Quando si parla di giochi spaziali, la rinuncia alle dinamiche simulative non corrisponde necessariamente a un'esperienza di secondo piano. La storia di questo genere è piena di titoli, a partire da Wing Commander per arrivare al più recente Rebel Galaxy, che si sono fatti notare compensando un gameplay agile con la sfida, il commercio, la trama, una struttura particolare o combinazioni assortite di questi ingredienti. ROCKFISH Games, nata dalle ceneri del team che creato Galaxy on Fire, sa bene che questa impostazione funziona e benché la sua nuova creatura non abbia ancora una trama, ha dalla sua un'impostazione peculiare che attinge dai roguelike, ci aggiunge un pizzico di gestione delle risorse e lascia il resto in mano a un comparto tecnico di tutto rispetto. La formula l'abbiamo già saggiata grazie alla alpha ma con l'arrivo in Early Access le novità non mancano e ci danno un'idea della qualità che ci possiamo aspettare dalla versione definitiva di Everspace. Prima di parlarne, però, facciamo il punto della situazione in modo da avere un'idea complessiva di quello questa esperienza può offrirci attualmente.
L'arrivo di Everspace su Early Access coincide con l'implementazione di piccole ma importanti novità
Punto di non ritorno
La componente esplorativa di Everspace, arrivato anche su Xbox One in versione Game Preview, è limitata a una serie di bivi che ci conducono a stazioni spaziali, campi di asteroidi e strutture di vario genere. Tappa dopo tappa, il nostro scopo è quello di superare le sfide e i diversi sistemi che ci separano dall'obiettivo finale. Il salvataggio è uno solo, automatico, e la peculiarità principale riguarda la possibilità di finire il carburante per i salti iperspaziali e per ottenerlo è necessario esplorare l'area in cui ci troviamo alla ricerca di materiali, stazioni spaziali e prede di ogni genere dai quali possiamo ottenere denaro, risorse di vario genere e componenti da installare sulla nostra nave. In alcuni casi per ottenere propellente è sufficiente tuffarsi in nubi di plasma per assorbirle ma la generazione casuale delle mappe non garantisce che le risorse ci siano o che siano sufficienti per il salto successivo. Quando questo succede e non ci sono altre risorse a tiro è comunque possibile rischiare un salto ma le conseguenze potrebbero essere nefaste.
Le possibilità includono droni di supporto, ricompense per aver aiutato sventurati sotto attacco e stazioni commerciali che, purtroppo, non sono realizzate un granché bene, con grosse icone luminose che incrinano la magia di uno spazio che, pur colorato e semplificato, riesce a essere credibile. Inoltre gli scambi commerciali sono generati casualmente e questo taglia un po' le gambe alla dinamica commerciale che speriamo venga migliorata da qui al lancio definitivo, previsto per l'inizio del 2017. L'altro elemento che speriamo sia soggetto a qualche ritocco è il bilanciamento che mostra il fianco durante le prime ore di gioco, quando può succedere che la nostra esistenza cessi a causa di una nave madre apparsa improvvisamente a pochi passi da noi. La grafica invece è già uno dei punti forti del titolo ROCKFISH Games anche se il numero dei poligoni e la complessità delle strutture non sono lontanamente paragonabili a quelli di uno Star Citizen. Ma grazie allo sfruttamento azzeccato delle peculiarità dell'Unreal Engine 4, Everspace rende piuttosto difficile parlare di spazio buio e vuoto. Non appena entrati in gioco, lo schermo si riempie da subito di enormi pianeti infuocati, esplosioni, nubi che avvolgono grosse stazioni spaziali, luci segnaletiche, nebulose e salve di colpi che saettano in ogni dove. Il colpo d'occhio lascia il segno e gli sviluppatori ne sono consapevoli tanto da aver implementato una modalità action freeze che consente di prendere con calma gli screenshot più spettacolari nel bel mezzo di un combattimento. Inoltre i sistemi, pur limitati per dimensioni e imparagonabili rispetto a quelle di titoli come Elite, sono pieni di vita tra convogli si fanno strada tra i gas, superfici planetarie ravvicinate, sonde minerarie, droni e nemici che arrivano all'improvviso, anche in forze, spesso cogliendoci impreparati. Ed è in mezzo a tutto questo che restiamo sorpresi da un'ottimizzazione già eccellente. Certo, ci troviamo di fronte a sistemi chiusi in un ambiente esclusivamente single player e questo facilita le cose. Ma la ricchezza è evidente e non impedisce al titolo di avere una fluidità estrema. La GTX 1080, lo sappiamo, è molto potente ma i risultati sono comunque ottimi con 60 frame per secondo in 4K e oltre 200 in 1080p. A questo punto non ci resta che parlare del comparto audio che si accontenta di fare il suo dovere in ogni comparto, senza però preoccuparsi di essere particolarmente originale o travolgente. Qua e la spunta qualche interessante sonorità da space western ma non riesce a rendere vivace un accompagnamento che manca di incisività, anche quando i ritmi si fanno più serrati a causa di un combattimento.
