Durante l'E3 2016 che si è da poco conclusa abbiamo avuto modo di discutere di Quake Champions: le informazioni non erano molte dato che nel corso della conferenza Bethesda c'è stato solo spazio per un breve filmato in computer grafica, però già si capiva quale sarebbe stata l'impostazione del progetto. Una sorta di Quake III Arena per chi è cresciuto a pane, Call of Duty e League of Legends, ma anche una risposta all'ottimo lavoro fatto da Blizzard con Overwatch. Il tutto - e qui viene la parte complessa - senza snaturare l'anima di un brand che forse non sarà in cima ai pensieri dei più come un tempo, ma continua ad avere un seguito e una riconoscibilità che pochi posso vantare. Ci siamo seduti con Tim Willits, figura storica di id Software, per discutere i dettagli del progetto e lo abbiamo trovato estremamente collaborativo nel delineare esattamente cosa possiamo aspettarci.
Nuovi dettagli su Quake Champions, il prossimo sparatutto competitivo di id Software
Eroi e rocket jump
Spazziamo subito il campo da eventuali dubbi: Quake Champions uscirà unicamente su PC, non presenterà una campagna single player e, al momento, ancora non si sa esattamente se sarà free to play oppure richiederà un acquisto iniziale e poi godrà di aggiornamenti e nuovi contenuti gratuiti. Dubbio quest'ultimo che dovrebbe venir sciolto nel corso del QuakeCon di agosto, evento durante il quale ci sarà anche modo di provare una prima versione del titolo, in attesa della closed beta che pare sia prevista per la fine dell'anno o l'inizio di quello successivo. "Il nostro scopo è creare il migliore arena shooter possibile che si rifaccia alle radici e alla tradizione di Quake, quindi senza loadout, con il rocket jump, la raccolta delle armi sulla mappa e via dicendo", ci spiega Willits, " allo stesso tempo pensiamo che l'idea dei campioni (o eroi) sia la naturale evoluzione del genere, perché oggi agli utenti piace impersonare alter ego con una personalità e che abbiano degli elementi di personalizzazione: abbiamo ideato ciascun campione in modo tale che risponda a differenti esigenze di diversi giocatori, aggiungendo la variabile delle abilità che darà a ognuno di essi un ulteriore livello di complessità e dei tratti distintivi.
E questo vale soprattutto per la modalità a squadre, per la quale stiamo ideando un nuovo tipo di partita che coniuga l'idea di "frag" che da sempre caratterizza il genere, con delle dinamiche a obiettivi". Come accennato in apertura, c'è molto di Overwatch in questa filosofia e più in generale si nota la ferma volontà di andare incontro a chi non gioca Quake Live ma è comunque interessato ad avvicinarsi al marchio, magari con qualcosa di più affine alle sue precedenti esperienze competitive. Vecchio e nuovo si fondono, insomma. "Quando si inizia la partita, ciascuno ha una machine gun e deve raccogliere le armi successive, questo elemento è immutabile e non abbiamo nessuna intenzione di modificarlo. Ciò che cambia sono appunto i Campioni. Ranger, il protagonista dell'originale Quake, ha ad esempio la capacità di teletrasportarsi per un certo tratto di mappa. Visor, proveniente da Quake 3, può osservare dettagli che altri non vedono". Quanti eroi ci saranno? A quanto pare l'idea è averne un pacchetto all'uscita, abbastanza da soddisfare le esigenze di tutti, e poi tra una stagione e l'altra aggiungerne di nuovi, così da avere il tempo di fare i bilanciamenti del caso. Torneranno le modalità Free for All e Deathmatch, però id Software vuole che la gente senta di poter vincere e venga appagata quanto più spesso possibile, perché solo così ci sono probabilità di continuare a giocare. Largo quindi a modalità a squadre con obiettivi, di cui però ancora non sappiamo esattamente i dettagli. La sfida è rendere la curva di apprendimento più accessibile, il problema non è creare meccaniche più semplici perché in termini di complessità, oggi ci sono molti titoli più articolati di Quake III Arena che hanno un successo enorme. Propositi ambiziosi che non sappiamo ancora se potranno essere completamente soddisfatti; di certo Quake Champions è una bella sorpresa, id Software sembra aver ritrovato la strada giusta e i prossimi anni potrebbero essere ricchi di belle sorprese. L'uscita di John Carmack, forse è arrivato il momento di dirlo, ha fatto bene alla società texana.
CERTEZZE
- Tanti eroi per diversi stili di gioco
- Vecchio e nuovo si fondono...
DUBBI
- ...ma non sarà facile preservare l'anima della serie
- Sarà fondamentale provarlo con mano