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Il mio nome è Legione perché siamo molti

Alla GamesCom, Blizzard ha presentato la prossima espansione di World of Warcraft

ANTEPRIMA di Christian Colli   —   07/08/2015
Il mio nome è Legione perché siamo molti

"Signori, abbiamo perso altre due milioni di sottoscrizioni. Sapete che cosa significa?", deve aver esordito Mike Morhaime in sala riunioni, durante una sessione di brainstorming di qualche settimana fa, negli uffici della Blizzard di Irvine. "Che cosa?", deve aver risposto Tom Chilton. "Che nella prossima espansione dobbiamo mettere tutto". "Tutto cosa?", è intervenuto Ian Hazzikostas. "TUTTO". E tutto fu. Annunciata alla GamesCom in via del tutto straordinaria, invece che alla BlizzCon come al solito, l'espansione Legion ha preso un po' alla sprovvista la community dei giocatori di World of Warcraft, sia nelle tematiche sia nei contenuti. Che qualcosa bollisse in pentola, in realtà, si supponeva: all'inizio esaltante di Warlords of Draenor sono seguiti sei mesi altalenanti e sconclusionati negli aggiornamenti, che hanno condotto al calo di sottoscrizioni più grave nella storia decennale del MMORPG targato Blizzard. La nuova espansione era in sviluppo già da qualche tempo; in fondo, Blizzard aveva promesso - più e più volte - che i pacchetti si sarebbero susseguiti a ritmi maggiormente sostenuti da Mists of Pandaria in poi, teoricamente ogni dodici o diciotto mesi, ma l'impressione è che all'ultimo momento si sia deciso di scommettere il tutto e per tutto sul nuovo content, esaudendo i desideri che i giocatori esprimono da anni e tornando alla "vera" mitologia di World of Warcraft, lasciando perdere le linee temporali alternative, in una summa di dieci anni di storie.

Riuscirà Legion, la nuova espansione di WoW, a riportare all'ovile i tanti giocatori persi per strada?

Draenor è stato solo un contrattempo!

La trama di Warlords of Draenor era partita in quarta, nonostante qualche punta di scetticismo, ma si è persa per strada e non ha convinto la maggior parte dei giocatori. L'idea del viaggio nella linea temporale alternativa per impedire a Garrosh Malogrido di tornare nella nostra era con un invincibile esercito di orchi era anche carina, e avrebbe dovuto servire ad approfondire gli screzi tra l'Alleanza e l'Orda e a presentarci alcuni villain leggendari. In realtà, ci siamo sbarazzati dei sedicenti "warlord" in fretta e furia, e ben presto la storia ha virato sui tentativi di Gul'dan di evocare la Legione Infuocata.

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Tentativi riusciti in parte, visto che alla fine siamo riusciti a sventare il suo piano. Lo stregone, però, non è morto: è finito nella nostra era, ed è proprio a questo punto che comincia la storia di Legion. Gul'dan, infatti, ha trovato la tomba di Sargeras nelle mistiche Isole Disperse, tra le rovine di un'antica civiltà elfica, e gli eserciti demoniaci della Legione stanno già confluendo nel nostro mondo. Il breve segmento della cinematica introduttiva ci ha mostrato Gul'dan alle prese col ritrovamento del cadavere di Illidan Grantempesta: Blizzard ha scherzato per anni sul suo ritorno, ma a quanto pare l'intenzione del team, con Legion, è quella di pescare letteralmente a piene mani nella mitologia di World of Warcraft, riportando in auge i personaggi che ne hanno fatto la storia. Ecco quindi che Ian Hazzikostas è salito sul palco di Colonia e ha sciorinato una serie di dettagli riguardanti le zone che esploreremo nella nostra scalata al livello 110, il nuovo level cap. Nelle Isole Disperse saremo accompagnati da Khadgar e dall'intera città fluttuante di Dalaran, che farà da nuovo hub sociale, e le nostre peregrinazioni ci condurranno attraverso il piano infestato dai demoni di Shardoon, il rifugio di Val'Sharah dove Malfurion è diventato il primo druido, l'Incubo e il Sogno di Smeraldo promessi anni e anni fa, la regione di Azsuna dove dovremo fermare una volta per tutte la regina Azshara prima che si impadronisca dei Pilastri della Creazione, la fortezza di Stromheim dove si sono rifugiati i Vrykul che hanno abbandonato Nordania migliaia di anni fa, la patria dei Tauren di Altomonte e quella di Suramar, dove si sono nascosti gli elfi corrotti dai demoni della Legione. Rincontreremo personaggi del calibro di Sylvanas Ventolesto, Genn Mantogrigio, Valyria e Turalyon, e affronteremo il satiro Xavius e tutta una serie di nemici più o meno famosi che intrigheranno i vecchi e i nuovi giocatori. Si intuisce, insomma, che Blizzard abbia deciso di proseguire - se non concludere - decine di sottotrame lasciate in sospeso nel corso degli anni: da questo punto di vista, quella di Warlords of Draenor appare sempre più come una deludente parentesi narrativa che poco ha aggiunto rispetto a quanto promette Legion. Infatti, come se non bastasse questo trionfo di lore e nostalgia, i ragazzi di Irvine hanno ripescato anche una vecchia leggenda metropolitana...

