Il letargo estivo che annualmente adombra il mondo videoludico raramente intacca la Virtual Console: il mese appena trascorso, luglio 2015, non fa eccezione. Non che sia stato inserito qualcosa di nuovo per donare una logica ad un servizio che, lo ripetiamo fin dal suo arrivo su Wii U, un filo conduttore non pare proprio averlo: episodi di una stessa serie vengono aggiunti in massa e senza un ordine sensato. Crediamo che nessuno sia interessato a comprare i quattro capitoli di Mega Man Battle Network, tra l'altro a circa sette Euro, per quattro mesi consecutivi: sono titoli tra loro molto simili, e un profondo respiro tra l'uno e l'altro sarebbe necessario per apprezzarli appieno. Un discorso simile si potrebbe fare per Advance Wars e Fire Emblem: posto che qualcuno sia attratto da entrambi, chi potrebbe trovare la voglia e il tempo di giocarsi due strategici (della stessa società, tra l'altro) in contemporanea? E che le uscite siano così ammassate e apparentemente insensate è un peccato, perché il catalogo Virtual Console è ormai ricco di giochi notevoli e interessanti. Uno in particolare è finalmente arrivato, quando avrebbe dovuto costituire la colonna portante del servizio fin dall'inizio. Stiamo parlando - come saprete, se seguite la rubrica - di The Legend of Zelda: Ocarina of Time. E, con l'analisi dei giochi, partiamo proprio da lui.
Da molti considerato il miglior gioco del XX secolo, Ocarina of Time arriva infine sulla Virtual Console
Il gioco
Piattaforma: Nintendo Wii U
Costo: 9,99 Euro
Uscito nel 1998
Sviluppato da EAD pubblicato da Nintendo
The Legend of Zelda: Ocarina of Time (N64)
Dopo diciassette anni questo gioco è divenuto ormai leggenda, e senza di lui Zelda lo status di "leggenda" forse non lo avrebbe proprio più; da molti è ancora considerato il miglior videogame mai creato. Ovvio che, non lo aveste mai provato, non dovreste aspettare altro tempo. Potremmo elencare motivazioni su motivazioni per le quali ancora oggi The Legend of Zelda: Ocarina of Time è imprescindibile.
Per i meriti storici, ad esempio: qualsiasi action adventure tridimensionale, ma anche molti RPG occidentali, ne portano avanti il DNA (consapevolmente o meno). Il targeting dei nemici, per fare un esempio, è stato canonizzato qui. Ma la ragione principale per cui dovreste giocarlo è che, overworld a parte, è ancora una delle creazioni più perfette che possiate incontrare. La storia è essenziale, ma coinvolgente e - soprattutto - catalizza meravigliosamente gli eventi. Il level design è eccezionale in ogni sua parte, a partire dai dungeon. Si tratta dell'ultimo gioco plasmato direttamente dalla manine del maestro Miyamoto, e il suo talento, il suo genio e il suo intuito compongono ed esaltano ogni cellula di quest'avventura apparentemente immortale. La versione qui presente è quella PAL, e i cromatismi - a differenza di altri giochi Nintendo 64 su Virtual Console - rendono giustizia agli originali.
Voto: 9,5/10
Il gioco
Piattaforma: Nintendo Wii U
Costo: 6,99 Euro
Uscito nel 2003/2004
Sviluppato da Capcom P. Studio 2 pubblicato da Capcom
Mega Man Battle Network 4 Red Sun/Blue Moon (GBA)
Fino al terzo episodio Mega Man Battle Network ha seguito la solita trafila Capcom, con un primo capitolo notevole e degli epigoni molto simili a sfruttarne il successo. Il tutto è andato avanti fino alla terza iterazione, un momento ideale per interrompere un approccio che, lo sappiamo per esperienza, avrebbe portato alla totale perdita di prestigio del brand. Una perdita che è avvenuta comunque, ma in modo diverso.
Il quarto capitolo infatti, oltre a riproporre la "pokémoniana" scissione (sostanzialmente inutile) tra Red Sun e Blue Moon, vira completamente dal punto di vista grafico e musicale; e, in modo del tutto anomalo per un sequel sulla stessa console, vira in modo negativo. Infatti, pur ammettendo una certa diversità stilistica di fondo, si può considerare meno dettagliato ed elaborato dei predecessori: sia nel character design dei personaggi, sia nelle animazioni. Lo stesso processo viene applicato alle musiche, tutt'altro che memorabili. Come level design ci sono varie modifiche ma niente di particolarmente innovativo, la "barra emotiva" del protagonista durante i combattimenti mischia le carte, ma lo fa in modo poco convincente. Lo stesso pretesto dell'asteroide da deviare sembra nato più dalla volontà di cambiare per cambiare che da un autentico moto creativo. Per concludere, la necessità di finire il gioco almeno tre volte per raccogliere ogni elemento non si può certo definire raffinata. Le vendite avrebbero dato ragione a Capcom (il quarto è il capitolo più venduto), ma da questa "caduta" qualitativa la saga non si sarebbe più pienamente ripresa.
