Trascorsi pochi giorni dal decimo anniversario della presentazione del primo iPhone, presentato il 9 gennaio 2007, abbiamo pensato fosse opportuno stilare un elenco di dieci fra i più importanti giochi mai approdati sullo smartphone Apple, quelli che in un modo o nell'altro hanno rappresentato una piccola rivoluzione per il mobile gaming e che sono stati in grado di creare veri e propri fenomeni di costume, dando vita a franchise ancora oggi molto popolari. Angry Birds, Candy Crush, Temple Run ma non solo, anche produzioni indie capaci di macinare numeri molto inferiori ma di stupire per la propria qualità e la propria originalità. Ecco, insomma, la lista dei nostri dieci giochi per i dieci anni di iPhone.
Scopriamo dieci dei giochi più importanti per iPhone, a dieci anni dalla sua presentazione
Angry Birds
Pubblicato nel febbraio del 2010, Angry Birds ha trasformato un piccolo team di sviluppo in una delle realtà più importanti in ambito mobile, da qualche tempo dedita anche alla produzione di titoli realizzati da altri studi indipendenti. Il successo della serie è stato strepitoso, sfociando nella realizzazione di un ricco merchandising e, di recente, di un divertente lungometraggio animato. I punti di forza del gioco risiedono senza dubbio nella sua capacità di sfruttare in modo intelligente il touch screen, disegnando attorno alla meccanica della "fionda" un gameplay sfaccettato e impegnativo, coadiuvato da una struttura particolarmente ricca, aggiornata di volta in volta con nuovi livelli. Il nostro obiettivo nei vari stage è quello di utilizzare i colpi a disposizione, sotto forma di uccelli dalle abilità uniche, per eliminare gli odiati maialini verdi, rei di aver rubato le loro uova. Una formula che ha retto in modo eccellente il peso del tempo, e che nel corso degli anni ha vissuto vari stadi evolutivi, vedi ad esempio le traiettorie orbitanti di Angry Birds Space o la sorprendente esperienza alternativa dello spin-off Bad Piggies.
Candy Crush Saga
Altro giro, altro prodotto di straordinaria importanza per i dispositivi mobile. Attingendo alle meccaniche classiche dei puzzle game in stile match-3, Candy Crush Saga ha dato vita nel settembre 2012 a un vero e proprio fenomeno di costume, sdoganando un modello di business, il cosiddetto "freemium", che sarebbe poi diventato un assoluto standard su App Store. Grazie all'espediente delle microtransazioni, King ha incassato quasi cinquecento milioni di dollari nei primi tre mesi, mentre a due anni dal lancio erano circa cento milioni gli utenti ancora avvinghiati al proprio iPhone per superare gli stage più difficili del gioco. Un puzzler tradizionale, come detto, ma caratterizzato da una grafica coloratissima, da un sistema di controllo touch particolarmente immediato e da un gameplay reso discretamente vario dalla continua introduzione di ostacoli, elementi distruggibili e bonus che era possibile utilizzare per risolvere le situazioni più ostiche. Capace di creare una vera e propria dipendenza, Candy Crush Saga verrà senza dubbio ricordato anche per le ripercussioni negative dell'approccio freemium, in particolare per quanto concerne un bilanciamento della difficoltà apparentemente finalizzato alla monetizzazione.
Clash of Clans
Ancora numeri da record per un prodotto che ha reso "casual" la strategia in tempo reale su iPhone. Sviluppato da Supercell e pubblicato nel giugno del 2012, Clash of Clans si pone come l'evoluzione di un filone che da tempo cercava di sdoganare questo tipo di esperienza sui dispositivi mobile. La quadratura del cerchio è arrivata insieme a un'intuizione tanto semplice quanto efficace: unità rilasciate sul campo di battaglia che si muovono e attaccano seguendo determinati schemi, e che bisogna gestire e posizionare tenendo appunto a mente le loro peculiarità. Un concetto che gli autori hanno perfezionato successivamente con Clash Royale, puntando in quel caso unicamente sugli scontri in multiplayer, ma che pur con qualche limite e qualche spigolo di troppo ha fatto il proverbiale botto, traducendosi in incassi pari a 15 milioni di dollari al mese per il team e a una formula che è stata inevitabilmente saccheggiata da altri studi, portando a una marea di cloni che però, per un motivo o per l'altro, non hanno mai brillato della medesima luce.
