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Ancora più pilastri

Era scontato e inevitabile e alla fine i ragazzi di Obsidian si sono decisi ad annunciare il sequel del loro più recente capolavoro: Pillars of Eternity

ANTEPRIMA di Pierpaolo Greco   —   26/01/2017

Per moltissimi giocatori di vecchia data Pillars of Eternity si è dimostrato un vero e proprio gioiello inaspettato. Pur tutti consci delle incredibili capacità narrative e della bravura nel creare gameplay coinvolgenti, in pochi si aspettavano che i ragazzi di Obsidian fossero in grado di sfornare un gioco di ruolo tanto ancorato al passato per stile artistico e meccaniche, quanto fresco e moderno nella trama e nella gestione delle componenti ruolistiche.

Ancora più pilastri

E invece il team di sviluppo approfittando di una campagna di crowdfunding di grandissimo successo e dell'aiuto nel publishing e nel marketing di Paradox, ha saputo sfornare un videogioco davvero memorabile che, se non avesse avuto la "sfortunata" coincidenza di uscire ad appena un paio di mesi di distanza da The Witcher 3: Wild Hunt, probabilmente si sarebbe posizionato molto più in alto nelle varie classifiche dei GotY del 2015. Un'altra conseguenza inattesa di Pillars of Eternity è stata di contribuire alla rinascita di Obsidian che in quel preciso periodo non navigava propriamente in buone acque, complici un paio di titoli andati piuttosto male e qualche cancellazione di troppo di progetti in via di sviluppo da tempo. Ma la scommessa, a quanto pare, è andata in porto e ha portato i suoi frutti e così, archiviata anche un'espansione di PoE divisa in due parti e dall'ottimo taglio artistico, la software house ha potuto godersi un attimo di respiro dando alla luce l'interessante Tyranny che pur non avvicinandosi all'incredibile qualità di Pillars, ha comunque permesso al team di farsi le ossa sul fronte tecnico e di tentare alcune vie innovative in merito alla narrativa, alle magie e alla gestione delle quest. Era però scontato che in realtà Obsidian fosse al lavoro da tempo sul sequel del suo best-seller: un seguito che si porta inevitabilmente sulle spalle un'aspettativa e una responsabilità gigantesche che dovranno essere assolutamente rispettate e magari, ancora una volta, superate. Nell'attesa di vedere le prime sequenze di gameplay giocate dal vivo e magari di raccogliere maggiori dettagli sul gameplay, probabilmente già in occasione della GDC di San Francisco di fine febbraio, facciamo il punto della situazione sulle poche informazioni rilasciate al momento dell'annuncio e su qualche elemento che il team ha lasciato intendere in queste settimane.

Pillars of Eternity II è finalmente realtà e le nostre aspettative sono già altissime

Dove, quando e perché

Partiamo subito da quel Deadfire che funge da sottotitolo. Si tratta di un arcipelago in larga parte inesplorato che definisce una grande sezione della geografia di Eora, il mondo dove è ambientato Pillars of Eternity. Nel primo titolo veniva citato da un paio di personaggi e, se la nostra memoria non ci inganna, anche in occasione di un paio di missioni ma a quanto pare sarà un elemento centrale di tutta la narrativa di questo sequel e, si spera, tenterà di soddisfare la nostra fame esplorativa.

Ancora più pilastri
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I motivi che ci porteranno a raggiungere questo angolo sperduto del globo sono legati a Eothas, il mitologico dio della luce e della rinascita che, dopo essere rimasto dormiente per millenni all'interno del titano di pietra nascosto nelle profondità di Caed Nua, ha pensato bene di risvegliarsi e di distruggere buona parte del mondo conosciuto. La nostra avventura partirà proprio nella roccaforte che, nel primo Pillars of Eternity, avevamo faticosamente riportato agli antichi splendori, soltanto per vederla distrutta e ritrovarci a un passo dalla morte con un solo scopo: salvare la nostra anima strappata dall'avvento di Eothas, trovare la divinità e cercare tutte le risposte a quelle domande che il suo passaggio ha prodotto. Ovviamente questa nostra nuova epopea non sarà molto semplice visto che il dio ha gettato nel caos buona parte della popolazione di Eora e ha scatenato l'ira anche di tutte le altre divinità. I presupposti narrativi sono quindi molto interessanti e soprattutto è stimolante sapere che Obsidian terrà conto dei risultati raggiunti con i personaggi del primo Pillars of Eternity visto che tutte le decisioni prese nei territori della Foresta di Dyr e come guardiano di Caed Nua avranno ripercussioni sull'incipit del sequel e su diversi elementi di gioco. In questa fase mancano tutti i dettagli e non è ben chiaro se basterà caricare un salvataggio del primo gioco o gestire qualche tipo di importazione, tanto meno non sappiamo cosa accadrà a chi inizierà la saga proprio con questo secondo capitolo, però è sempre piacevole avere conferma che tutta l'avventura affrontata in precedenza non verrà buttata alle ortiche. Stando alle poche informazioni distribuite, sembra poi confermata la presenza di numerose vecchie conoscenze del capitolo originale con cui torneremo a imbatterci e che probabilmente si ricorderanno come ci siamo comportati nei loro confronti, ma allo stesso tempo Deadfire ci porrà davanti a tantissimi nuovi compagni e personaggi sconosciuti che dovremo farci amici e che ovviamente saranno pronti a farci pesare le decisioni prese nel corso dell'avventura. Avventura che ci porterà a scoprire una lunga serie di nuovi scenari e culture che arricchiranno la geografia dell'arcipelago inedito. A quanto pare nel nostro cammino incontreremo bande di pirati, e questo ci lascia ben sperare in merito agli spostamenti liberi nelle zone esplorabili magari a bordo di navi o altri mezzi di locomozione e ci ritroveremo invischiati in conflitti tra abitanti e compagnie dedite agli scambi commerciali, il che ci lascia immaginare che anche il sistema di trading e compravendita potrebbe raggiungere nuove vette di profondità.

