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In gita all’Inferno

La nuova espansione stand alone di Saints Row IV ci porta direttamente al cospetto del Signore degli Inferi

PROVATO di Mattia Comba   —   22/12/2014

Con il quarto capitolo di Saints Row, i ragazzi di Volition hanno deciso di rimaneggiare la serie imprimendo una nuova direzione al gameplay e al level design con dei risultati non del tutto apprezzati da pubblico e critica. Sono stati sopratutto i super poteri ad essere oggetto di dibattito tra gli estimatori della saga: da una parte hanno dato una bella sterzata al sistema di combattimento aggiungendo varietà alle fasi shooting e permettendo alla serie di differenziarsi in maniera più incisiva nell'affollato panorama dei free roaming rispetto ai capitoli precedenti, ma dall'altra hanno sopraffatto completamente armi e veicoli avvicinano eccessivamente il gameplay a quello di altre produzioni come Crackdown, Prototype o Infamous.

In gita all’Inferno

Una volta presa la mano con le nuove abilità del protagonista, il supersalto e la super velocità hanno dato ben presto la possibilità di attraversare la città di in una manciata di secondi, così come il soffio ghiacciato, il fuoco e la telecinesi sono saltati in cima alla lista degli attacchi da utilizzare contro i nemici relegando il vasto arsenale di bocche da fuoco a una posizione del tutto marginale. Legittimo, sia chiaro, anche perché i poteri sono tutti ben realizzati e molto divertenti da utilizzare, ma è innegabile come ci si aspettasse un'esperienza diversa e maggiormente legata a quella del terzo capitolo, anche dal punto di vista della sensazione di appartenenza a una gang. In Saints Row IV la coesione con i nostri compari è più labile cha mai, messa da parte in favore di una campagna strutturata maggiormente attorno al suo protagonista principale, con missioni a tratti troppo guidate e non sempre esponenti di un buon level design. Una volta respinta l'invasione aliena e salvata l'umanità è arrivato il momento di calcare le lande desolate degli inferi, in un'espansione stand alone che potrà essere giocata tranquillamente anche da chi non ha mai preso in mano nessun titolo della serie. I riferimenti ai capitoli passati saranno moltissimi, pertanto i nuovi giocatori si perderanno sicuramente qualcosa, ma un prezzo budget e la disponibilità di una versione comprensiva anche del quarto capitolo e di tutti i DLC potrebbero spingere molti a immergersi nelle folli avventure della gang criminale più fuori di testa di tutto il panorama videoludico.

Satana, nuovi super poteri e un matrimonio da impedire a tutti i costi in Saints Row: Gat out of Hell

Satana in persona

Come si può facilmente intuire dal titolo, Gat Out of Hell ci porta direttamente all'Inferno, dove vestendo per la prima vota i panni di Johnny Gat e Kenzie Kensington siamo chiamati a fronteggiare il maligno in persona per impedire il compimento del matrimonio più improbabile della storia dei Saints. Una volta sventata l'invasione aliena, infatti, il Presidente è saltato in cima alla lista di Satana come la persona che più di ogni altra ha causato morte e distruzione sulla terra, requisito che lo ha reso istantaneamente il miglior candidato sulla piazza per prendere in sposa sua figlia Jazabel.