Cuore arcade
La bontà tecnica è assodata e lo sono anche i pregi del combattimento, semplificato e lontano anni luce dalla simulazione ma reattivo, intuitivo, fatto per sfruttare tunnel, relitti e campi di asteroidi. La mancanza della possibilità di disattivare gli ammortizzatori inerziali non è da sottovalutare vista l'importanza che ha il volo inerziale nel consentire manovre complesse, ma la decisione di non implementare questo aspetto ha un senso nel quadro complessivo, almeno per com'è impostato il gameplay che punta tutto sulla gestione di una risorsa condivisa da postbruciatori e armi. E questa ricetta, pur rinunciando a un elemento che può arricchire notevolmente il combattimento spaziale, funziona costringendo il giocatore ad alternare attacchi, strafe e fughe in modo da non rimanere a corto di sprint e di potenza offensiva.
Quando questo succede l'unica possibilità è sfruttare il boost che permette di fuggire ma priva di energia gli scudi, lasciandoci indifesi per alcuni secondi durante i quali è facile che qualche sistema della nave venga danneggiato. Ognuno di questi può essere sostituito e migliorato grazie al bottino e al crafting mentre il potenziamento complessivo della nave, inclusi slot per le armi e per i consumabili, passa per i perk che, acquistati con il denaro raccolto, non aumentano solo la robustezza o la capacità offensiva, ma includono anche elementi come velocità della nave e informazioni dei sistemi radar andando a influenzare direttamente vari aspetti del gameplay. Tutto questo funziona già piuttosto bene e, anche se probabilmente andrà incontro a qualche bilanciamento, si traduce in un'esperienza già godibile, ma come anticipato gli ultimi update hanno portato novità interessanti permettendoci saggiare boss, dialoghi doppiati, un nuovo tipo di stazione e un nuovo tipo di pianeta. Con queste nuove aggiunte la base del titolo si fa senza dubbio più corposa, ora comprensiva di tutorial doppiato che ci spiega le basi e le dinamiche legate al carburante. Inoltre l'intelligenza artificiale ci racconta la storia dei luoghi che visitiamo e che si riflette nei detriti, nelle strutture o nelle eventuali forze neutre o nemiche presenti. Le spiegazioni, dettagliate e doppiate egregiamente, conferiscono tutto un altro sapore all'universo che ci circonda, anche grazie alle battute e alle frecciatine tra il pilota e l'intelligenza artificiale che danno una piacevole nota di colore al tutto. L'esperienza insomma è già piuttosto divertente e, tenendo bene a mente che è ancora presto per valutare bilanciamento è profondità, ci porta a consigliarne l'acquisto anche in vista dei 9 euro di rincaro che saranno aggiunti ai 28 attuali con l'arrivo della release completa.
Conclusioni
PRO
- Comparto grafico di alto livello grazie effetti luce e sfondi mozzafiato
- Gameplay intuitivo e divertente
- Doppiaggio sfruttato bene e di buona qualità
CONTRO
- Alcune strutture potrebbero essere maggiormente curate
- Il bilanciamento può migliorare
- Manca ancora un filo narrativo a collegare il tutto