Giovani diavoli

Quello della "classe eroica" è sempre stato un concetto abbastanza nebuloso. Il Cavaliere della Morte inizialmente sarebbe dovuta essere una classe più forte del normale, preclusa ai giocatori che non soddisfacevano determinati requisiti, ma col passare del tempo Blizzard l'ha normalizzata e concessa a tutti i giocatori, facendola diventare mainstream, e così per classe "eroica" si è finito col definire l'unica classe del gioco che non comincia la sua corsa da livello 1 ma da un livello molto più avanzato. Il Monaco introdotto con Mists of Pandaria, per esempio, non è una classe eroica, e infatti comincia l'avventura a livello 1.

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In Legion, Blizzard propone finalmente la classe del Cacciatore di Demoni, una professione che finora è stata rappresentata soltanto da alcuni comprimari come Maiev Cantombroso e Illidan Grantempesta: sarà quest'ultimo, infatti, a promuoverci e a insegnarci le basi in una sorta di prologo simile a quello del Cavaliere della Morte (e del Monaco, in un certo senso) che servirà a introdurci nella storia, proiettandoci presumibilmente a un livello parecchio alto. La nuova classe eroica indosserà armature di cuoio e brandirà non solo le sue caratteristiche doppie lame da guerra, ma anche spade, asce, mazze, tirapugni e coltelli. In poche parole, sarà una specie di Ladro, capace però di impiegare le energie oscure dei demoni per svolgere due ruoli: quello dell'assaltatore e quello del difensore. A dire la verità, la community non ha propriamente gridato al miracolo per questa aggiunta, dato che di classi damage dealer e tank che indossano cuoio o che equipaggiano le stesse armi ce ne sono già diverse. Il discorso, però, è un po' più complicato. Il Cacciatore di Demoni si presenta come una classe agile e spettacolare, che consuma i punti energia per attaccare i suoi bersagli e possiede una mobilità senza precedenti, dato che può scattare, saltare nuovamente a mezz'aria e planare sui nemici. A parte questo, può persino individuare le creature che si muovono furtivamente e trasformarsi in una specie di semidemone proprio come lo Stregone. Certo, è una classe eroica e quindi un po' di verve dovrà pure averla, ma i primi ad aver storto il naso sono stati proprio i Ladri, che negli ultimi tempi si sono sentiti parecchio bistrattati dal discutibile bilanciamento della Blizzard e che adesso temono di diventare rapidamente obsoleti di fronte a tanta potenza e spettacolarità. Ovviamente il bilanciamento della classe è tutto da verificare, e si sa che si tratta di un argomento delicato che lo sviluppatore rivede anche più volte all'anno, ma al momento la classe del Cacciatore di Demoni ci è sembrata un po' la scelta più facile, dato che i giocatori la chiedevano a gran voce dai tempi della prima espansione.

Enclavi e Artefatti

"Non possiamo promettere la perfezione, ma possiamo assicurarvi che abbiamo imparato dai nostri sbagli", ha ammesso recentemente uno sviluppatore di Blizzard su Twitter. E se per "sbaglio" non si riferiva all'eccessiva enfasi riposta sulle Guarnigioni, allora conviene cominciare a farsi qualche domanda. La principale feature di Warlords of Draenor alla fine si è rivelata la sua grande spina nel fianco, isolando i giocatori in ambienti quasi completamente autonomi e privati nonostante stessero pagando per giocare a un titolo che della socializzazione dovrebbe farne la sua pietra portante. Nonostante ciò, la Guarnigione è stata a tutti gli effetti un'introduzione intelligente, anche se mal sfruttata, che ha concesso a World of Warcraft un briciolo del tanto agognato housing che mancava.