Quel vago odore di Gothic

Ma quella che si preannuncia essere la feature più interessante e che sarà più a lungo discussa è la nuova gestione degli abitanti che popolano Eora e in particolare l'arcipelago di Deadfire. A quanto pare Obsidian è infatti pesantemente al lavoro su un sistema di gestione dell'intelligenza artificiale che ci ha fatto pensare subito alle migliori esperienze di Piranha Bytes con Gothic. Tutti i personaggi non giocanti avranno infatti una propria vita fatta di lavori, relazioni e appuntamenti da rispettare. Questo vuol dire che porteranno avanti i loro affari e i loro interessi anche quando noi non ci staremo rapportando con loro, anzi soprattutto quando gli avatar controllati da noi non saranno neanche nello stesso ambiente. Le ripercussioni di questo avanzamento tecnologico sono molteplici e tutte veramente stuzzicanti visto che, pur senza arrivare all'estremismo dei personaggi che possono essere uccisi o esiliati, a quanto pare le quest disponibili presenteranno variabili e opportunità differenti in base a quando, dove e come ci avvicineremo al personaggio che ci offrirà la missione.

Ancora più pilastri
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In altre parole è plausibile pensare che un NPC sarà più o meno avvicinabile in contesti diversi e magari avrà anche un atteggiamento molto differente in base alla situazione in cui andremo a disturbarlo. Magari determinate quest non saranno proprio acquisibili se non in specifici orari o solo in determinati eventi persino con l'ipotesi che se non approfitteremo di alcune opportunità perderemo per sempre alcune missioni secondarie. È ovvio che ci stiamo muovendo all'interno di scenari fantasiosi e completamente ipotetici ma ci piace sperare in grande anche perché davanti a un concorrente d'eccezione come Divinity: Original Sin 2, è indubbio che Pillars of Eternity 2 debba cercare di innovare nell'ambito del gameplay perché la sua eccessiva staticità e classicità erano probabilmente gli unici elementi a sfavore dell'intero progetto. Mancano invece tutti i dettagli riguardanti il sistema di combattimento e le eventuali evoluzioni delle meccaniche ruolistiche che contraddistinguevano il titolo originale ma è lecito dubitare che su questo fronte Obsidian voglia osare troppo introducendo feature che rompano le tradizioni del passato come il sistema di gestione delle magie visto in Tyranny. Ci aspettiamo in questi ambiti qualcosa di meno innovativo ma sicuramente di più rifinito e la nostra speranza è che l'intero titolo sia molto più ottimizzato e pulito rispetto all'esordio di Pillars of Eternity che, sopratutto in termini di interfaccia, peccava di precisione e facilità d'uso: tutti elementi risolti e aggiustati in corsa con la prima coppia di patch. Qualche dettaglio aggiuntivo lo abbiamo in merito al comparto tecnico che pur tentando di emulare ancora una volta l'Infinity Engine con la sua visuale isometrica e il taglio artistico ben definito, sfoggerà un motore di rendering molto più avanzato e completo di shader di ultima generazione e animazioni molto più dettagliate e curate. Sarà presente anche un sistema meteorologico dinamico che arricchirà gli scenari con condizioni atmosferiche variabili e molto realistiche. Sicuramente molte delle feature non ancora annunciate dipenderanno dall'esito della campagna di crowdfunding che, in questa occasione, si svolgerà su Fig, invece che su Kickstarter. Le richieste di Obisidian sono le stesse identiche del primo capitolo: 1,1 milioni di dollari per poter procedere con lo sviluppo ma questa volta sarà possibile investire fino al raggiungimento di 2,25 milioni di dollari per recuperare soldi come equity nel caso le vendite del titolo raggiungano numeri importanti. Siamo convinti che il successo del finanziamento sarà incredibile anche questa volta e non fatichiamo a immaginare che il precedente record di 24 ore necessarie a raggiungere questa cifra, possa venire infranto in meno ore. Mancano purtroppo dettagli su una data di uscita precisa del titolo, che al momento rimane solo parzialmente definita in un generico primo trimestre del 2018, quindi ad almeno tre anni di distanza dal gioco originale e sappiamo già che sarà distribuito esclusivamente su PC (Mac e Linux compresi). Rimanete sintonizzati su Multiplayer.it perché sicuramente nelle prossime settimane torneremo a parlare di Pillars of Eternity II: Deadfire in modo ancora più approfondito.

CERTEZZE

  • Un mondo di gioco ancora più vasto e variegato
  • La gestione dei personaggi non giocanti si preannuncia essere molto interessante e promettente
  • I legami con il precedente capitolo saranno forti e terranno conto dei nostri trascorsi

DUBBI

  • Non sappiamo nulla del sistema di combattimento e degli elementi ruolistici
  • Questa volta Obsidian deve distribuire un titolo rifinito e pulito fin dal day one