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Non solo trincee

Torniamo a giocare Battlefield 1 con la modalità Dominio

PROVATO di Matteo Santicchia   —   05/07/2016

All'E3 2016 abbiamo avuto la possibilità di passare molto tempo con Battlefield 1. Dopo aver sviscerato a dovere la modalità Conquista, grazie al nostro precedente provato, oggi tocca a Dominio. Purtroppo però il test è stato effettuato sempre sulla stessa mappa, San Quentin Scar, quindi a conti fatti c'è davvero poco di nuovo. Ma senza dubbio questo hands on è interessante per capire come Battlefield 1 si comporta quando "snatura" un po' il suo gameplay peculiare, non inserendo i mezzi nell'equazione, e riducendo drasticamente le dimensioni del campo di battaglia. Sappiamo benissimo che quando Battlefield restringe gli spazi perde un po' della sua magia (state pensando a Battlefield 3: Close Quarters, forse?), fortunatamente non sembra essere proprio questo il caso.

Spazi stretti e zero mezzi: ecco la modalità Dominio di Battlefield 1!

Un villaggio da dominare

Spazi stretti in tutti i sensi. La mappa è più piccola, si gioca praticamente sempre dentro al villaggio di Travecy, circondato ai lati da collinette e alture punteggiate da trincee, artiglierie, casupole e mulini, un piccolo dedalo di viuzze e improvvise aperture dove si alternano lunghe e corte linee di tiro, dove la possibilità di salire ai piani alti delle case ci aiuta per per avere un buon colpo d'occhio anche sulle collinette che sovrastano il paesino. Proprio il già citato mulino che lo domina su un lato è l'obiettivo più importante di questa modalità, visto che una volta preso i tiratori, sia i cecchini propriamente detti, sia i medici con i loro fucili automatici, potranno spazzare dall'alto con relativa facilità le fila nemiche. Stessa cosa possiamo dire per la Town House, grazie al lucernario in alto da dove prendere di mira le zone sottostanti. L'assenza dei mezzi taglia drasticamente l'importanza della distruttibilità ambientale. Non vedremo più i carri armati devastare la mappa, né tanto meno il terreno deformarsi a causa delle esplosioni. Granate e gas riescono comunque a supplire a questa "mancanza" sia in termini prettamente tattici che di spettacolarità dell'azione.

Non solo trincee
Non solo trincee

Case e muretti sono ora quindi scogli praticamente insormontabili per la fanteria: il risultato è che il ritmo di gioco è più alto, il tutto ovviamente all'interno di un campo di battaglia più piccolo e contenuto. Ci si muove quindi molto di più. È stato ovviamente scongiurato "l'effetto tonnara": lo spawn avviene sempre in posizione defilata, e dato il level design comunque arioso ma nello stesso tempo "intricato" è difficile che ci si trovi a pestarsi i piedi in pochi metri quadrati. Inutile dire che le armi automatiche visti gli spazi d'ingaggio ridotti ci hanno dato l'impressione di essere quelle più utilizzate, ma come avevamo già scritto in precedenza sembrano essere state ben pensate. Il rateo di fuoco è alto, non troppo ovviamente, ma soprattutto il rinculo e la dispersione dei proiettili oltre la media distanza sono i "contro" necessari per ottenere un buon bilanciamento. Anche qui i fucili bolt action a colpo singolo regalano grandi soddisfazioni, soprattutto quando si riesce a guadagnare una posizione elevata, ma più in generale sembra proprio che DICE abbia fatto un buon lavoro per far convivere nel giusto modo spettacolarità, realismo e bilanciamento. A livello visivo vale quanto scritto per la modalità Conquista. Battlefield 1 è un vero spettacolo a tutti i livelli. Noi lo abbiamo giocato su un PC di fascia alta, 1440p e 60 frame al secondo costanti e con tutti gli effetti al massimo, e nonostante la battaglia non contemplasse gigantesche esplosioni, causate magari dall'abbattimento del Behemoth, c'è sempre da rimanere a bocca aperta. Vuoi per il meteo dinamico, vuoi per il dettaglio elevatissimo, vuoi per l'effetto di scarsa visibilità quando si indossa la maschera antigas, vuoi per un sistema di illuminazione che colora in maniera estremamente realistica il campo di battaglia. In definitiva, questo secondo incontro - pur non mostrando nulla di particolarmente inedito - è stato davvero utile, visto che ha messo ben in chiaro che, anche senza mappe gigantesche e i grossi calibri di mezzo, Battlefield 1 riesce comunque a divertire molto, cosa questa per nulla scontata visto lo storico della serie. Speriamo di potervi raccontare al più presto qualcosa di nuovo, magari in occasione della beta estiva o della Gamescom di Colonia il prossimo agosto.

CERTEZZE

  • Tecnicamente bellissimo
  • Divertente e spettacolare anche senza mezzi

DUBBI

  • Meno distruttibilità ambientale