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Ecco perché in Legion tornerà qualcosa di simile, una Guarnigione "riveduta e corretta" che Blizzard ha chiamato Enclave di Classe. Nella storia, le nostre imprese al di là del Portale Oscuro ci hanno resi talmente famosi che, per unire le forze di Azeroth nella sua ultima (?) battaglia con la Legione Infuocata, saremo messi a capo del nostro stesso ordine. Nella pratica, l'Enclave di Classe sarà un hub speciale, una "Guarnigione" istanziata preclusa ai giocatori che non appartengono alla nostra classe: entrando nell'Enclave, per esempio, vedremo in giro solo Paladini, Sacerdoti o Guerrieri come noi, e la zona si troverà in un luogo caratteristico, come per esempio una grotta sul Maelstrom per gli Sciamani o una dimensione infernale per gli Stregoni. Non è chiaro se queste zone saranno dei "santuari", ma Blizzard ha dichiarato che in questo momento di crisi, nonostante l'Alleanza e l'Orda siano sempre ai ferri corti, i rappresentanti delle varie classi hanno deciso di unire le forze contro i demoni di Sargeras. Una cosa, però, è certa: l'Enclave proporrà alcune meccaniche della Guarnigione, a cominciare dai seguaci che questa volta si chiameranno "campioni" e saranno molti meno. Piuttosto che assemblare un esercito soltanto relativamente interessante, il giocatore metterà insieme una squadra di eroi e volti noti che lo aiuteranno nelle sue imprese, invece di svolgerle al suo posto. I campioni potrebbero scoprire nuove zone che noi dovremo poi esplorare, e giocheranno un ruolo fondamentale nella ricostruzione degli Artefatti. Quest'ultimi sono, forse, la novità più eclatante e controversa dell'espansione. In buona sostanza, i giocatori potranno intraprendere una lunghissima questline che conferirà loro un'arma famosissima ed esclusiva per la loro classe, come l'arcinota Brandicenere dei Paladini o il Martelfato di Thrall per gli Sciamani.

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I Cavalieri della Morte dovranno andare addirittura a raccogliere i frammenti della Gelidanima di Arthas rimasti nella sua Cittadella. Una volta ricostruita l'arma, essa progredirà col giocatore, che dovrà potenziarla spendendo gli appositi punti guadagnati completando le missioni, esplorando le Isole Disperse e sconfiggendo i nemici. Ci saranno trentasei Artefatti - uno per specializzazione, insomma - e ciascuno di essi proporrà un vero e proprio albero di abilità e bonus che i possessori potranno personalizzare. Inoltre, completando alcune imprese o missioni, si sbloccheranno delle forme "alternative" che cambieranno l'estetica dell'arma, in certi casi in modo drastico, consentendo una forma di trasmogrificazione esclusiva dell'Artefatto. Come dicevamo, però, è una feature controversa: nel momento in cui tutti i Paladini mulineranno la Brandicenere e tutti gli Sciamani impugneranno il Martelfato, queste armi che hanno fatto la storia di World of Warcraft insieme ai loro possessori potrebbero perdere importanza ed esclusività. Se è vero che abbiamo sempre accolto a braccia aperte la possibilità, per i giocatori più casual, di impegnarsi a raggiungere un obiettivo speciale e soddisfacente, come nel caso degli oggetti leggendari implementati nelle ultime due espansioni, dobbiamo ammettere di comprendere anche le perplessità dei fan più sfegatati che ritengono l'idea degli Artefatti un vero e proprio svilimento dei loro miti.

PvE, PvP e la nostra opinione

Ian Hazzikostas e Tom Chilton si sono spartiti il compito di discutere anche le aggiunte in termini di PvE e PvP cui Blizzard sta lavorando in questo preciso momento in vista del periodo di beta che dovrebbe cominciare entro la fine dell'anno, presumibilmente poco prima o poco dopo il BlizzCon. Sul fronte del PvE, Hazzikostas ha ammesso che i dungeon (in italiano, le spedizioni) di Warlords of Draenor hanno riscosso poco successo e i giocatori li hanno ben presto dimenticati per dedicarsi unicamente ai raid (anche detti incursioni, nella nostra lingua).