Voto: 5,5/10
Il gioco
Piattaforma: Nintendo Wii U
Costo: 6,99 Euro
Uscito nel 2003
Sviluppato da Intelligent Systems pubblicato da Nintendo
Advance Wars 2: Black Hole Rising (GBA)
La serie "Wars", pur molto vecchia, ha raggiunto il suo massimo splendore proprio su Game Boy Advance: negli anni successivi, con l'aumentare dei costi di sviluppo, Intelligent Systems ha dovuto - andiamo a intuito - scegliere se proseguire con lei o Fire Emblem, e ha scelto quest'ultimo. Chi ha preso le redini di "Wars", al contrario, non è stato in grado di mantenere gli eccellenti livelli toccati dalla società giapponese, e per questo motivo da alcuni anni non se ne hanno notizie.
Se ritornerà o meno, ed eventualmente in quale forma, per ora non abbiamo indizi per prevederlo; di certo però possiamo lodare questo secondo episodio per Game Boy Advance, in tutto e per tutto simile al primo, ma più difficile e (forse) maggiormente bilanciato. Advance Wars 2: Black Hole Rising è un sequel nella sua stessa anima, nel senso che quasi mai si pone il problema di introdurvi alle meccaniche di gioco, dando per scontata l'esperienza maturata col capostipite. Ovvio quindi che, doveste iniziare oggi con la saga, il primo Advance Wars sarebbe ancora la scelta maggiormente indicata. Per il resto siamo su livelli qualitativi simili, un dettaglio non da poco. L'azione si sviluppa intersecando momenti ripresi da vicino e una mappa vista dall'alto, attraverso la quale spostarsi e disporre le truppe. Al di là del level design dettagliato e maturo, ad esaltare ulteriormente Advance Wars sono la caratterizzazione dei vari capitani e lo stile grafico adottato, sobrio e delicato. Le missioni sono molte anche in questo episodio, la campagna principale è lunga e impegnativa, i nemici sono rappresentati dalle solite "armate nere" (mutuando il gergo di Risiko). Se vi è piaciuto il primo, non c'è motivo per non giocare questo sequel: naturalmente vale anche il discorso opposto.
Voto: 7/10
Il gioco
Piattaforma: Nintendo Wii U
Costo: 6,99 Euro
Uscito nel 2001
Sviluppato da Sun-Tec pubblicato da Capcom
Final Fight One (GBA)
Questo porting su Game Boy Advance di Final Fight, uno dei picchiaduro a scorrimento più celebrati e lodati della storia di videogiochi, non è completamente da buttare; non è da buttare soprattutto considerando la console di appartenenza. Tuttavia non ve lo consigliamo, così come non vi avevamo consigliato, al momento della pubblicazione, la conversione per SNES dell'arcade.
I motivi stavolta sono completamente diversi, ma altrettanto validi: innanzitutto, viste le dimensioni del portatile Nintendo, il gioco è inquadrato molto più da vicino che nell'originale. Caratteristica che rende meno chiara l'azione, e certe volte può risultare perfino fastidiosa. Il problema principale tuttavia risiede nell'emulazione stessa del software: su Wii U non è possibile giocare in multiplayer ai titoli Game Boy Advance (per ovvi motivi, visto che funzionavano attraverso un cavo) e privare del multiplayer Final Fight significa disinnescarne l'arma principale. Non bastasse si tratta della versione europea con censure di vario genere (sul cast e via dicendo). Insomma, per ora Wii U - purtroppo - non è la piattaforma ideale per provare il primo Final Fight. Il gioco di per sé è immediato, ritmato e brioso come al solito, e la stessa cosa si può dire per i controlli. Il voto qui sotto chiaramente è riferito a questa specifica edizione.
Voto: 5,5/10
Il gioco
Piattaforma: Nintendo Wii U
Costo: 6,99 Euro
Uscito nel 2001
Sviluppato da Capcom pubblicato da Capcom
Super Street Fighter II Turbo Revival (GBA)
Ci sono già varie versioni di Super Street Fighter II sulla Virtual Console, tutte risalenti all'epoca SNES. Questo porting per Game Boy Advance, datato 2001, è un'ottima conversione su portatile: propone delle leggere varianti grafiche, e soprattutto dei nuovi artwork davvero belli ed eleganti. Detto questo, si tratta pur sempre di un'edizione tascabile di un gioco nato come arcade, perciò ci sono pedaggi da pagare (il limitato numero di tasti, ad esempio).
