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Un’esclusiva del diavolo

Abbiamo finalmente provato la nuova opera di Itagaki

PROVATO di Fabio Palmisano   —   15/07/2015

Tutto si può dire di Devil's Third ma non che sia nato sotto una buona stella. Annunciato nel 2010 da Tomonobu Itagaki come titolo di debutto del team Valhalla Game Studios da lui formato dopo la dipartita da Tecmo, il gioco sarebbe dovuto uscire su PlayStation 3 e Xbox 360 nel 2012, ma dopo diversi rinvii finì sotterrato dal tracollo del publisher THQ e non si ebbero più sue notizie fino all'E3 del 2014, quando Nintendo rivelò che il titolo sarebbe uscito come esclusiva Wii U. Da quel momento le informazioni sono trapelate col contagocce, e Devil's Third non si è nemmeno mai concesso per una versione di prova che consentisse di capire la direzione adottata da Itagaki e compagnia. Alla luce di tutto questo e considerando che il nostro primo contatto con il prodotto è avvenuto soltanto adesso, a poco più di un mese di distanza dall'uscita prevista sul mercato europeo, è inevitabile parlare di Devil's Third come di una sorpresa: purtroppo, da quanto abbiamo potuto provare finora, non sembra particolarmente positiva...

Dopo una lunga attesa, Devil's Third è in dirittura d'arrivo: purtroppo non sembra in ottima forma...

Ivan il terribile

Prima di tutto è necessario fare un po' di chiarezza su quello che è diventato Devil's Third nel corso del suo travagliato sviluppo, dato che il prodotto finale è decisamente diverso rispetto a quanto sembravano suggerire le immagini delle prime fasi di realizzazione. Il protagonista è Ivan, un ex terrorista sovietico caratterizzato da una pelata a la Bruce Willis (o Pierpaolo Greco, se preferite), occhiali da sole incollati al viso e un corpo massiccio completamente ricoperto di tatuaggi raffiguranti ideogrammi giapponesi.

Un’esclusiva del diavolo

Date le peculiarità del personaggio, è evidente che non ci troviamo di fronte a un simulatore di tè e pasticcini, bensì a un action duro e puro che solo apparentemente somiglia a Ninja Gaiden, uno dei punti più alti del curriculum di Itagaki.

Un’esclusiva del diavolo

Nelle ambizioni del designer, infatti, Devil's Third vorrebbe essere un armonioso ibrido tra le meccaniche di uno slasher in terza persona e uno sparatutto, con l'utente che può scegliere in base alla situazione e alle proprie preferenze se affidarsi al combattimento corpo a corpo oppure alle armi da fuoco per eliminare i nemici che gli si presentano davanti. L'aspetto particolare (per non dire proprio bizzarro) del gioco è che la visuale di default che segue da dietro il protagonista passa in prima persona quando si attiva la mira tenendo premuto il grilletto sinistro del GamePad: una caratteristica che appare tanto originale quanto obiettivamente difficile da assimilare, dato che sarebbe stato molto più semplice e funzionale un movimento di telecamera che si fosse avvicinato alla spalla del personaggio, soluzione adottata da diversi anni con successo da innumerevoli titoli analoghi. È evidente che si tratta di una scelta di design adottata per conferire a Devil's Third due stili di gameplay piuttosto diversi tra loro al fine di favorire la varietà, al costo di sacrificare un po' la complessità delle meccaniche di combattimento, che non appaiono particolarmente profonde. Partendo dal corpo a corpo, Ivan può eseguire un attacco veloce e uno potente, saltare, parare e schivare i colpi avversari e raccogliere gli strumenti che trova lungo il percorso (spade, coltelli, mazze e via discorrendo) per aggiungere ulteriore violenza ai propri affondi. Con un'arma da fuoco in mano, invece, il nostro protagonista si cala in un contesto del tutto simile a quello dei first person shooter, potendo portare con sé un massimo di due ordigni tra pistole, mitragliatori, fucili a pompa, lanciarazzi e via discorrendo e anche delle granate lanciabili tramite il tasto dorsale destro. Il problema che sembra emergere da questa nostra prova preliminare di Devil's Third è che il gioco, tentando di percorrere simultaneamente due vie ben distinte, possa finire per non imbroccarne nemmeno una: la fase action ci è parsa troppo semplificata per poter competere con i grandi maestri del settore (e su Wii U c'è una certa Bayonetta che in questo contesto sa il fatto suo), e similmente anche la componente shooter non dà la sensazione di avere la sostanza necessaria per reggere sul lungo periodo.

Cinque anni e sentirli tutti

Se sotto il profilo del gameplay Devil's Third ci ha lasciato più di qualche perplessità, le cose non migliorano certo se si analizza quanto emerso finora dal punto di vista strettamente tecnico. Graficamente, il titolo tradisce sin dai primissimi momenti la sua genesi old-gen, presentando per l'appunto un apparato cosmetico che sembra essere rimasto fermo al primo annuncio del gioco datato 2010.

Un’esclusiva del diavolo
Un’esclusiva del diavolo

La speranza che l'ala protettrice di Nintendo avesse potuto far compiere al prodotto il proverbiale salto di qualità si scioglie purtroppo come neve al sole vedendo come Devil's Third fatichi a garantire un impatto visivo all'altezza degli standard attuali. A peggiorare la situazione interviene anche un frame rate tutt'altro che stabile, un peccato da considerarsi particolarmente grave data appunto la scarsa complessità poligonale del titolo. Considerando che la versione da noi testata è la stessa che uscirà tra poco più di un mese nei negozi, non ci si può illudere che Devil's Third possa trasformarsi improvvisamente da brutto anatroccolo a cigno, ma di sicuro sarebbe auspicabile un aggiornamento che perlomeno ponesse un freno ai tanti piccoli bug grafici che abbiamo riscontrato durante la nostra sessione. Come se non bastassero le tante perplessità relative al gameplay e all'aspetto estetico, anche un elemento tradizionalmente tanto caro a Itagaki quale il livello di sfida sembra fondamentalmente mancare a Devil's Third: affrontando le prime missioni della campagna con i setting di default, il gioco ci è parso fin troppo abbordabile, complici dei nemici caratterizzati da un'intelligenza artificiale a dir poco elementare (al punto che non si preoccupano nemmeno di spostarsi quando gli si lancia una granata sotto i piedi) e boss incredibilmente innocui, dotati di limitati e prevedibili pattern di attacco che li fanno sembrare più dei goffi pupazzoni che degli avversari da temere. Lasciamo ovviamente alla futura recensione tutte le valutazioni del caso, ma per il momento non si può certo dire che Devil's Third ci abbia fatto un'ottima impressione, e saremmo sinceramente stupiti se alla fine dei conti il prodotto Valhalla Game Studios potesse imporsi come un'esclusiva davvero valida nel contesto dell'offerta ludica Wii U. Restano comunque ancora tutte da scoprire la reale entità della campagna principale, le modalità secondarie e la componente multiplayer online che fa bella mostra di sé nel menu principale del gioco, ma se il buongiorno si vede dal mattino...

CERTEZZE

  • La follia e il gusto per l'esagerazione di Itagaki ci sono
  • Il gameplay è piuttosto vario...

DUBBI

  • ...ma niente sembra funzionare a dovere
  • Graficamente è davvero povero
  • Alcune scelte di design particolarmente infelici