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Cinque cose che i giocatori odiano di... Pokémon GO

Perché tanto odio nei confronti del titolo di Niantic e dei giocatori di Pokémon GO?

RUBRICA di Massimo Reina   —   20/07/2016

La diffusione e il successo a qualsiasi livello di Pokémon GO è qualcosa di incredibile e allo stesso tempo positivo, perché sta riuscendo a coinvolgere milioni di persone in tutto il mondo di ogni età o estrazione sociale. Per chi non lo conoscesse, stiamo parlando del gioco di Niantic e Nintendo sviluppato per smartphone, nel quale attraverso la geolocalizzazione e la realtà aumentata gli utenti vanno in giro a cercare pokémon. Una volta catturate, queste creature possono poi essere allevate e fatte combattere, anche se, diciamocela tutta, la componente tecnica e quella ludica del prodotto non sono il massimo. Come talvolta accade per certi prodotti che ottengono un grande successo, anche questo ha diviso il pubblico al punto da generare praticamente due schieramenti contrapposti. Insomma, Pokémon GO non lascia via di mezzo: o lo si ama, o li si odia. E noi proprio di odio parliamo.

Quali sono le cinque cose che la gente odia di Pokémon GO, il successo del momento?

Caccia scarica

Gli elementi più odiati di Pokémon GO, al pari di quelli che molti altri utenti amano, sono diversi e in molti casi dipendono anche dai propri gusti personali. Ma ce ne sono cinque che in particolare tornano sempre nei discorsi del pubblico, e che fanno incavolare gli "hater" del gioco. La prima è la mancata ottimizzazione del prodotto, che secondo alcuni utenti si manifesterebbe anche nell'eccessivo consumo della batteria. Per essere sfruttato a dovere, Pokémon GO richiede che il GPS e lo schermo dello smartphone siano sempre attivi, e questi sono elementi che già di per sé consumano molta energia. Se lo schermo resta spento non si potranno incontrare i mostriciattoli di Nintendo. Allo stesso modo la distanza percorsa non verrà calcolata (quindi niente progressi sull'incubazione delle uova) e non potranno nemmeno essere avvistati i Pokéstop.

Cinque cose che i giocatori odiano di... Pokémon GO

Ma non è tutto: il gioco funziona a singhiozzo, una volta parte e cinque no e si blocca pure spesso. E l'elenco potrebbe continuare sicuramente. Forse andrà meglio con gli aggiornamenti futuri, ma ad oggi è così. Un'altra cosa che la gente odia di Pokémon GO è il fatto che favorisce chi vive in zone densamente popolate. Se un "poveraccio" risiede in una zona rurale o poco abitata, rischia di beccare una manciata di mostri di secondo piano e solo per miracolo. La frequenza di apparizione dei pokémon è infatti ridicola, ma anche tra i diversi quartieri di una stessa città la disparità è evidente. Insomma, chi non vive in città o in quartieri più centrali, non può crescere in alcun modo e si trova tagliato fuori sia dalla caccia vera che dall'aspetto competitivo dell'esperienza. Lo stesso sistema di localizzazione tramite GPS è tutt'altro che perfetto e raggiungere un pokémon a volte finisce per essere impossibile, visto che a conti fatti sarebbe poi nascosto nel gabinetto del vicino o dentro un'area chiusa al pubblico. Pokémon GO sembra essere capace, suo malgrado, di tirar fuori il peggio da alcuni individui. Non vale per tutti ovviamente, ma in molte aree del pianeta sembra davvero regnare l'idiozia. Alcuni giocatori, per esempio, hanno forse capito un po' tardi che per catturare mostriciattoli, far schiudere le uova e guadagnare punti bisognava fare una cosa semplice ma essenziale: alzarsi dal divano e uscire di casa! E visto che parecchi di loro devono essere tendenzialmente pigri più di un ghiro in pieno letargo, e che probabilmente giocano col titolo di Niantic solo perché è la moda del momento, accessibile a tutti e gratis, ecco che hanno pensato bene di dare sfogo a tutta la loro creatività, tirando fuori una serie di genialate da far impallidire perfino la più tonta delle amebe. Così, ecco che c'è stato chi ha pensato bene di far cuocere nel microonde il proprio smartphone, o di fissarlo al ventilatore da soffitto per far schiudere delle uova; e ancora, chi ha trovato logico rompere l'anima al proprio gatto fissandogli sulla schiena il telefonino o noleggiare addirittura un allenatore di pokémon professionista per giocare a suo posto. Ma allora perché non provare a lanciare dal balcone di casa lo smartphone per utilizzarlo come un drone, così magari roteando in aria riesce a trovare qualche pokémon raro, oppure infilarlo nella lavatrice e attivare la centrifuga per ingannare il GPS?