In gita all’Inferno

Intrappolato e senza via di scampo, il Boss è riuscito a richiamare nel mondo degli inferi due suoi fidi sottoposti, Johnny e Kenzie, con il compito di riportarlo a casa prima che si consumi la cerimonia. Appena arrivati a New Hades, la capitale dell'inferno, ci ritroviamo circondati da strade ed edifici brulicanti di dannati e fiumi di lava a fare da contorno ad un ambientazione che non dimostra significativi passi in avanti a livello visivo rispetto a quanto visto nel quarto capitolo. La sensazione di ritrovarsi a Steelport è forte, rafforzata da un gameplay e dalla presenza di super poteri inizialmente invariati rispetto al capitolo precedente. Durante la mezz'oretta che abbiamo avuto a disposizione per provare questa versione ancora in fase di ottimizzazione siamo riusciti a sbloccare solamente i primi due super poteri, rispettivamente quello legato alla velocità di movimento e al volo, senza intravedere significative novità in termini di varietà. D'altronde si tratta di un'espansione che, seppur essendo stand alone, pesca a piene mani dai contenuti del quarto capitolo. La super velocità ci permette nuovamente di muoverci più veloci dei veicoli, portandosi dietro esattamente la stessa criticità dell'esordio. Il pericolo infatti è che anche in questo caso lasceremo del tutto da parte l'utilizzo di automobili e motociclette in favore dei nostri poteri, forti anche della possibilità di poter spiccare il volo, che di fatto non pone barriere al nostro libero girovagare. Basta saltare e spiegare le stilosissime ali per ritrovarsi a fluttuare in aria direzionando il nostro alter ego virtuale con l'utilizzo dell'analogico sinistro in modo preciso e accurato, esaltando al massimo un'aspetto che avrà un'importanza centrale nel gameplay, considerando che gli sviluppatori ci stavano già lavorando per Saints Row IV salvo poi rinunciarvisi in corso d'opera per una città non adatta a sfruttarne al meglio tutte le potenzialità. In questo caso, invece, l'Inferno mostra una verticalità più marcata rispetto a Steelport, prestandosi particolarmente bene a questa introduzione.

Cattive conoscenze

A livello di struttura di gioco la musica non cambia, con il giocatore impegnato ad entrare nelle grazie di alcune personalità importanti degli inferi guadagnando progressivamente poteri e rispetto prima di arrivare a cospetto di Satana per lo scontro decisivo. Il mondo di gioco è diviso in quattro distretti differenti, ognuno dei quali controllato da uno specifico boss che incontreremo mano a mano nel proseguo dell'avventura principale.

In gita all’Inferno
In gita all’Inferno

Tra questi figurano il mitico pirata britannico Barbanera e il pericoloso Conte Dracula ma anche personalità del mondo della letteratura come Shakespeare, tutti disposti a darci una mano in cambio dei nostri servigi. Per fare un esempio, ci siamo ritrovati ad aiutare Barbanera nella disinfestazione del suo vascello preso d'assalto da tanti piccoli demonietti e una volta respinta la minaccia abbiamo appreso il potere di evocazione grazie al quale richiamare un esserino demoniaco a combattere al nostro fianco. Abbiamo anche provato il Martello Divino, che oltre a causare ingenti danni all'impatto, è accompagnato da fulmini e saette che danneggiano anche i nemici più distanti. Come da tradizione ci sarà un albero delle abilità ad accompagnare l'evoluzione e il potenziamento di ciascun super potere, che potrà essere migliorato accumulando i Cluster sparsi per la mappa e spendendoli attraverso il menù degli Arcani. Guadagnare punti esperienza e salire di livello ci permetterà invece di sbloccare nuove missioni, sia legate alla trama principale, sia quelle secondarie, immancabili in ogni free roaming open world, così come le tonnellate di collezionabili sparsi per tutta la mappa. Dal punto di vista tecnico, non ci sono da segnalare particolari miglioramenti, con una città che non spicca per vivacità e livello di dettaglio, disseminata di edifici spogli con interni poco caratterizzati, che fanno da contraltare a una realizzazione dell'effettistica decisamente buona legata all'utilizzo delle armi e dei super poteri. Sul fronte del carattere, Gat out of Hell riconferma quanto visto nel terzo capitolo con un umorismo più sottile e meno volgare, ma sempre contraddistinto da quella vena di pazzia e nonsense che ha permesso alla serie di imporsi agli occhi dei giocatori. Insomma, pur rimanendo saldamente ancorato a Saints Row IV e al netto di una longevità ancora tutta la verificare, questa espansione stand alone sembra riuscire a mettere sul piatto abbastanza contenuti da stuzzicare sia i vecchi fan della serie che i nuovi giocatori, che potrebbero approfittare del prezzo budget e dell'esordio su PlayStation 4 e Xbox One per entrare una volta per tutte nella banda dei Saints.

CERTEZZE

  • Nuove storia e nuova ambientazione
  • Super poteri divertenti da utilizzare
  • Personaggi secondari carismatici

DUBBI

  • Tecnicamente altalenante
  • Armi e veicoli messi in secondo piano
  • Longevità tutta da verificare