2015, sarà ad esempio impossibile avere la storica e apprezzata Modalità Scenario, che permette di rivivere alcuni momenti salienti della stagione in corso. Alla stregua di Fifa, tale feature potrebbe essere introdotta in chiave dinamica e aggiornata in corso d'opera dagli sviluppatori in base a ciò che avviene sulle piste del circus. Sarebbe decisamente gradito anche il ritorno della modalità classica, tuttavia, considerando il lavoro richiesto per sviluppare un nuovo motore di gioco, dubitiamo che essa sarà disponibile sin dal primo capitolo pensato per console next-gen.
Che bel musetto
Ciò che tutti si aspettano dalla prima iterazione next gen di F1, è indubbiamente un deciso boost sotto il profilo puramente tecnico ed estetico. Del resto, come sottolineato in sede di premessa, l'Ego Engine ha fatto il suo tempo, e sebbene su PC con dettagli Ultra - e a 60 frame per secondo - si difenda ancora piuttosto bene, soprattutto durante gli acquazzoni, è fuori discussione che la serie Codemasters necessiti di uno svecchiamento generale. L'ultimo capitolo appena pubblicato, infatti, dal punto di vista grafico è stato praticamente un copia e incolla delle ultime due stagioni, facendo emergere con ancor più forza dettagli anacronistici che andranno superati di slancio in F1 2015. In primis andrebbero svecchiati i menù e l'interfaccia di gioco, sì validi e usabili ma immutati da troppo tempo: si avverte la necessità di una soluzione più elegante e moderna, al pari di quella vista nei nuovi FIFA e PES. Altri elementi di "contorno" (ma non troppo) che vorremmo vedere totalmente rifatti, sono lo staff tecnico e le relative animazioni, caratterizzati da modelli poligonali troppo legnosi e datati per essere presentabili anche in un prodotto della vecchia generazione. Per quel che concerne i circuiti, l'illuminazione dinamica e globale - apprezzata su PC anche in Grid Autosport - potrebbe rappresentare una buona conquista per le versioni PlayStation 4 e Xbox One, tuttavia, per ottenerla, non andrebbero assolutamente sacrificati i 60 frame al secondo, trattandosi di un parametro praticamente indispensabile in un prodotto del genere.
Andrebbe invece rivista nel complesso l'illuminazione notturna, che nel circuito di Seoul e in quello del Barhain di quest'anno - per la prima volta in notturna per celebrare il decimo anniversario della pista in F1 - risulta decisamente artificiosa e priva della doverosa diffusione e incisività. Da rifondare anche il sistema dei riflessi sulle carrozzerie, davvero troppo accentuati e privi della coerenza alla realtà che si avverte in titoli come Gran Turismo 6 o Forza Motorsport 5.A proposito delle monoposto, come specificammo in sede di recensione, i modelli poligonali risultano sì validi e fedeli alle controparti originali, ma un po' troppo superficiali per la resa di diversi dettagli, dalle texture alle giunture delle componenti: questo è probabilmente uno degli elementi in cui ci si aspetta un passo in avanti deciso, che dovrebbe essere messo al servizio del gameplay anche attraverso il già citato sistema di danni da revisionare. A tal proposito, il problema maggiore è rappresentato dal fatto che gli sviluppatori avranno a disposizione molto meno tempo per lavorare sui suddetti bolidi, viste sia l'inedita uscita nel mese di marzo che la tradizionale presentazione delle monoposto in quello di gennaio. A meno che gli sviluppatori non abbiano accesso anticipato alle segretissime linee delle nuove vetture (possiamo immagine NDA chilometrici con rischio ergastolo), si tratterà di una bella gatta da pelare, dato che per creare modelli poligonali avanzati delle proprie auto, Turn 10 e Polyphony Digital impiegano circa 6 mesi di lavoro. Chissà se verranno soppressi i musetti che tanto hanno fatto discutere quest'anno: il Regolamento Tecnico 2015 prevede anche qualche variazione per l'aerodinamica e quindi tutto è possibile. Tra le feature che potrebbero rimanere invariate includiamo sicuramente il meteo dinamico, vista l'eccellente qualità raggiunta da Codemasters, tutt'ora ineguagliata dalla numerosa e pressante concorrenza. Per quel che concerne la resa visiva delle piste, basta farsi un giro sul circuito di Yas Marina su Forza Motorsport 5 e uno su F1 2014 (o F1 2013) sul medesimo tracciato, per percepire la differenza nettissima in favore del titolo del team di Dan Greewalt. Al di là della palette cromatica più realistica e della splendida illuminazione globale che si staglia su vetture e asfalto, ciò che colpisce è la cura risposta negli edifici a bordo pista, decisamente più solidi e realistici di quelli presenti nella serie Codemasters. Texture più definite e modelli poligonali più ricchi, dunque, sarebbero decisamente auspicabili: a chi, del resto, non piacerebbe correre in una Montecarlo realizzata alla stregua della meravigliosa Praga di Forza Motorsport 5? Dal punto di vista del comparto audio il titolo Codemasters si difende già egregiamente, sia per la resa dei motori turbo-elettrici (poco graffianti anche nella realtà) che per i vari effetti sonori legati agli pneumatici, arricchiti con ulteriori campionature proprio in F1 2014. Insomma, sebbene non ci aspettiamo passi in avanti epocali dal punto di vista del gameplay, già abbondantemente aggiornato quest'anno, il nuovo capitolo della serie in versione next-gen dovrà necessariamente mostrare i muscoli sotto il profilo squisitamente estetico, oltre che proporre un modello di danni più accurato, un'ulteriore livello di rifinitura dell'intelligenza artificiale e rettifiche nel sistema delle bandiere. Una delle più grandi incognite resta l'eventuale completezza dell'opera, che si affaccia per la prima volta all'esordio del mondiale e, soprattutto, su nuove piattaforme.