A favore di questa edizione su Virtual Console va segnalata la correzione di un bug relativo all'incontro con Akuma, un evento più unico che raro. Il gioco è straordinario, quindi siamo qui più per consigliarvi la versione migliore che per parlare della sua qualità: Super Street Fighter II Turbo Revival, oltre agli artwork, offre alcune modalità aggiuntive (time attack e survival) nonché l'intero cast dell'episodio, ivi compresi i "new challenger". Ma, anche sorvolando sulle problematiche di emulare un software portatile sul televisore, c'è una caratteristica che non possiamo trascurare: come ogni altro gioco Game Boy Advance, su Wii U arriva senza multiplayer. E per uno Street Fighter è una mancanza vitale, perciò è ancora meglio rivolgersi agli episodi SNES.
Voto: 6,5/10
Il gioco
Piattaforma: Nintendo Wii U
Costo: 9,99 Euro
Uscito nel 2005/2006
Sviluppato da AlphaDream pubblicato da Nintendo
Mario & Luigi: Partners in Time (NDS)
Questo gioco per Nintendo DS è il secondo capitolo della saga, seguito del brillante Mario & Luigi: Superstar Saga per Game Boy Advance. Ne mantiene inalterato lo stile grafico - pur aggiungendo qualche miglioria, soprattutto a livello di animazioni - e l'impostazione del game design, con l'alternanza tra esplorazione e combattimenti a turni sempre ricchi d'azione.
Rispetto ad altri jRPG, in questa serie bisogna premere molti più tasti (per quanto banale, ci sembra una considerazione degna di nota) e soprattutto servono coordinazione e ritmo nella pressione degli stessi, sempre che si voglia uscire indenni dagli scontri. Vi diciamo subito che, non conosceste la serie, il capostipite rimane una scelta migliore per iniziare: si tratta di un gioco più essenziale e coerente, due doti rare. Questo non significa che Mario & Luigi: Partners in Time non sia un degno seguito, anzi. Ha una buona trama e dei dialoghi divertenti, ma soprattutto l'aggiunta della versione baby dei due protagonisti moltiplica le già alte variabili del level design: nonostante complichi - in certi casi inutilmente - la purezza originaria del gioco, è una scelta che dona identità a questo secondo capitolo. I nemici alieni non sono carismatici (né buffi) come altri personaggi inventati da questa serie, ma nel complesso si tratta di un'opera meritevole, stramba al punto giusto e piena di trovate di design intelligenti. Da prendere in considerazione se avete amato il predecessore. L'uso contemporaneo dei due schermi è limitato, quindi non avrete troppi problemi nella gestione di GamePad e televisore.
Voto: 7/10
Il gioco
Piattaforma: Nintendo Wii U
Costo: 9,99 Euro
Uscito nel 2008/2009
Sviluppato da Intelligent Systems/Nintendo SPD 2 pubblicato da Nintendo
Fire Emblem: Shadow Dragon (NDS)
Come abbiamo scritto prima, all'innalzarsi dei costi di sviluppo Intelligent Systems ha dovuto scegliere se investire su "Wars" o Fire Emblem, optando per quest'ultimo: una decisione ripagata da pubblico e critica, visto che, risultato del tutto anomalo per una serie in giro da decenni, l'ultimo episodio su Nintendo 3DS è stato il più venduto della serie. Questo capitolo per Nintendo DS è un remake dell'esordio su NES, un esordio mai giunto in occidente se non in questa veste: foste appassionati della saga, già questo potrebbe essere un rilevante motivo d'interesse.
Per il resto, nonostante le potenzialità della console, si tratta di un gioco meno ricco e stratificato di quelli apprezzati su Game Boy Advance, che non fa niente per nascondere la sua anima 8-bit. Le maggiori modifiche rispetto all'originale risiedono nell'introduzione della classica meccanica sasso-carta-forbice con spade-lance-asce, e ovviamente le migliorie grafiche: Fire Emblem non è mai stato un gioco spettacolare da vedere, ma stilisticamente è di un'eleganza fuori dal comune, elemento che gli consente di invecchiare estremamente bene. Shadow Dragon non fa eccezione, ed è anche l'episodio che introduce Marth, da molti conosciuto grazie a Super Smash Bros. Ripetiamo quanto detto prima: è meno lungo dei precedenti sequel (una situazione buffa ma vera nondimeno) e soprattutto più essenziale, sia nel game design che nella storia. Degli ambiti in cui comunque, rispetto ad altri giochi, eccelle. Nonostante il tutorial (e la cronologia della saga) quindi non ve la consigliamo come prima opera della serie, ruolo che riserviamo ancora ai titoli per Game Boy Advance. Fire Emblem: Shadow Dragon è stato anche il primo Fire Emblem a supportare il gioco online, ma non essendo esteso alla Virtual Console è inutile parlarne.
Voto: 7,5/10