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Ecco perché in Warlords of Draenor sono stati recentemente implementati i (discutibili) Viaggi nel Tempo e il livello di difficoltà Mitico, ed ecco perché in Legion ci sarà un maggiore numero di dungeon e altrettanti motivi per affrontarli durante tutta l'espansione. Hazzikostas ne ha presentati una manciata, promettendo che il team ne sta realizzando anche altri. Dalle Sale del Valore, ispirate al Valhalla norreno, alle Cripte dei Cacciatori di Demoni in cerca di Illidan, passando per l'Occhio di Azshara, la Tana di Neltharion, la città di Suramar e, addirittura, una nave fantasma chiamata Helheim che ha esaltato Hazzikostas come un bimbo, facendogli affermare che si tratta di uno dei migliori dungeon che Blizzard si sia mai inventata. A dir la verità, di questi e degli altri nominati si è visto ben poco, al massimo qualche brevissimo filmato o fugace fotografia, e lo stesso vale per i raid. Quest'ultimi saranno inizialmente due: l'Incubo di Smeraldo conterà sette boss e ci farà entrare anche nel Sogno di Smeraldo, mentre il Palazzo di Suramar conterà dieci boss e sarà il teatro dello scontro finale con Gul'dan presso il Pozzo Lunare. La nostra speranza è che la progressione, in termini di difficoltà e varietà, sia decisamente diversa da quella schizofrenica di Warlords of Draenor. Infine, il PvP: Blizzard sta sostanzialmente riscrivendo da capo il vecchio sistema dell'Onore, implementando tutta una serie di abilità specifiche che si potranno impiegare soltanto in PvP e che si sbloccheranno aumentando di rango. L'interfaccia preliminare mostrata assomiglia a quella di un albero dei talenti che ci permette di scegliere quelli che ci sembrano più utili, e di resettarli a nostro piacimento proprio come si fa in PvE. L'obiettivo, ovviamente, è quello di distogliere l'attenzione dal solo equipaggiamento, e di offrire ai giocatori uno scopo "superiore" quando massacrano i loro avversari.

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I ranghi del Prestigio, per esempio, permetteranno di resettare il livello di Onore e di ricominciare la scalata da capo per sbloccare elementi cosmetici e contenuti esclusivi pensati appositamente per gli appassionati del PvP, tra i quali spiccano le solite cavalcature speciali ma anche certe forme esclusive degli Artefatti. In definitiva, la nuova espansione di World of Warcraft mette una quantità di carne al fuoco tale da poterci fare un barbecue per un'intera città, e la cosa un po' ci preoccupa visto che negli ultimi tempi lo sviluppatore americano non è riuscito a gestire obiettivi molto meno ambiziosi. Non sarebbe neanche la prima volta che Hazzikostas o chi per lui promette feature e meccaniche per poi annunciarne la cancellazione a pochi mesi dalla release, e se qualcuno si ricorda il famigerato Path of the Titans, sa perfettamente a cosa ci riferiamo. Sulla carta, Legion sembra essere un magnifico "more of the same" in puro stile Blizzard, intriso di mitologia, fan service e belle idee. La community, però, sembra aver reagito molto freddamente, se non scetticamente, all'annuncio. Nei forum ufficiali e non serpeggia un'aria diffidente che, forse, è figlia anche della sensazione di catastrofe incombente suscitata dalla recente notizia del gravissimo calo di sottoscrizioni che si è verificato negli ultimi mesi. Siamo sicuri che l'uscita di Legion riporterà all'ovile milioni di vecchi giocatori e farà nuovi proseliti, ma a quel punto starà a Blizzard saperseli tenere ben stretti. Se è vero che Warlords of Draenor è stato uno scivolone isolato, insomma, lo scopriremo col tempo. Per adesso, non possiamo fare altro che attendere la beta e le ulteriori notizie che arriveranno dal palco del BlizzCon.

CERTEZZE

  • Gli sbagli di Warlords of Draenor sembrano appartenere al passato
  • Blizzard ha pescato a piene mani in dieci anni di storie
  • Il Cacciatore di Demoni sembra molto divertente da giocare
  • Gli Artefatti sono un'originale sistema di progressione individuale...

DUBBI

  • ...ma potrebbero sminuire il valore di armi e imprese famosissime
  • Bisognerà bilanciare per bene tutte le classi
  • Quante di queste nuove feature arriveranno davvero?
  • Legion riuscirà a riconquistare quei milioni di giocatori che hanno mollato?