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Che fine ha fatto… Crash Team Racing

Nel 1999 usciva un divertente e apprezzato gioco arcade di corse su go-kart: ma dov'è finito, oggi, Crash Team Racing?

RUBRICA di Massimo Reina   —   09/05/2017

Che fine hanno fatto... è una rubrica a cadenza regolare che cerca di riportare alla luce quei franchise che per un motivo o per un altro sono caduti un po' nel dimenticatoio, raccontandone la storia, con la speranza di rivederli prima o poi sui nostri schermi.

La prima PlayStation è stata certamente una delle console più importanti della storia dei videogiochi, la prima a vendere 100 milioni di unità nell'arco della sua esistenza, e una vera e propria icona degli anni '90. E questo non solo perché grazie anche alla sua diffusione e al suo successo, i giochi elettronici non vennero più visti come un prodotto per bambini, ma anche perché permise la nascita o l'evoluzione di titoli e serie che si sarebbero poi affermate definitivamente nel panorama videoludico mondiale. Parliamo di saghe come quella di Resident Evil, Gran Turismo, Tekken, Pro Evolution Soccer e Final Fantasy, giusto per citarne alcune, o di giochi come Dino Crisis, Medievil, Metal Gear Solid o Crash Team Racing. Ed è proprio di quest'ultimo gioco sviluppato da Naughty Dog e pubblicato da Universal Interactive Studios che vogliamo parlarvi in questa nuova "puntata" della nostra rubrica, visto anche la prossima uscita della raccolta Crash Bandicoot N. Sane Trilogy e l'affetto con cui molti fan ricordano questo bel titolo di go-kart.

Che fine ha fatto Crash Team Racing, una delle produzioni più amate di sempre dai fan PlayStation?

Un marsupiale su pista

Mettete insieme il marsupiale più famoso del mondo, diventato una vera e propria mascotte per Sony e la sua console PlayStation verso la metà degli anni '90, e tutto il divertimento e la frenesia di un gioco arcade di corse alla Super Mario Kart. Il risultato è un divertente quanto folle titolo con svariate modalità entro le quali cimentarsi da soli o in compagnia di alcuni amici in avvincenti gare all'ultimo respiro. Il pretesto per correre lungo tutta una serie di circuiti a tema legati al mondo di Crash Bandicoot era un malvagio alieno di nome Nitros Oxide, che minacciava di occupare la Terra e rendere schiavi i suoi abitanti. L'unico modo per fermarlo era quindi quello di sfidarlo sulla pista visto che lo strano extraterrestre si credeva il più grande pilota della galassia ed era quindi disposto a giocarsela: se vinceva lui, il mondo sarebbe stato tutto suo, in caso contrario sarebbe andato via.

Che fine ha fatto… Crash Team Racing
Che fine ha fatto… Crash Team Racing
Che fine ha fatto… Crash Team Racing

Dal punto di vista della giocabilità, il titolo riprendeva come accennato all'inizio molte delle idee alla base di titoli del calibro di Mario Kart ma anche dell'allora più recente Diddy Kong Racing, adattando poi certi elementi all'universo della serie Crash Bandicoot. Nella varie modalità di gioco, l'utente doveva scegliere uno tra i tanti personaggi disponibili e cercare di raggiungere per primo il traguardo sfruttando ogni mezzo a sua disposizione, lecito e illecito. Questo significa che poteva cercare anche di sbattere fuori pista gli altri concorrenti, e di sfruttare a proprio vantaggio i power-up e gli altri oggetti che incrociava lungo tutto il percorso. C'erano quindi delle bombe rotolanti che si potevano lanciare in avanti o all'indietro e poi fatte esplodere a comando, oppure missili a ricerca, boost per la velocità, pozioni in grado di far sbandare e rallentare i kart colpiti per pochi secondi, o le tradizionali Maschere Aku Aku utili per proteggersi dagli attacchi nemici, aumentare la velocità e immobilizzare ogni veicolo che toccava quello del fortunato che le aveva attivate, anche se per un lasso di tempo limitato, e molto altro ancora. Il tutto corroborato da una bela grafica e da un gameplay generale dinamico, fluido e estremamente divertente in ogni sua fase. Naughty Dog iniziò la produzione di Crash Team Racing dopo aver completato Crash Bandicoot 2, sfruttando un apposito engine realizzato a sua volta durante le fasi di progettazione di Crash Bandicoot 3: Warped. Lo sviluppo durò otto mesi ed ebbe un costo di circa 2.4 milioni di dollari. Fu tra l'altro l'ultimo titolo della serie targato Naughty Dog a uscire, visto che in quel periodo il team di sviluppo lasciò Universal Interactive Studios per passare sotto l'ala protettrice di Sony Computer Entertainment. Il gioco, rilasciato in esclusiva PlayStation nel 1999, fu subito un successo di critica e di pubblico, tant'è che oltre a raccogliere giudizi positivi e premi sulle principali riviste del settore, vendette in tutto circa 1,71 milioni di copie in Europa, quasi il doppio negli Stati Uniti e solo 500.000 unità in Giappone raccogliendo molti consensi sulle principali riviste del settore e dai fan. Un seguito indiretto intitolato Crash Nitro Kart sviluppato da Vicarious Vision venne quindi rilasciato nel 2003 per PlayStation 2, Xbox, GameCube, Game Boy Advance e N-Gage, ma non ottenne lo stesso successo del predecessore, nonostante la buona accoglienza riservatagli da parte della critica. Ad ogni modo, nel 2005 ci fu spazio per un ulteriore episodio, questa volta ad opera di Radical Entertainment: si tratta del deludente Crash Tag Team Racing, che nonostante le premesse e qualche buono spunto, non piacque molto al pubblico a alle riviste del settore, compresa la nostra che gli imputò di essere "un po' debole e insipido" anche a causa della "non elevata difficoltà, che unita alla monotonia delle situazioni di guida poco si adatta ad un gioco che della giocabilità doveva fare la sua bandiera". Da allora, di questa interessantissima produzione si son perse le tracce, e a parte il tentativo nel 2010 di riportarla in auge con un reboot dell'originale per PlayStation 3, Xbox 360 e Nintendo Wii tentato da High Impact Games, team di sviluppo californiano fondato nel 2003 da ex-membri di Insomniac Games e di Naughty Dog, subito fatto abortire già da prototipo da Activision, che ne detiene ormai i diritti, ormai se ne parla più tra gli appassionati nostalgici che vedrebbero di buon occhio, come del resto noi, un nuovo capitolo su PlayStation 4, che probabilmente negli uffici del publisher. Ma noi non ci arrendiamo, e continuiamo a sperare di poter prima o poi tornare a sfidare Crash e i suoi amici in avvincenti gare su go-kart senza esclusioni di colpi!

Che fine ha fatto… Crash Team Racing