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Marte è un severo maestro

Abbiamo finalmente visto in azione il gioco di ruolo ambientato sul pianeta rosso di Spiders

ANTEPRIMA di Matteo Santicchia   —   24/02/2016

I ragazzi di Spiders, gli autori di Bound by Flame e Of Orcs and Men, con The Technomancer ci riportano su Marte dopo averlo già visitato in Mars: War Logs nel "lontano" 2013. Non si tratta solo dello stesso setting geografico, ma dello stesso universo narrativo, dove il pianeta rosso, devastato dalla guerra e dalle radiazioni, è da tempo isolato dalla Terra, ormai solo un lontano ricordo, e di fatto idolatrata. L'acqua e le poche risorse a disposizione sono gestite da alcune corporazioni: l'Abundance è quella al potere, che tiranneggia la popolazione in modo prettamente sovietico, con tanto di servizi segreti e manifesti di propaganda d'epoca. D'altronde siamo su un pianeta rosso, no?

The Technomancer sembra essere un solido gioco di ruolo con una interessante deriva fantascientifica

Vestiamo i panni di un giovane cadetto dell'accademia dei Technomancer, che nonostante le umili origini nei bassifondi di Marte è riuscito a raggiungere l'élite del pianeta, grazie alla sua innata capacità di controllare l'elettricità. Questo è il background narrativo ma, pad alla mano, il gioco è a tutti gli effetti un action RPG, dove accanto al combattimento gioca un ruolo fondamentale anche la possibilità di risolvere le situazioni in modo non cruento, vuoi parlando, vuoi agendo nell'ombra senza farci vedere.

Marte è un severo maestro

Ovviamente però il focus del titolo è nel menare le mani, e qui i ragazzi di Spiders hanno messo in piedi meccaniche piuttosto ricche e diversificate che si innestano all'interno di un percorso di crafting e crescita del proprio alter ego (e dei compagni che possono darci man forte) decisamente robusto, benché non proprio originalissimo. Funzionale ci verrebbe da dire. Ci sono attributi, skill e abilità attive e passive, nulla di sconvolgente. Possiamo anche scegliere di potenziare un tratto che ci permette di risolvere situazioni in modo non violento, basandosi ovviamente sui dialoghi a scelta multipla. Nulla di nuovo, come nulla di nuovo è il classico mantra che ad ogni azione corrisponde una conseguenza, non solo in termini prettamente narrativi, ma anche a livello di interazione con i propri compagni e con gli abitanti di Marte. Un argomento da approfondire e che durante questo incontro col gioco è stato solamente scalfito, ma che data la natura del progetto potrebbe davvero rendere il tutto più intrigante e meno stereotipato. The Technomancer sembra poter dire la sua quando non c'è più voglia di risolvere i problemi usando un basso profilo o le parole. Il combattimento ruota sulla possibilità di cambiare in tempo reale tre stili, ognuno con armi e mosse peculiari "a base elettrica". Warrior è per distanziare gli avversari visto che utilizziamo un bastone a due mani. Gli attacchi sono potenti ma lenti, occhio quindi al tempismo negli affondi per non aprirci ai colpi avversari. Rogue è invece per chi predilige velocità a scapito della potenza: oltre a una spada corta possiamo anche sparare con una pistola. Guardian invece è perfetto per quelle situazioni in cui dobbiamo metterci sulla difensiva, con scudo e spada, magari quando la nostra salute scarseggia.

Marte è un severo maestro

Inutile dire che gli scontri diventano una vera e propria danza mortale, con veloci combo di spada corta, calci volanti e affondi di bastone, con gli avversari che benché la demo mostrata fosse nelle fasi iniziali di gioco, si sono dimostrati una bella sfida, attaccando mai da soli, creando dei veri e propri capannelli intorno al protagonista, con tanto di contromosse capaci di spezzare la nostra parata. Inutile dire che anche qui la personalizzazione è fondamentale, visto che è possibile sbloccare delle abilità particolari da "tecnomante" da applicare indistintamente a ogni stile, per potenziarlo ancor di più. Di The Technomancer abbiamo visto piuttosto poco ma ci è bastato a capire che a tutti gli effetti si tratta di un compitino ben fatto, ma senza particolari guizzi. C'è tutto quello che ci aspettiamo da un gioco di ruolo action solido, senza però nulla che ci abbia davvero sconvolto. L'ambientazione è affascinante: un pianeta rosso diventato grigio e devastato, più post-apocalittico che "spaziale" ma che per quanto visto non sembra brillare troppo né da un punto di vista tecnico né artistico. Spiders dovrà essere bravo nel rendere ricche le interazioni del protagonista col mondo di gioco per un'avventura su Marte poco lineare e prevedibile, tra approcci diversi e numerose quest primarie e secondarie. Ci sono le basi per un titolo interessante e ben fatto, anche se decisamente derivativo: tutte supposizioni che però dovranno esser suffragate da un test più lungo e approfondito.

CERTEZZE

  • Combattimento e personalizzazione ben strutturati
  • Diverse tipologie di approccio alle missioni

DUBBI

  • Aspetto e meccaniche decisamente derivative