Peggio dei Lemmings!

Ben più odiosi sono però i cosiddetti "Pokémon Zombi", vale a dire tutti coloro che si aggirano ormai con un'andatura caracollante e lo sguardo perso sullo schermo di uno smartphone per le vie delle città, sulle stradine di campagna e perfino, sembra sul ciglio delle autostrade, col rischio di farsi davvero male. Questi giocatori accaniti che camminano imperterriti, spesso incolonnati come tanti Lemmings, sono davvero una rottura di scatole per la maggior parte delle persone, al punto che facendo un giro sulla Rete gli epiteti contro il tizio che magari si è "schiantato" frontalmente su un palo della segnaletica stradale mentre rincorreva una creatura elettronica, o verso il ragazzo che si è fatto ricoverare dopo essere stato pugnalato solo dopo aver catturato il suo pokémon, si sprecano.

Cinque cose che i giocatori odiano di... Pokémon GO

I tipi di pokémon che si possono incontrare durante la caccia variano a seconda dell'ora del giorno e della notte, anche se in realtà gli Zubat regnano sovrani un po' ovunque e a qualsiasi ora nonostante ufficialmente mal sopportano la luce solare. Ad ogni modo questo ha incoraggiato molti utenti a girare a tarda sera nei luoghi più disparati, anche in quelli poco raccomandabili, con tutti i rischi che la cosa può comportare. Trovarsi vicino a molte stazioni dei treni in Italia dopo una certa ora con in mano l'ultimo modello di Samsung Galaxy, per esempio, può rivelarsi una cattiva idea e trasformare l'impavido (o incosciente) cacciatore in un pokémon, catturato e rapinato da qualche poco di buono. O peggio ancora, saltellare come un forsennato sotto alle finestre di un contadino urlando "l'ho preso! L'ho preso!", non è il modo migliore per evitare guai. E non pensate di impietosirlo girando "Doduo, Doduo!": rischiate solo di peggiorare la situazione e farvi prendere per un matto appena scappato da qualche centro di igiene mentale. A questo punto, come dare torto a coloro che gli chiedono: ma non potete starvene a casa vostra o riunirvi tutti in un parcheggio chiuso, dove pascolare in gruppo e dove l'unico rischio che correte è quello di darvi una capocciata tra di voi? Invito che anche noi ci sentiamo di rivolgere loro. Ma la cosa che più fa incazzare la gente, soprattutto gli hardcore gamer dei Pokémon, è proprio il gioco in sé. Sono infatti loro in maggioranza a odiare a morte Pokémon GO, e questo per un semplice motivo: adesso, per colpa di questo titolo, tutti giocano con le famose creaturine e tutti si credono esperti! Chi gioca da sempre alla serie ideata da Satoshi Tajiri proprio non ne può più del nonno che parla per ore di Tentacool e PokéShop, o dello zio che lo consiglia su come catturare uno uno Zubat sopra PL100. Perfino della sorella che mentre parla al telefono col viva voce con l'amica del cuore, lo agita in aria zoomando qua e là con la camera sperando di beccare un pokémon a forma di Justin Bieber. Una tortura! "Basta, mollo tutto e vado via!" è stato il grido di battaglia della vecchia guardia, spesso accompagnato da qualche bestemmia in aramaico. Ecco perché odiano più di ogni altra cosa il gioco in sé: quando ci giocavano loro ai Pokémon, ma a quelli "seri", ai giochi veri della saga, in molti gli dicevano "ma non ti vergogni, alla tua età! E cresci!" Mentre ora che GO è di tendenza, pure la suocera ogni tanto si lascia scappare un Gotta catch 'em all! senza che nessuno la mandi a quel paese. E voi, cosa odiate di Pokémon GO?