Framed
Non è mai stato semplice per i mobile game distinguersi al punto da competere con i giochi per PC e console, ma è appunto ciò che è successo a Framed. L'originale avventura a base puzzle sviluppata da Loveshack e pubblicata nel 2014 è stata infatti indicata da Hideo Kojima come suo personale gioco dell'anno, il che non capita certamente tutti i giorni. I motivi dell'apprezzamento da parte del game director giapponese sono da ricercarsi nell'originalità della formula messa a punto dagli autori, che nel gioco raccontano una storia dalle atmosfere noir utilizzando l'espediente del fumetto e della sua struttura, chiedendo però agli utenti di ordinare le vignette per conferire alla narrazione la giusta sequenza di eventi. Il fascino di questo concept così peculiare e indovinato sta dunque nell'indovinare cosa accade e quando, sostituendo le immagini animate secondo un principio di progressione della complessità: le prime sequenze risultano molto semplici, quelle avanzate richiedono invece qualche ragionamento in più per essere completate. Un modo del tutto nuovo di raccontare un'avventura, insomma, nell'ottica di una sintesi che mette insieme narrazione e puzzle seguendo percorsi mai battuti prima.
Fruit Ninja
Halfbrick Studios è un altro di quei team che hanno saputo interpretare al meglio il mercato mobile, portando su iPhone titoli memorabili come Jetpack Joyride e il recente Dan the Man. Il loro prodotto di maggior successo è però Fruit Ninja, una straordinaria sintesi di semplicità ed efficacia pubblicata nell'ormai lontano aprile del 2010, capace nel giro di due anni di totalizzare oltre trecento milioni di download. Il concetto alla base del gioco è banale: bisogna affettare al volo della frutta disegnando i fendenti con le dita sul touch screen e cercando di non perdere mai un colpo, nel tentativo di totalizzare il punteggio più alto possibile all'interno di una singola partita. Un'idea divertente, che ha funzionato dannatamente bene: non solo l'applicazione è stata in grado di totalizzare gli incredibili numeri di cui abbiamo parlato, ma è anche sbarcata su piattaforme differenti come Xbox 360 e Xbox One via Kinect, PlayStation Vita e finanche HTC Vive con una versione in realtà virtuale.
Infinity Blade
Una delle esclusive più importanti di sempre per i dispositivi iOS, Infinity Blade ha sdoganato nel dicembre del 2010 il concetto di picchiaduro gestuale, ovverosia un gioco di combattimento basato su meccaniche diverse rispetto ai titoli tradizionali, disegnate attorno al touch screen e alle sue peculiarità. Dietro un progetto così interessante c'erano nientemeno che Epic Games, determinata a mostrare al mondo la potenza del suo Unreal Engine prestato al mondo mobile, e Chair Entertainment, gli autori dell'ottimo Shadow Complex. Un mix di straordinarie competenze che ha dato i propri frutti su iPhone e iPad, consegnandoci un'esperienza solida e coinvolgente, sebbene basata su di una struttura relativamente breve: una sequenza composta da dieci duelli man mano più complessi, da ripetere però nel caso si desideri assistere a tutti i possibili finali. Capace di offrire una grafica eccellente per i tempi, Infinity Blade ha fatto da apripista rispetto a svariate produzioni similari, riproponendo la qualità della propria formula con due validissimi sequel, Infinity Blade II e Infinity Blade III, pubblicati rispettivamente nel 2011 e nel 2013.
Monument Valley
Elegante e ricco di atmosfera, Monument Valley è un originale puzzle game capace di unire uno stile grafico peculiare e meccaniche dallo spessore sorprendente. Protagonista dell'avventura è una principessa determinata a tornare a casa ma confinata all'interno di una serie di scenari abitati dal popolo dei Corvi: per superarli dovrà seguire percorsi man mano più complessi, determinati dal nostro intervento. Pubblicato nell'aprile del 2014, il gioco si ispira alle opere dell'artista olandese Maurits Cornelius Escher, proponendo un comparto visivo affascinante e gradevolissimo, caratterizzato da tonalità pastello e soluzioni minimali che restano impresse nella mente. Dello stesso tenore il gameplay, che coinvolge touch screen e prospettive chiedendoci di riorganizzare le linee dello scenario così da creare di volta in volta un passaggio che la principessa possa attraversare. Soluzioni viste anche in altre produzioni, ma impiegate in questo caso in modo inappuntabile, al servizio di una progressione che si mantiene sempre accessibile e che dunque scorre via abbastanza in fretta.
