Assembla che ti Passa #32

Assembla che ti Passa è una rubrica settimanale che raccoglie le principali novità legate all'hardware da gioco PC e propone tre configurazioni, divise per fasce di prezzo, pensate per chi desidera assemblare o aggiornare la propria macchina. Come al solito i suggerimenti e le correzioni sono ben accette a patto che i toni siano adeguati. Un ulteriore consiglio è quello di leggere i paragrafi che presentano le configurazioni prima di dare battaglia nei commenti.

La miniaturizzazione ha portato enormi vantaggi al mondo dell'informatica rendendo possibili meraviglie tascabili come gli smartphone, PC grandi come penne USB e interi archivi stipati in pochi centimetri di silicio. Ma il rimpicciolimento dell'hardware si è trasformato anche in un potenziale pericolo per Internet Café, PC pubblici e portatili lasciati alla mercé del prossimo. Lo dimostra l'USBDriveby, un microcontroller USB che fingendosi una comune tastiera può prendere il controllo di un PC in sessanta secondi. Il pericoloso gadget è stato mostrato in un video di Samy Kamkar, che ha pubblicato anche codice sorgente e guida con il rischio di scatenare qualche malintenzionato ma, cosa ben più importante, rendendo al contempo evidenti le grosse vulnerabilità dei sistemi operativi attuali in relazione a un attacco via hardware.

L'USBDriveby ha come base un comune ed economico microcrontroller e dopo aver penetrato tutti gli strati di protezione di un sistema operativo, in questo specifico caso Mac OS X, lascia il computer vulnerabile anche in remoto. Al momento l'unica protezione possibile, da tenere bene a mente anche se lavorate semplicemente nell'ambito della tecnologia e avete colleghi smanettoni in aria di burla, è quella di controllare le vostre porte USB come fossero figli che hanno appena superato la pubertà. Sperando che vulnerabilità di questo tipo possano essere sistemate non possiamo fare altro che cambiare argomento volgendo lo sguardo verso argomenti più piacevoli. Nell'Assembla che ti Passa della scorsa settimana abbiamo parlato dell'APU per supercomputer basata su tecnologia Zen ed equipaggiata con 32 core. Questa settimana è venuto il momento di parlare della versione server che potrà arrivare allo stesso numero di core anche se a quanto pare non includerà, probabilmente per questioni di prezzo, la tecnologia Coherent Fabric capace di fornire alla summenzionata APU Zeppelin una banda passante da 100GB/s. I vantaggi dei nuovi Opteron, dunque, sarebbero limitati alla RAM DDR4, al numero elevato di core e ai transistor da 14nm FinFET, ma parliamo comunque di tecnologie che dovrebbero garantire, assieme al cambio di architettura, un 40% di incremento di istruzioni per Clock rispetto alla generazione precedente. Considerando anche il nuovo processo produttivo e clock potenzialmente più elevati, pare scontato un margine per miglioramenti importanti che potrebbero dare una spinta a AMD nel campo dei server. Certo, quello che più ci interessa sono i processori per i computer da gioco ma le informazioni sui primi due processori Zen ci danno indizi potenzialmente interessanti anche in questo senso. Nonostante il Simultaneous Multithreading, AMD non sembra essere intenzionata a tornare indietro sulla conta dei core cosa che ci fa presumere l'arrivo di CPU FX di fascia alta dotate di almeno otto core, come quelle attuali. Tra l'altro una strategia di questo tipo potrebbe rappresentare la conferma dell'effettiva capacità delle nuove librerie di sfruttare adeguatamente le architetture multi-core, cosa che dovrebbe valere anche per le GPU. Ma prima di cedere all'entusiasmo delle confortanti premesse e delle golose promesse di un 2016 estremamente importante, torniamo al presente o, meglio, torniamo al passato remoto con un PC custom creato da Stephen Hoad che prende ispirazione diretta da FarCry Primal.

La tela della modifica è un Thermaltake Core X9 E-ATX Cube Chassis all'interno del quale troviamo motherboard ASUS The Ultimate Force Sabertooth Z170 Mark 1, CPU Core i7-6700K, 16GB di DDR4 Corsair Vengeance e due 2 ASUS Strix NVIDIA GeForce GTX 970. Il tutto condito da due SSD Kingston Hyper-X Savage da 240GB, un hard disk Western Digital Black da 2TGB e un generoso impianto di raffreddamento che include 6 ventole Thermaltake Ring 120mm RGB, le due ventole standard del case e Water Block per CPU e GPU targati EK. Con un computer del genere la realtà virtuale dovrebbe essere a portata di mano, al netto di qualche singhiozzo dovuto al frame buffer, ma il mercato ha già iniziato a sfornare soluzioni su misura per gli entusiasti dei visori tridimensionali. EVGA ha ufficializzato le due GTX 980 Ti VR Edition presentate durante il CES 2016, ennesime manifestazioni di un mercato, quello dell'hardware da gioco, che ostenta imperitura fiducia nei confronti della svolta virtuale. La peculiarità delle due schede, una basata sulla versione EVGA reference della GTX 980 Ti e una con raffreddamento ACX 2.0+, è il collegamento HDMI 2.0 posizionato sulla parte anteriore, verso l'interno del case, che acquista un senso in combinazione con un frontale da 5.25 pollici, incluso nel prezzo, che include porta HDMI 2.0 e due connettori USB 3.0. Tutto il necessario, insomma, per collegare un Oculus Rift o un HTV vive direttamente alla parte anteriore del case senza dover penare per raggiungere direttamente il retro della scheda video. Stranamente le due schede riportano lo stesso prezzo, 779 euro, ma la versione overclockata non è disponibile ed è quasi ovvia la comparsa di un prezzo più alto quando potrà essere effettivamente acquistata. Parallelamente Gabe Newell sta preparando il terreno per l'arrivo dell'HTC Vive il cui prezzo sarà svelato a fine mese. Dimostrazioni ed entusiastici provati di questi giorni hanno smosso le acque e durante il Vision Summit 2016, manifestazione interamente dedicata a tecnologie VR e AR, il capoccia di Valve ha donato un HTC Vive Pre developer kit a tutti gli sviluppatori presenti.

Configurazione Budget

Configurazione Gaming

Configurazione Extra

Nuovo Assembla che ti Passa nuovo giro di novità, speculazioni e speranze per il futuro