Bentornati ad un nuovo appuntamento con la rubrica ove la redazione di Multiplayer si confronta direttamente con i suoi lettori per decidere qual è stato il titolo più significativo degli ultimi trenta giorni. Prevedibilmente, il vincitore assoluto del mese di marzo è stato The Division: un MMORPG, che è anche uno sparatutto in terza persona, che è anche un open world post-apocalittico... insomma, un bell'ibrido di quelli solidi che ha venduto uno sfacelo ed è riuscito a conquistare sia la critica che il pubblico con le sue ottime qualità. Il dominio è stato pressoché assoluto, tanto che praticamente tutti i redattori di Multiplayer lo hanno inserito nella loro lista voti. A fargli le scarpe ci hanno provato i Pokémon di Pokkén Tournament, lodevole picchiaduro di Bandai Namco dalle meccaniche più complesse del previsto, le piste folli di Trackmania Turbo, e la luccicante pelata del buon agente 47 in Hitman, con quest'ultimo che ha quasi certamente subito nelle votazioni il contraccolpo legato alla sua natura episodica. La distanza finale però si è rivelata incolmabile. Qualche timido apprezzamento a livello redazionale lo hanno avuto anche The Flame in the Flood, survival indie dall'art direction ispiratissima, UFC 2, sempre bellissimo da vedere ma penalizzato da contenuti non superlativi, Grim Dawn, un action RPG alla Diablo davvero molto curato, e Stella Glow, ottimo GDR tattico per Nintendo 3DS. In particolare gli ultimi due giochi della lista sembrano esser stati trascurati più per la loro natura di nicchia che per l'effettiva qualità, ma ciò non li rende prodotti poco validi, come detto... anzi, tutt'altro.
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La parola ai lettori
Consenso unanime anche quando si guardano le votazioni dei nostri lettori, con oltre il 60% a favore di The Division.
Il titolo Ubisoft d'altronde ha convinto più del previsto, e la sua natura online, che lo rende particolarmente spassoso quando affrontato in compagnia di amici, ha favorito l'apprezzamento del pubblico. Il periodo propizio deve averci messo del suo, visto che l'avversario numero uno su console, Destiny, sembra essersi quasi del tutto spento di recente. Anche qui tra gli inseguitori hanno dettato legge Hitman, Trackmania Turbo e Pokkén Tournament, con il picchiaduro per Nintendo Wii U in vantaggio rispetto agli altri. Nei commenti la community si è lamentata per il mese un po' smorto a livello di uscite, ma ha comunque elogiato il lavoro di Ubisoft (seppur i giocatori "solitari" abbiano espresso la loro contrarietà in più occasioni). Un paio di voci si sono peraltro levate per sottolineare la qualità di Grim Dawn e Stella Glow tra la massa, nonostante la diffusione davvero limitata di quei due titoli, e per difendere Hitman incuranti della sua nuova forma a episodi. Spiace invece veder quasi del tutto ignorato l'italiano Lone Wolf, nonostante la provenienza da mobile abbia favorito il suo passaggio in sordina, e il sopracitato The Flame in the Flood, che forse hanno giocato ancor meno persone di quelle che hanno recuperato una copia di Stella Glow. Tempi duri per i titoli indipendenti dalle nostre parti, purtroppo, ma non è una novità.
Meglio New York del sistema solare?
C'è poco da commentare sulla scelta del mese in fondo. The Division è chiaramente il progetto più acclamato e importante dell'ultimo periodo, e ha stupito anche molti scettici con la sua storyline più godibile del previsto e la brillante Zona Nera.
Restano dei dubbi sul prodotto, legati in primo luogo alla ripetitività dei compiti secondari e alla validità del gioco se lo si affronta senza giocare allegramente insieme, ma i punti a favore oscurano nettamente gli elementi negativi, aiutati anche da un comparto tecnico di tutto rispetto e da una rappresentazione di New York eccellente. Ubisoft ha di che sfregarsi le manine pacioccose: il gioco è stato un successo, l'utenza è in larga parte contenta, il fronte del downgrade pare meno irritato del solito e il gameplay, che è molto più vicino a un gioco di ruolo di quanto tanti credessero, è strutturato in modo abbastanza intelligente da spingere il giocatore ad avanzare e a curare minuziosamente lo sviluppo del proprio alter ego. I problemi principali riguardano l'end game e la frequenza degli aggiornamenti, bestie nere di tutti gli MMO, che se curate a dovere allungheranno a dismisura la vita di un videogame dai contenuti già massicci. Sarà anche per tutte queste qualità che sulle nostre pagine Pierpaolo e Rosario hanno premiato il titolo con un 8,8. Uno sputo dall'eccellenza per un prodotto dalle potenzialità enormi che forse riuscirà a cancellare la negatività che ha circondato il colosso francese negli ultimi tempi. Be', ma a chi vogliamo darla a bere... figuriamoci se la furia internettiana nei confronti di Ubisoft sparisce di punto in bianco. Al massimo un pochino si smorza. Oh, è già qualcosa.