Real Racing
Quando nessuno pensava che fosse possibile, Firemint ha portato su iPhone una simulazione di guida propriamente detta, splendida da vedere e divertente da giocare. Sono passati quasi otto anni dall'uscita di Real Racing e il titolo non è più disponibile su App Store (Electronic Arts lo ha rimosso silenziosamente dopo l'acquisizione del team di sviluppo, focalizzando l'attenzione sui sequel, Real Racing 2 e soprattutto Real Racing 3), ma rimane il suo straordinario contributo alla crescita del genere corsistico in ambito mobile. I punti di forza dell'esperienza risiedono nella solidità del gameplay, nella possibilità di regolare tantissimi aspetti della guida e dei controlli, ma anche nella concretizzazione di meccanismi eleganti e rifiniti, che consentono di pennellare le curve inclinando lievemente il telefono, alla ricerca delle traiettorie migliori per fare il tempo sul giro. Dotato di una carriera composta da quasi sessanta eventi, di un ricco parco auto e di una realizzazione tecnica ai tempi rivoluzionaria, Real Racing si conferma senza alcun dubbio uno dei mobile game più importanti usciti nel corso degli ultimi dieci anni.
Super Mario Run
Non c'è nulla di rivoluzionario nel gameplay di Super Mario Run, ma il mobile game prodotto da Nintendo riveste un ruolo di straordinaria importanza nella storia recente di iPhone, visto che segna il debutto assoluto dell'idraulico italiano su di una piattaforma diversa da quelle della casa nipponica. Capace di totalizzare ben novanta milioni di download, il gioco utilizza un approccio vicino a quello degli endless runner a scorrimento orizzontale, pur proponendo livelli dalla struttura non casuale, dotati di un punto di partenza e di un traguardo che dovremo raggiungere saltando su numerose piattaforme, evitando il tocco mortale dei nemici e schivando le tante trappole che troveremo lungo il cammino. Coloratissimo, immediato e divertente grazie ai semplici controlli touch, Super Mario Run riesce a evidenziare fin dalle prime battute le cura certosina che da sempre caratterizza le produzioni Nintendo. Sarà per questo che è riuscito a conquistare un così grande numero di appassionati.
Temple Run
Da dove arriva la straordinaria popolarità degli endless runner? Temple Run non è stato il primo rappresentante di questo particolare filone né, francamente, il suo migliore esponente; tuttavia il titolo pubblicato nell'agosto 2011 da Imangi Studios ha conquistato rapidissimamente il favore del grande pubblico, arrivando insieme ai suoi sequel a superare l'incredibile cifra di un miliardo di download. Parliamo insomma di uno dei più grandi successi di sempre su iPhone, un gioco dal concept semplice ma caratterizzato da un approccio hardcore: nei panni di un avventuriero in stile Indiana Jones, il nostro obiettivo era quello di correre e sopravvivere il più a lungo possibile mentre lo scenario alternava ostacoli e insidie in modo del tutto casuale, rendendo ogni partita differente. Usando l'accelerometro bisognava inclinare il telefono per far sì che il personaggio si spostasse da una parte all'altra del percorso, evitando eventuali baratri, mentre agendo sul touch screen potevamo farlo scivolare o saltare. Un'impostazione certamente semplice e immediata, che però si scontrava con una repentina impennata della difficoltà e un ritmo capace di diventare ben presto insostenibile, senza la progressione ragionata di altri endless runner.
Menzione speciale: Joe Dever's Lone Wolf
Pur non avendo totalizzato i numeri mostruosi di molti dei titoli che figurano in questo elenco, Joe Dever's Lone Wolf si pone come un prodotto di grande rilevanza per iPhone, il primo in grado di miscelare in modo efficace e spettacolare le dinamiche tipiche dei librogame con i combattimenti a turni degli RPG videoludici. Dotato di una trama coinvolgente e ricca d'atmosfera, scritta dal compianto Joe Dever, il gioco è frutto del lavoro appassionato di un team di sviluppo italiano, Forge Reply, ed è composto da cinque episodi che sono poi approdati in un'unica soluzione anche su PC e console. La storia, completamente inedita, ci mette nei panni dell'ultimo Cavaliere Kai, Lupo Solitario, intervenuto per difendere il proprio popolo dopo il misterioso assalto dei Giak al villaggio di Rockstarn. Sfogliando le pagine della trama come in un ebook, dovremo prendere decisioni che andranno a influenzare gli eventi successivi, gestire loot e crafting per la creazione e il potenziamento delle armi, ma soprattutto affrontare avversari sempre più scaltri e pericolosi all'interno di splendidi duelli regolati da un sistema a turni.